Visualizzazione post con etichetta sacrifici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sacrifici. Mostra tutti i post

lunedì 3 aprile 2017

Un piacere inatteso

We made a promise
we swore we’d always remember
no retreat, believe me, no surrender
like soldiers in the winter’s night
with a vow to defend
no retreat, believe me, no surrender 
Bruce Springsteen, No surrender

Una medaglia davanti al grande spettatore della maratona, il Colosseo

Non mi sono arreso, no. Fino alla fine ho tirato fuori il meglio che il mio fisico poteva esprimere.
E, all'ombra del travertino del Colosseo e del marmo dell'Altare della Patria, ho ottenuto la mia personale vittoria.

sabato 17 dicembre 2016

Gli orsi in cielo

Ciao a tutti!
Ottanta giorni, o poco più, sono trascorsi dal 25 settembre. Era il giorno della maratona di Berlino: volevo fare una gran bella gara. Col senno di poi, l'ho fatta, la "bella gara". perché l'imprevisto bisogna sempre metterlo in conto e, se per sette volte sono sempre arrivato alla fine senza troppi patemi, l'ottava l'ho pagata a caro prezzo. Una caduta dopo cinque chilometri, in cui inconsapevolmente mi sono fratturato un osso del piede, il dolore ad una gamba per una decina di chilometri e tutta la consueta trafila di dolori multipli in molteplici parti del corpo, prima dell'arrivo da brividi nel Tiergarten berlinese.
È una maratona che merita di essere raccontata non solo per ciò che è stata la gara del 25 settembre, ma anche per ciò che sono stati i tre mesi antecedenti l'appuntamento con i 42.195 chilometri. Questa volta è stata una "maratona prima della maratona", perché mai come stavolta la preparazione è stata lunga, intensa e difficile. Il caldo che a più riprese, ma soprattutto a cavallo di agosto e settembre, ha attanagliato la Germania, non mi ha consentito di allenarmi nelle migliori condizioni e soprattutto di recuperare a dovere. Si, è stato un percorso duro, durissimo, ma svolto con passione ed impegno. Proprio per questo l'ho voluto ripercorrere in questo post, una cronistoria del mio percorso che mi ha portato a Berlino, condito da alcune immagini della maratona e della mia personale partecipazione. Dalla pre-iscrizione e dal sorteggio fino all'esame che mi ha diagnosticato la frattura al piede. Una maratona, alla fine, è anche questo: la fortuna dell'estrazione, la sfortuna dell'incidente.
Bis bald!
Stefano

Nei primi chilometri, già caduto e con una gamba dolorante

25/10/2015: ritento il sorteggio per la BMW-Berlin Marathon
08/05/2016: ufficiale, il 25 settembre al via della edizione n.43 della BMW-Berlin Marathon

Potsdamer Platz, passaggio da brividi

07/07/2016: inizia la preparazione verso Berlino
20/07/2016: le nuove scarpe per la maratona di Berlino

Ancora un chilometro...

26/07/2016: primi allenamenti nel caldo torrenziale di luglio
07/08/2016: la fatica delle prime ripetute in salita
17/08/2016: fine della prima parte di allenamento, stop alle salite

Sul blue carpet

26/08/2016: ad un mese dall'appuntamento con i 42.195 chilometri
27/08/2016: prime indicazioni dai lunghi

Il popolo dei finisher

29/08/2016: nuove modalità di allenamento, le ripetute 120-60-30
01/09/2016: il troppo caldo e i trenta chilometri mai finiti nella Gramschatzer Wald
05/09/2016: vesciche e capezzoli sanguinanti durante le ripetute 120-60-30
15/09/2016: l'ultimo lungo-lunghissimo

"Berlin, I don't listen to you"

18/09/2016: quali ambizioni dopo un ultimo allenamento poco brillante?
21/09/2016: il percorso della 43esima BMW-Berlin Marathon
22/09/2016: è l'ultima settimana, la settimana della pasta

L'arrivo della maratona più veloce al mondo

23/09/2016: il giorno del pettorale
24/09/2016: tutte le sensazioni del giorno pre-maratona
25/09/2016: la carica prima dello sforzo totale

