lunedì 9 marzo 2015

Road to Hamburg: il tagliando

Ciao a tutti!
Due anni fa, in vista della maratona di Barcellona, incontrai più di un problema in allenamento. Quello più fastidioso colpì il collo di entrambi i piedi; esso venne risolto solo grazie all'intervento dell'osteopatia. Ancora oggi, a più di due anni di distanza, non riesco a comprendere come sia stato possibile. Per me è ancora magia nera. Mi ripromisi di cercare di capirne qualcosa in più, ma in realtà so ancora poco riguardo ai principi di questa tecnica, tuttora non riconosciuta come parte della medicina tradizionale. La soluzione di quel fastidio fu però per me come un'illuminazione. Proprio per questo motivo, prima di entrare nel vivo della preparazione alla maratona, mi sottopongo ad una seduta osteopatica. Io lo chiamo così: il "tagliando".


A parte due anni fa, in cui due sedute di osteopatia furono la soluzione ai miei problemi, non ho più riscontrato effettivi benefici in questa tecnica. Ma forse il vero beneficio è proprio il riscontrare che non ho più avuto guai fisici durante la preparazione. Se deve essere così, allora ben venga l'investimento e anche qualche secondo di dolore. Una seduta osteopatica non è proprio qualcosa di immune dalla sofferenza. Certi esercizi mettono a dura prova i centri del dolore. Ne sa qualcosa il collo, sul quale ho avvertito una poco piacevole sensazione, come di disostruzione. Anche la schiena non è stata immune da scossoni: solo tirando il piede mi è sembrato mi venisse sradicata la colonna vertebrale. Le sensazioni dolorose hanno una durata di qualche minuto, poi scompaiono. Avverto una gradevole sensazione di benessere. Un cerotto kinesio (altro oggetto di magia nera) sul diaframma e sull'addome e il gioco è fatto.
Si, è tutto pronto: il corpo sta bene ed è pronto per essere massacrato, ancora una volta, da allenamenti estenuanti e da quarantadue chilometri di corsa...
Bis bald!
Stefano

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