venerdì 27 marzo 2015

Molte anime nella stessa acqua

Ciao a tutti!
Strasburgo, undici anni dopo. Era il 2004 quando mi recai - era la gita scolastica della quinta superiore - per la prima volta a Strasburgo. Quanto tempo è trascorso, quante cose sono cambiate. Ho cambiato studi, ho compiuto cose che pensavo irrealizzabili, la mia vita ha preso strade decisamente non convenzionali. Sono maturato, sono diventato adulto. E guardo a questa città, un vero e proprio simbolo dell'Europa unita, con ben altri occhi rispetto a due lustri fa.

Rue Mercière

Gli occhi sono più interessati e desiderosi di scoprire. Cosa potrebbe mai fregare, sostanzialmente, ad un ragazzo di diciotto anni, sapere che la cattedrale di Strasburgo ai tempi della sua costruzione era l'edificio più alto del mondo? Perché mai un adolescente dovrebbe interessarsi ai motivi per il quale Strasburgo è stata scelta come "capitale dell'Europa"? L'importante era divertirsi con i propri compagni di classe. Ora, maturato, cresciuto, guardo a questa città con grande curiosità ed interesse. La storia di Strasburgo parla da sola: una città che ha cambiato numerose volte la nazione o il regno di appartenenza non può che avere moltissimo da raccontare.

Il Barrage Vauban e sullo sfondo, il Museo d'Arte moderna e contemporanea

Le vicende storiche di Strasburgo spiegano molto bene come si sia giunti alla decisione di farla diventare "capitale d'Europa" (dal 1949 è la sede del Consiglio d'Europa e dal 1952 sede del parlamento Europeo). Capitale di una regione, l'Alsazia, da sempre contesa tra la la Francia e i regni della Germania, Strasburgo ha visto susseguirsi svariate dominazioni. Tutte perfettamente visibili nella città come la possiamo ammirare oggi, soprattutto nell'architettura, nella gastronomia e nella lingua.

Scorcio di Petite France

Strasburgo è in territorio francese e si percepisce chiaramente il desiderio di appartenenza alla Francia, ma il francese che qui si parla è più una sorta di dialetto, con evidenti influenze germanofone. Anche la cucina risente particolarmente dell'influenza tedesca: se la tarte flambée (un piatto che assomiglia vagamente ad una pizza, fatto da un impasto lievitato condito da vari ingredianti come panna, cipolle o pancetta) ha un'origine prettamente francese, non altrettanto si può dire per la choucroute d'Alsace, sostanzialmente composta da crauti e carne di maiale, con poche differenze rispetto alle specialità della Baviera e del Baden-Württemberg. La smodata presenza della carne in ogni specialità, le patate a contorno di ogni piatto, la birra che domina sul vino spiegano bene come l'influenza della Germania sia una costante nella vita strasburghese, specie a tavola.
Anche nell'architettura, nell'urbanistica di Strasburgo, l'impatto tedesco è chiaramente visibile. Le case a graticcio della Petite France o delle vie adiacenti alla Place de la Cathédrale si rifanno alla miglior tradizione tedesca (quella di Rothenburg ob der Tauber o Norimberga, per intenderci), la Cattedrale di Notre-Dame è uno dei migliori esempi del gotico francese, il Palazzo dei Rohan segue la moda classicista di moda nel Settecento francese.

Bateau mouche

In Strasburgo ho rivisto a tratti caratteristiche di altre città visitate in passato: un po' Parigi (l'Ill non è la Senna, ma me la fa ricordare), un po' Norimberga (per le già citate case a graticcio), un po' Amsterdam (per la navigazione in battello), un po' Berlino (per la modernità degli edifici istituzionali), un po' Annecy (le rive del Thiou come quelle dell'Ill), un po' Costanza (l'eleganza di molti edifici non si può discutere). Una tale miscellanea di svariati contributi culturali ha reso Strasburgo una città cosmopolita nella sua migliore definizione. Scegliere Strasburgo come capitale d'Europa non poteva che essere la cosa migliore. Al centro del continente, al confine tra due stati fondatori della UE, sulle rive (o quasi) di uno dei fiumi più importanti d'Europa, se non il più importante, il Reno: tutto ciò fa di Strasburgo la vera e propria città madre del miglior sentimento europeo. Senza dimenticare il passato e la tradizione: per questo Strasburgo è una città... più che speciale!
Bis bald!
Stefano

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