3h20'08", non è il personale, ma va bene uguale

25/09/2016: l'annuncio: 3h20'08” alla maratona di Berlino, nonostante una caduta
26/09/2016: la soddisfazione messa a fuoco nel day-after

Medaglia che racchiude fatica, gioia, dolore, tutto

30/09/2016: diagnosi impietosa, durante la maratona mi ero rotto un piede...
12/10/2016: il racconto della mia partecipazione alla maratona di Berlino
25/10/2016: ad un mese dalla maratona di Berlino, tutti i pensieri all'arrivo

martedì 25 ottobre 2016

È uno stato mentale

La maratona sono i quarantadue chilometri di corsa, le due-tre-quattro-cinque ore di corsa. Ma è soprattutto il percorso lungo settimane, mesi, che porta un atleta a trovarsi davanti alla linea di partenza e dopo sconfinata fatica, a tagliare il traguardo. La soddisfazione è sempre enorme quando si arriva in fondo. Anche quando non tutto va per il verso giusto ma si riesce comunque ad arrivare alla fine. Un po' come è successo a me quest'anno alla maratona di Berlino (vedi racconto): un tempo più alto rispetto alle mie aspettative, frutto di qualche errore nella preparazione ma anche risultante di un piccolo incidente dopo pochi chilometri durante il quale mi sono rotto un osso del piede. Quando va così, le impressioni che ho sentito vive sulla mia pelle madida di sudore, di fronte alla Porta di Brandeburgo, non possono che essere fortissime. In quegli ultimi metri di fatica, dove ho corso più forte che in tutto il resto della corsa, si pensano a tante cose, la mente si trasforma in un vortice di pensieri.
Pensieri che raccolgo qui, un po' così, come mi vengono.
In Straße des 17.Juni, sul traguardo della BMW-Berlin Marathon, ho pensato...

Anche col piede (inconsciamente) rotto, all'arrivo

...alle domande che si fanno quelli che mi vedono correre sotto la pioggia
...alle vesciche multiple sul mignolo dopo ogni seduta
...alla signora che mi guarda stranita con la bici in mano mentre corro le ripetute in salita
...a The rising a tutto volume per poter limare qualche secondo in meno sul passo
...ai 103 trenini rossi che mi hanno superato sulla Mainradweg durante tre mesi di allenamenti
...alle fitte al piede ad ogni curva stretta
...al sudore delle ripetute, alle mezze ore aspettate per togliermi il sudore dal corpo
...alla vecchia che mi chiede indicazioni stradali mentre corro, ma io, affaticato dai chilometri e in preda al fiatone, tiro dritto
...a quel momento in cui, più di due anni fa, promisi a me stesso che sarei ripassato sotto la Porta di Brandeburgo, correndo la maratona di Berlino
...al cuore a mille sulla salita di Bergstraße
...ai miei pensieri negativi dopo la caduta, nei quali credevo fosse tutto finito, e invece...
...ai tre mesi di allenamento e a come in pochi secondi le prospettive cambiano in peggio
...ai brividi di Potsdamer Platz
...agli allenamenti eseguiti con temperature di trentacinque gradi
...a quanto è dura pedalare 50 km dopo un lungo
...ai pugni chiusi e ai denti stretti dopo i trenta chilometri di corsa
...alle rinunce quotidiane a tavola, quando mangeresti un bue intero e bisogna accontentarsi di un piatto di pasta
...al torrido sole pomeridiano sulla faccia, che sì, mi faceva vedere cose che non esistono
...al miglioramento continuo della performance, giorno dopo giorno
...ai volti sofferenti ma entusiasti attorno a me
...alla bambina che mi guarda sorridente mentre corro e con grande tenerezza mi dice hallo! 
...ai cerotti che non fanno presa sul mignolo
...allo scatto di orgoglio in Unter den Linden
...ai capezzoli sanguinanti
...ai bicchierini di amaro non presi perché no, superalcolici è meglio di no, in preparazione
...a quel fiume di maratoneti alla partenza che diventa ruscello dopo quaranta chilometri
...ai secondi sul passo che spero di recuperare nelle discese
...ai sogni di vita e di corsa che si fanno in allenamento
...alla manifestazione di gioia che è la maratona, in una città come Berlino, che ha conosciuto il dramma del Muro
...a quanto duro era quel palo sul quale sono franato rovinosamente
...a Giulia, che ha sopportato ore di allenamenti e chili di canotte e pantaloncini sudati, che mi aspetta a casa e che mi dà forza per arrivare in fondo con i suoi "fai presto"

