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lunedì 16 maggio 2016

Chilometri di polvere finissima

Ciao a tutti!
Quando abbiamo deciso di trascorrere il weekend del Christi Himmelfahrt nel nord della Germania, non avevamo minimamente pensato di poter trascorrere momenti di grande felicità su una spiaggia. L'intenzione iniziale era dedicare i nostri giorni alla visita di Lubecca ed Amburgo. Per questo motivo, le spiagge del Baltico sono state una vera e propria sorpresa. Sia sul nostro programma - che ha riservato qualche spazio in più del previsto a piacevoli fuori programma - sia sull'impatto delle spiagge stesse sulla "valutazione" finale di questi giorni. E anche, forse la cosa più importante, sui nostri programmi di viaggio futuri.

La quiete della spiaggia di Travemünde

Si, perché dopo aver trascorsi scampoli di tempo sulle spiagge di Scharbeutz e Travemünde, il primo pensiero comune è stato quello di voler tornare presto sulle coste tedesche del Baltico. Folgorati sulla via del Baltico, potremmo dire. Cosa ci ha rapito di più? Difficile da stabilire, il Baltico ha uno charme tutto suo. Chilometri e chilometri di coste che sembrano infinite, dove è impossibile trovarne la fine. Spiagge fatte di sabbia bianca o quasi, finissima, come granelli di polvere. Il fascino di un altro mondo, un mondo marittimo anni luce diverso da quello a cui un italiano può essere abituato. Il magnetismo di elementi caratteristici come i fari e soprattutto le Strandkorb, le sdraio del nord Europa.

Strandkorb al tramonto

A Travemünde siamo stati accolti da due costruzioni agli antipodi. Da una parte l'Hotel Maritim, un imponente costruzione di 119 metri di altezza, l'edificio più alto dello Schleswig-Holstein, simbolo dello sfarzo che imperversa nella "più bella figlia di Lubecca". Oltre agli hotel di lusso, anche il lungomare di Travemünde mostra tutta la sua sontuosità grazie alle ville private di un'eleganza non comune. Non per caso, anche Thomas Mann ambientò parte de I Buddenbrook proprio a Travemünde, dove le famiglie più ricche di Lubecca (tra cui anche quella dello stesso narratore) erano solite recarsi in villeggiatura.
Dall'altro lato, si può trovare un gusto meno lussuoso e più vintage in alcune costruzioni. Come il faro più vecchio di tutta la Germania, posto alla foce del fiume Trave, un'austera costruzione in mattoni - tipica dell'area - oggi museo marittimo. O come la stazione ferroviaria che collega Travemünde a Lubecca, la cui peculiarità è il suo orologio, visibile dalla spiaggia e che indica costantemente l'orario del prossimo treno verso Lubecca. Originale.

Scharbeutz, 100% bianco

Come è anche originale il colpo d'occhio di una spiaggia piena di Strandkorb. Fino ad un anno fa ero ignaro dell'esistenza di questi particolari oggetti. Venni a conoscenza in via del tutto casuale grazie ad un documentario visto a casa del mio capo, in cui si presentava una sfida memorabile: Ostsee (Mar Baltico) vs. Nordsee (Mare del Nord). Una sfida non a colpi di spiagge da sogno, ma a colpi di Strandkorb. Che a seconda della costa assume forme costruttive differenti.
Ma cosa è la Strandkorb? Non è altro che una sedia a sdraio costruita in misto legno/vimini, dotata di una speciale copertura fatta per proteggere il villeggiante dal vento, o dal sole. Un oggetto di culto per molti tedeschi, anche per i bavaresi più facoltosi, che non disdegnano di comprarne una (il costo supera anche il migliaio di euro) da piazzare nel giardino di casa per godersi le rare giornate di sole.
L'effetto visivo delle Strandkorb sulle spiagge baltiche, è memorabile. Schierate in stile che più "tedesco" non si può, come fossero pedine di un esercito, come pezzi su una scacchiera, le Strandkorb rappresentano una vera e propria attrazione per chi vuole scattare la più classica delle foto ricordo dalle spiagge del Baltico.