La dedica conservata per 42 chilometri

...e ancora una volta (l'ottava ormai), come sempre dopo i quarantadue chilometri, a tutti coloro che hanno corso una maratona, o la correranno, una volta almeno nella vita.
Stefano

lunedì 26 settembre 2016

La gioia intangibile

"Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisce nel cuore."
Haruki Murakami, L'arte di correre

Io vedo l'arrivo

Ritorno a casa da Berlino con una maratona in più sulle gambe, una medaglia da aggiungere alla collezione, un piede gonfio con il quale si fa veramente fatica anche solo a camminare. Ma con un cuore che ha fatto il pieno di belle immagini. In ogni dove dei quartieri attraversati dalla maratona, è stata una festa continua. E arrivare in fondo con un piede parzialmente fuori uso e una gamba che per parecchi chilometri lanciava urla di dolore, su questo arrivo, ha il sapore del trionfo. Sono sentimenti che solo una prova estenuante, infinita ma che scorre sempre troppo velocemente, come la maratona, può garantire.
Ora si torna alla vita quotidiana, un po' meno di corsa, un po' più di relax (soprattutto per il piede malconcio), ricaricando le batterie per il 2017. Quest'anno è con ogni probabilità chiuso qui quanto alle corse, ma il prossimo, nella mia mente, è già alle porte.
Bis bald! 
Stefano

lunedì 1 febbraio 2016

Storia di massacranti fatiche

Ciao a tutti!
A poco più di due mesi dalla mia ultima maratona, corsa a fine novembre a Firenze, arriva immancabile il post definitivo, che chiude questi magnifici mesi trascorsi tra i sogni del traguardo, la fatica degli allenamenti e infine, con la realizzazione di un desiderio che ti accompagna per settimane e settimane. Il modo per mettere la parola fine su questa esperienza è il solito, una carrellata di foto (realizzate da Foto Studio5) e soprattutto la cronistoria della mia preparazione all'appuntamento di quel fatidico 29 novembre 2015, costruita attraverso i post con i quali ho raccontato le settimane che hanno preceduto questo mio settimo appuntamento con la distanza simbolo della corsa di resistenza.
Ancora una volta, per narrare, tutta la meraviglia nel compiere qualcosa che non sarà impresa (i maratoneti sono sempre più) ma è sicuramente una enorme emozione.
Bis bald!
Stefano

Nel pieno centro fiorentino

15/09/2015: l'annuncio, al via alla Firenze Marathon il 29 novembre 2015
19/09/2015: allenamenti massacranti su strade fino al 25% di pendenza

Il sorriso degli ultimi chilometri

26/09/2015: le solite magie dei cerotti e dell'osteopatia
28/09/2015: allenamenti sulle gambe e sui pedali

Alla mezza maratona, ancora fresco...

01/10/2015: verso la mezza maratona di preparazione a Norimberga
03/10/2015: un gran bel tempo alla Stadtlauf Nürnberg Halbmarathon
06/10/2015: il racconto della mia partecipazione alla Stadtlauf Nürnberg Halbmarathon

La fatica di Ponte Vecchio

09/10/2015: ripetute sotto la pioggia battente
13/10/2015: enormi progressi sui lunghi

Occhio al cronometro davanti a Palazzo Pitti

18/10/2015: il fastidio di una vescica sul lungo
26/10/2015: il lungo da 30 chilometri

Gambe scavate dai chilometri

01/11/2015: ultime, durissime, serie 30-20-10
05/11/2015: ottime indicazioni dalla visita di idoneità agonistica
10/11/2015: il lungo da 35 chilometri

Testa bassa e correre

16/11/2015: l'ultimo lungo e l'infortunio al soleo
23/11/2015: una settimana tra ansie e paure
25/11/2015: countdown verso Firenze, -4 giorni alla maratona!
26/11/2015: il percorso dell'edizione 32 della Firenze Marathon

Smorfia eloquente...

27/11/2015: il venerdì del ritiro del pettorale
28/11/2015: le sensazioni della vigilia
29/11/2015: l'annuncio, 3h14'32" alla Firenze Marathon!

Rabbia e gioia all'arrivo

06/12/2015: le immagini che raccontano una maratona
22/12/2015: il racconto della mia Firenze Marathon
15/01/2016: pensieri sul traguardo della Firenze Marathon

venerdì 15 gennaio 2016

Blue carpet

Si dice che gli ultimi chilometri di una maratona si corrano non con le gambe con la testa. C'è anche chi dice che gli ultimi 195 metri, non uno di meno, si percorrano con le lacrime agli occhi. Io non ho mai pianto al traguardo di una maratona, sono persona che difficilmente si commuove. Ma ho sempre provato emozioni fortissime ad ogni traguardo. Da solo o in compagnia, i metri dell'arrivo sono un rimescolamento continuo di oggetti che in tre mesi, il tempo di preparare una maratona, hanno affollato la mente. Pronti ad uscire tutti quanti improvvisamente, per scatenare un sentimento di indicibile euforia.
E ora, come sempre dopo una maratona, li raccolgo alla rinfusa e li metto in un post.
In Piazza Santa Croce, sul traguardo della Firenze Marathon, ho pensato...

A due chilometri dall'arrivo, la testa è tutta un turbinio di pensieri

...ai trentacinque treni che mi sono sfrecciati a fianco durante i miei allenamenti sulla Mainradweg
...a ogni allenamento concluso alle 19, ed ogni volta era un po' più notte
...agli allenamenti a zero gradi; ma ad ottobre
...allo spavento nel vedere un polpaccio di un colore "rosso pompeiano"
...ai limoncelli rifiutati (e di conseguenza negati)
...alle levatacce domenicali per fare il pieno di energia in vista dei lunghi
...al Voltaren sui miei piedi
...e al Voltaren sulle gambe
...a tutto il sudore versato su Bergstraße durante le ripetute in salita
...e alla gente che in quel momento avrà provato a capire cosa mi muovesse a correre su quella salita
...ai sogni, alle speranze, quando vedevo che ogni lungo mostrava un miglioramento
...alle paure di non riuscire a concludere la maratona intero, dissolte in un giubilo ineffabile
...al giorno in cui un paio di calze nerazzurre mi provocarono una vescica sulla pianta del piede
...alla ferita sul collo del piede dopo la mezza a Norimberga, "eppure non ci si può ferire correndo"
...ai pranzi "von Hase", 100% verdura e frutta
...a Giulia, e allora comincio ad accelerare come per tornare più in fretta da lei
...all'aria rigida delle sere di Schweinfurt, che ti sbatte in faccia impassibile appena oltrepasso l'uscio di casa
...alla calcolatrice in mano per poter prevedere in quanto sarei arrivato
...ai calcoli per cercare di arrivare a casa ad un orario decente
...a quel muscolo infiammato che si, alla fine non mi ha tradito
...alla neve dell'ultimo interminabile lungo
...ai ragazzini che mi affiancano durante i miei allenamenti, che mi staccano, certo, ma non di tanto
...a tutte le pasticche di arnica, soluzione o semplice placebo?
...alle occhiate incredule dei vicini quando esco per correre
...alla corsa in una Mainradweg nel buio e nella nebbia, dove l'unica luce è quella del tuo cronometro
...a quella serie di ripetute sotto il diluvio, che alla fine, non fu poi così male (però, quanta acqua)
...al gelo di ottobre (ottobre!!!)
...a Giulia, che mi aspetta sempre al traguardo anche se il traguardo non è, perché chi si ama si aspetta, sempre