Saluti dal Mar Baltico

A Scharbeutz abbiamo invece trovato la nostra definitiva conferma sulla volontà di ritornare in Schleswig-Holstein, con l'intenzione di conoscere meglio questa ragione. L'abbiamo capito dalle tante famiglie (con bambini al seguito) qui in vacanza, dalle piste ciclabili a picco sulla spiaggia, dalla vita calma e rilassata che qui si percepisce. A Scharbeutz abbiamo salutato il Baltico prima di visitare Lubecca. E posso garantire, senza dubbi, che non è stato un addio.
Bis bald!
Stefano

giovedì 12 maggio 2016

Lassù, nel grande nord

Ciao a tutti!
Il primo dei due ponti che si consumano tradizionalmente nella primavera tedesca se ne è andato, velocemente, avvolto da condizioni meteo eccezionalmente stabili. Quattro giorni di libertà, sole e caldo: una simile occasione non bisognava farsela scappare. Dunque, giovedì, in Germania giorno festivo in cui si celebra la Christi Himmelfahrt, abbiamo iniziato un viaggio che avevamo in mente praticamente dal nostro arrivo in terra tedesca: il nord della Germania, Lubecca, Amburgo e il Mar Baltico.

L'esercito delle Strandkorb

Lubecca era il grande desiderio di Giulia, in quanto città natale di uno dei suoi scrittori preferiti, Thomas Mann, premio Nobel per la letteratura e autore de I Buddenbrook, romanzo che è chiaramente ispirato ed ambientato a Lubecca. Ma la seconda città per dimensioni dello Schleswig-Holstein, il land che confina con la Danimarca, non è sintetizzabile solamente con la figura di Thomas Mann. Lubecca è una città che è pervasa dallo spirito navale e mercantile, tipico delle città che fecero parte della Lega anseatica. Lubecca è la ricchezza di un passato che si rispecchia tutto nella bellezza delle sua abitazioni medievali. Lubecca è un concentrato di meraviglie, dalle sette torri che ne caratterizzano il suo profilo, fino alle poderose porte di ingresso. Lubecca è anche tradizione enogastronomica, essendo la capitale tedesca del marzapane. Più vicina ad un paese scandinavo che non alle consuetudini tipicamente tedesche, Lubecca entra personalmente di diritto tra le città più belle incontrate in Germania.

Lubecca, Marktplatz

Amburgo era invece il mio desiderio. Non tanto di vederla (per la terza volta dopo la prima visita - due anni fa - e il weekend della maratona nel 2015), quanto di farla scoprire a Giulia, consapevole che avrebbe apprezzato la complessa miscela di influenze che segnato il tessuto urbano di Amburgo. Amburgo è una città per tutti i gusti, perché ci si può muovere dall'ambiente elegante della Rathausmarkt e del Jungfernstieg a quello tipicamente popolare di St. Pauli, si può incontrare l'anima più mercantile nella Speicherstadt o quella più avveniristica di HafenCity, così come si può rimanere a contatto con la natura, grazie agli splendidi spazi aperti (i laghi e il parco botanico) o privilegiare lo shopping nelle vie del centro.
Non avevo dubbi, Amburgo ha fatto ancora una volta centro. E io, invece, ho ritrovato con piacere, una delle città che più apprezzo e nella quale non mi stuferò mai di recarmi.

Amburgo, Binnenalster

Il desiderio comune era invece quello di vedere il Mar Baltico. Per me non era una novità, avevo già avuto modo di vederlo, sebbene in una veste più cupa, a Neustadt in Holstein.
Sulle spiagge di Scharbeutz e di Travemünde abbiamo invece conosciuto la faccia più limpida della costa dello Schleswig-Holstein che si affaccia sul Mar Baltico. Graziosi centri di villeggiatura, spiagge ampie ed eterne, un po' come sull'Adriatico, ma fatte di sabbia pallida e fine come la polvere: semplicemente, incantevoli. Poi, c'è l'elemento in più che dà un tocco di classe alle spiagge del Baltico (come a quelle del Mare del Nord): la Strandkorb, un sedile in legno con una copertura in vimini, elemento diffusissimo nelle spiagge tedesche. Le Strandkorb (letteralmente cestino da spiaggia), disposte su queste distese di sabbia "alla tedesca", come un grande esercito allineato pronto a combattere una battaglia, rendono ancora più affascinanti queste coste.

Riflessi serali sul Trave

E con l'ammirazione negli occhi, per la bellezza delle spiagge baltiche, facciamo a noi stessi una promessa. Su queste spiagge torneremo - io spero molto presto - per poterle vivere di più. Magari in bici, il mezzo più versatile per scoprirle, una dopo l'altra. O forse proprio in una Strandkorb - e chi lo può dire che non saremo ancora in due sotto la tenda a goderci il sole del nord?
Senza dimenticarci ovviamente di Lubecca e Amburgo, come potremmo mai?
Bis bald!
Stefano

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