Tutta la gioia dell'arrivo

E ancora una volta (la settima), come sempre, a tutti coloro che hanno corso una maratona, o la correranno, una volta almeno nella vita.
Stefano

lunedì 30 novembre 2015

Creati per faticare

"Il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa"     
John Ruskin


Con la medaglia del finisher in Piazza della Signoria

venerdì 26 giugno 2015

Si corre fino alla fine

Ciao a tutti!
Ebbene si, questo post arriva esattamente due mesi dopo la maratona di Amburgo. Sembra passata un'eternità da quando domenica 26 aprile 2015 conclusi la mia sesta prova con la distanza più affascinante dell'atletica leggera. Nel mezzo, tanto riposo ma anche tante idee nuove. Per l'estate e soprattutto per l'autunno: al momento ho intenzione di provarci nuovamente su questa distanza, per fare meglio e per godere dei brividi che solo una maratona può dare, dei quali spero di nutrirmi ancora a lungo.
Il ricordo della Haspa Marathon Hamburg 2015 è ben saldo dentro di me, chiuso a doppia mandata e morirà con me. Con questo post, lo voglio condividere, tramite le foto più belle fornite da MarathonFoto® e dalla pagina Facebook di Haspa Marathon Hamburg, e i link ai post in cui ho raccontato, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, il mio avvicinamento alla maratona di Amburgo. Per raccontare e narrare quanto sia bello correre, quanto sia bello correre una maratona e soprattutto quanto sia fantastico il percorso per arrivare a correrla. In fondo, nulla (o quasi) è impossibile, se ci si crede veramente.
Bis bald!
Stefano

Un grande sorriso per una grande gioia

25/01/2015: voglio correre ad Amburgo!
26/02/2015: ricomincia l'allenamento verso una nuova maratona

Let's run!

04/03/2015: allenamenti sulle strade di casa (in Italia)

Fuori dalla Speicherstadt

06/03/2015: pensieri sul tapis roulant

Tieni duro...

13/03/2015: una mezza di allenamento, a Schwäbisch Gmünd
14/03/2015: 1.35.06 a Schwäbisch Gmünd
19/03/2015: il racconto della Halbmarathon Widmann-Cup a Schwäbisch Gmünd

Tutti eroi quelli che arrivano

24/03/2015: nuove tecniche di allenamento, la cyclette

Momenti di caos

26/03/2015: l'iscrizione alla 30. Haspa Marathon Hamburg

Un occhio sul porto

01/04/2015: la ripetuta nella ripetuta, il metodo "30-20-10"
07/04/2015: allenamenti su diversi terreni, diverse condizioni meteo e diverse nazioni

Alla ricerca della linea blu

12/04/2015: 35 km, il lungo più faticoso e doloroso

Atteso per 42 chilometri

16/04/2015: -10, inizia il conto alla rovescia

Il momento della medaglia

17/04/2015: in corsa a Schweinfurt, è l'ultimo allenamento
21/04/2015: il racconto della Fußodentechnik Schmitt Halbmarathon

Ancora pochissime decine di metri

22/04/2015: il percorso della 30. Haspa Marathon Hamburg
24/04/2015: riflessioni su ciò che potrà essere la maratona di Amburgo

Lepri

25/04/2015: il cibo del maratoneta, ciò che non può mancare...

I lunghi viali amburghesi

25/04/2015: momento importante, il ritiro del pettorale

Fenomeni

26/04/2015: l'annuncio, 3.15.43 e nuovo personale!

Il taglio del traguardo

27/04/2015: una medaglia e un piccolo punto della situazione

Premio per i mesi di sacrifici

29/04/2015: il potere delle immagini @Amburgo
13/05/2015: il racconto personale della maratona di Amburgo

Jungfernstieg

19/05/2015: pensieri all'arrivo di una maratona

martedì 19 maggio 2015

Come nuvole rapide

Ciao a tutti!
Una maratona è una fatica colossale ma anche un prodigioso viaggio interiore. Solo nella fatica estrema credo, in questo caso quella che spezza il fisico, si possono toccare corde che in condizioni ordinarie non si possono raggiungere. La corsa di resistenza, con i suoi tempi dilatati e gli spazi aperti, permette di esplorare il proprio animo in maniera pressoché diretta. Quante volte ho sognato istanti, riflettuto sul passato, analizzato situazioni, escogitato nuove idee... grazie alla corsa. La maratona non è da meno, anzi, essa amplifica questo tourbillon di percezioni. Sono mille e forse più le cose che attraversano la mente negli ultimi chilometri di una maratona. Sacrifici, amore, immagini, ricordi, tanta, tanta fatica.
Ciò che segue è un po' questo. Pensieri alla rinfusa, sulla linea di un arrivo (o nei suoi dintorni), dove ti conducono i sogni di un maratoneta...

In Karolinenstraße, all'arrivo della Haspa Marathon Hamburg, ho pensato...

Una dedica speciale

...a tutte quelle volte in palestra in cui invece di fermarmi a quattro serie alla pressa, ne aggiungevo una quinta.
...a tutte quelle volte in cui preparavo le patatine fritte... per Giulia e non per me
...a tutte le mattine in cui mi alzavo e il termometro segnava -3°C, ed erano giorni in cui avrei dovuto correre.
...alla fatica di quella rampa di scale nel parco dopo due ore di palestra
...alla luce soffusa dei lampioni che mi accompagnava a casa dopo l'allenamento in palestra
...a tutti i nauseabondi vestiti che Giulia mi ha lavato
...e a quelli che ha rilavato perché un ciclo solo non era sufficiente
... e alle seguenti imprecazioni
...alle ore sulla cyclette, quando avrei potuto ritoccare all'indietro la resistenza del pedale ma non l'ho fatto
...a tutto il buon cibo della dispensa di casa, che lì è rimasto
...al bello di preparare una maratona, si inizia col gelo sull'asfalto e si termina con gli alberi in fiore
...all'impresa che è una maratona, che tanti non possono o potranno mai capire
...alle torte che ho chiesto a Giulia di NON preparare
...alle mani sulle ginocchia dopo una ripetuta
...alle programmazioni delle giornate prima della maratona, perché è bello dedicare tempo alla corsa, ma le responsabilità chiamano
...a tutti quelli sui rollerblade sulla ciclovia, lepri perfette durante gli allenamenti
...e a tutti i podisti incontrati sempre sulla ciclovia, ognuno con i propri obiettivi e le loro battaglie da vincere
...a tutto il sudore prodotto e depositato sul tapis roulant e sulla cyclette
...a quel lungo da 35 chilometri in cui avrei urlato contro il cielo per il dolore che attanagliava le mie gambe
...a tutti i treni che mi sono passati a fianco duranti gli allenamenti, e all'aria che mi hanno spostato addosso
...a tutti quelli che mi considerano un pazzo
...ai 276 chilometri fatti in bici o in cyclette
...ai 506 chilometri corsi per arrivare a questo traguardo (che poi sono quelli che separano Schweinfurt da Amburgo)
...a Giulia che mi scrive “dove sei?” e molto probabilmente non ho ancora finito di allenarmi
...alla semplicità e alla purezza di questo gesto, la corsa, che accomuna e unisce tutta l'umanità
...a tutti i dolorini che giorno dopo giorno si collezionano sul proprio corpo
...ai bicchieri di vino a cui ho detto no durante cene e pranzi con gli amici
...a quelle maledette rampe di scale fatte il giorno dopo un allenamento
...a tutti i sogni e le speranze che viaggiano nella mente durante gli allenamenti
...a quei weekend in cui mi sono chiesto, nel momento di svegliarmi, ai motivi per cui corro
...e che infine a questa domanda una risposta, un vero e proprio “perché” non esiste.

Quasi in fondo, al culmine della fatica

E ancora una volta (la sesta), come sempre, a tutti coloro che hanno corso una maratona, o la correranno, una volta almeno nella vita.
Stefano

martedì 17 febbraio 2015

Preparazione ed ispirazione

"Di cosa dovrei lamentarmi: dei sessanta esami universitari dati in cinque anni, dei dodici allenamenti e dei 180 chilometri corsi a settimana? Imparassero i calciatori, che si lamentano dello stress. Provassero per un anno, un anno solo, ad allenarsi come noi dell'atletica o del nuoto. Io a fine corsa spesso non sono nemmeno in grado di parlare. E dopo il titolo europeo sono tornato a fare la vita di sempre."
Daniele Meucci
Campione europeo di maratona

Medaglia d'oro ai Campionati Europei di Atletica leggera - Zurigo 2014

È con l'ispirazione che mi dà questo grande atleta, campione europeo di maratona in carica, che do il via ad un nuovo viaggio lungo dieci settimane, quello che mi porterà a fine aprile ad Amburgo.
I sacrifici che fanno questi ragazzi sono immensi e nemmeno io, più sensibile di tanti altri a questa tematica (avendo corso al momento cinque maratone), posso rendermene conto. Il mio sacrificio per arrivare pronto il 26 aprile, e lo sforzo della maratona, non saranno quasi nulla a confronto. Ma farò di tutto per lasciarmi influenzare da questi pensieri...
Bis bald!
Stefano

mercoledì 26 novembre 2014

L'acqua che sfiora i tuoi piedi

Ciao a tutti!
Un mese è già passato da quel magico giorno, un condensato di sensazioni che, come la prima volta tanto quanto l'ultima, è sempre difficile rappresentare nella forma migliore. Le parole escono con tanta più difficoltà quanto è il valore dei ricordi personali. Per me questa maratona ha voluto dire tanto, per me e non solo. È per questo che a trenta giorni di distanza, riuscire a parlarne con effettiva lucidità è ancora arduo.
Ci sono tante immagini che porto con me di quel giorno… il sole della Riviera del Brenta, la lucente sagoma di Venezia dal Ponte della Libertà, il primo ponte nell'isola di Venezia e il canale della Giudecca, quell'indefinibile piacere nell'attraversare il Canal Grande, l'attesa e il batticuore in Piazza San Marco, il sorriso sotto il Campanile di San Marco, quei lunghissimi ed infiniti ponti in Riva degli Schiavoni, la folla che acclama il tuo nome, le incitazioni a non mollare, le gambe che non  ne hanno più ma vedono l'arrivo e per questo non smettono di muoversi. La gioia dentro, incontenibile. Non un piacere fisico, ma un orgasmo dell'anima.
Come al solito sono un fiume in piena, ma probabilmente solo chi ha corso una maratona o conosce qualche caro che l'ha fatto potrebbe comprendere appieno cosa possa significare. Se volete provarci – a capire, non a correre 42 chilometri – potete leggere la storia di questa maratona, tramite i post che raccontano l'avvicinamento alla mia 29°Venice Marathon e tramite alcune delle immagini (mie e non solo) di questo evento.
Bis bald!
Stefano

04/09/2014: si ricomincia a correre!
13/09/2014: ritorno alle gare: Mezza di Monza

La gioia dell'arrivo

14/09/2014: un buon tempo in mezza maratona sull'Autodromo Nazionale di Monza
18/09/2014: il racconto della Mezza di Monza

...è per voi, è per me

07/10/2014: i miracoli del kinesio-taping
09/10/2014: il primo lungo in Germania

Il via da Stra (fonte: venicemarathon.com)


11/10/2014: finalmente un po' di ripetute veloci...
13/10/2014: i lunghi "più lunghi", lungo il Meno

Neanche alla mezza maratona


14/10/2014: l'annuncio, per la seconda volta a Venezia
19/10/2014: ultime ripetute sulla ciclovia del Meno
21/10/2014: l'ultimo lungo, poi sarà maratona

A Mestre, lanciatissimo


22/10/2014: il Charity program della Venice Marathon
23/10/2014: il percorso della Venice Marathon

La felicità di correre in Piazza San Marco


25/10/2014: cose da prendere prima di partire per una maratona
25/10/2014: grandi emozioni: pettorale, Baldini e Zanardi

Discesa


26/10/2014: ho concluso la mia quinta maratona con nuovo personale!
27/10/2014: una medaglia ed un pensiero

Piazza San Marco ci aspetta (foto by L. Di Maio)


30/10/2014: le immagini "dietro le quinte" di una maratona
03/11/2014: il racconto della mia Venice Marathon

Una medaglia che vale doppio


06/11/2014: i pensieri a caldo dopo e durante una maratona

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...