lunedì 30 luglio 2012

Una settimana dopo...


Ciao a tutti,
dopo qualche giorno di pausa rieccomi qui a scrivere qualcosa sul mio blog. Proprio di questo volevo parlarvi, di questa idea…
Innanzitutto devo ringraziare Federico, che mi aveva suggerito quest’idea quando proposi a lui di venire con me a percorrere l’Alta Via. Idea che ritenni subito molto carina ed originale, e che ho subito tenuto in considerazione una volta che era “ufficiale” la mia partenza per la Valle d’Aosta.

...contemplazione del Monte Rosa, versante Lyskamm (dal Rifugio Alpenzù Grande)


I commenti che ho ricevuto sono stati tanti e variegati, ma sempre tutti positivi. Ad esempio, tanto per citare qualche parola di chi mi ha seguito, non pensavo di poter far appassionare ai miei racconti persone a cui la montagna non ha mai importato molto, non pensavo di essere un soggetto da “social”, non pensavo di essere un grande scrittore, non pensavo di far appassionare persone a quest’avventura quasi come se fosse un serial tv, non pensavo di inviare via internet cose non digitalizzabili come i profumi e i suoni della Valle d’Aosta, non pensavo di poter trasmettere gioia scrivendo ciò che provavo lungo un cammino di due settimane (che sono infine sensazioni mie, difficili da far capire a chi non ha vissuto quest’esperienza). Pensavo invece che sarebbe stato carino per condividere con voi gli scenari dell’Alta Via, pensavo sarebbe stato utile per sapere se ero vivo o no...
Sempre per rimanere in tema blog, una cosa è sicura: l’esperienza con A spasso tra i Giganti non finirà qui. Un’altra avventura sta per cominciare, ma a quella dedicherò uno specifico post nei prossimi giorni. Indipendentemente dai miei progetti a breve termine, l’idea di proseguire a spartire con voi emozioni “in alta quota” c’è e voglio perseguirla. Con foto dai miei viaggi in montagna, con sensazioni, frasi, e con tutto ciò che mi passerà per la testa (relativamente alla montagna, si intende!).


Stambecco al Col di Nana

L'effetto dell'Alta Via è stato qualcosa di veramente inaspettato per me: mi sono accorto di aver risolto al termine del percorso una marea di piccole problematiche interiori (camminando! incredibile...) ma la cosa per me più sconvolgente è avvenuta al rientro in ufficio: nonostante sia ritornato con una mole maggiore di lavoro, sono veramente più sereno, più allegro; la scontrosità che mi ha accompagnato sul posto di lavoro durante tutto il 2012 è sparita del tutto! La montagna ha avuto un effetto... terapeutico. Non a caso, ho fatto notare al mio superiore che queste due settimane di ferie sono state per lui e di conseguenza per tutto il team un ottimo investimento (a medio termine, ovviamente, non posso permettermi di assentarmi ogni momento per andare in montagna...)

L'ultima salita!

Avevo promesso, durante la settimana che sta per volgere al termine, che avrei voluto ringraziare tutti quanti per il sostegno fornitomi durante l’Alta Via. Ho tante persone da ringraziare, perché un cammino come il mio, anche se fatto in solitaria, non è qualcosa di personale al 100%. È frutto si, della mia passione, della mia tenacia, delle mie gambe e dei miei polmoni, ma soprattutto di tante persone che mi hanno aiutato e sostenuto prima e durante quest’avventura. Senza di queste tutto avrebbe potuto, anzi, sarebbe stato, molto più difficile.
A partire da chi, in due settimane, mi ha dato ospitalità e compagnia nelle strutture ricettive in cui ho trascorso le mie quattordici notti valdostane, quindi ai team del B&B L’Etoile du Berger (Lillianes), del Rifugio Agostino e Delfo Coda (Pollone -BI-), del Dortoir La Gruba (Gaby), del Rifugio Alfredo Rivetti (Andorno Micca -BI-), dell’Affittacamere Genzianella (Gressoney-Saint-Jean), del Rifugio Guide di Frachey (Ayas-Champoluc), del Rifugio GrandTournalin (Ayas-Champoluc), del Rifugio Barmasse (Valtournanche), del Rifugio Oratorio diCuney (Nus), dell’Hotel Valentino (Bionaz), dell’Hotel Mont Gelè (Ollomont), dell’Hotel Des Alpes (Saint-Rhémy-en-Bosses), del Rifugio Walter Bonatti (Courmayeur); e dei vari uffici del turismo valdostani che mi hanno fornito splendida assistenza.
Voglio continuare con i ringraziamenti a partire dalla mia famiglia che, nonostante in diversi frangenti abbia aspramente criticato la mia scelta di percorrere l’Alta Via, so che mi è stata vicina con il pensiero, in ogni secondo di cammino… e con i miei zii e cugini/e che mi hanno costantemente seguito e sostenuto via web!
Per arrivare ai miei carissimi amici che con ogni mezzo disponibile, via voce, via sms, via mail o via blog sono stati vicini ai miei passi… Alberto, Davide, Elisa, Ludovica, Marcella, Rosanna e Viviana (che hanno commentato sul blog, un grazie speciale!) ma anche Andrea, Andrea, Claudio, Cristina, Daniele, Dario, Erika, Fabio, Fabio, Filippo, Francesco, Gabriele, Marcello, Maria Ladda, Marta, Mattia, Silvia, Stefania, Tiziano… so che tutti voi avete pensato al sottoscritto tra i monti e di questo ve ne sarò sempre grato. Sarebbe stato assai diverso senza di voi, sicuramente (P.S.: spero di non aver omesso nessuno, se l’ho fatto… scusatemi!).

È doveroso e giusto esprimere gratitudine verso i miei colleghi, a partire dal team del mio Laboratorio Metallurgico della SKF di Airasca: Andrea, Biagio, Chiara, Cristian, Cristopher, Enrico, Giorgio, Giovanni, Ilaria e Luca, so che mi avrete "odiato" per tutti i problemi che la mia assenza può aver creato ma avete fatto un gran lavoro e, anche se so che mi avrete invidiato mentre ero tra i monti mentre voi ruscavate, sono sicuro mi avrete pensato tanto! Non riesco a citare tutti i colleghi mi hanno dato sostegno prima e durante le due settimane valdostane, la lista sarebbe lunghissima, ma tengo a ringraziare Andrea, Fabricio, Federico, Giampaolo, Giancarlo, Laura, Marco, Monica, Natalia, Riccardo, Silvia, Stefano (per il quale mi sono caricato un peso extra…un sasso valdostano direttamente dal Malatrà!) e Stefano, i quali hanno lasciato un commento sul blog, ma ovviamente anche tutti coloro che non l'hanno fatto, ma che sicuramente mi sono stati vicini...ovviamente con il pensiero! In particolare Giusè, il quale mi ha seguito passo passo lungo questo pazzesco percorso. Grazie ancora a tutti voi...
Non l'avevo fatto prima ma era giusto farlo, devo doverosamente ringraziare il team della palestra Jump in Fit di Vigone (in particolare Edoardo!), presso la quale ho affinato alla grande la mia preparazione atletica in vista di questa avventura... spalle e gambe sono andate alla grande! ;-)
And...the last but not the least, un saluto e ringraziamento particolare per Paola e Maurizio che con le loro telefonate mi hanno sempre tenuto allegro e mi hanno fornito ulteriore energia per gli ultimi giorni di salite. Non vedo l'ora di farvi vedere le foto!

Il Cervino visto dalla Fenetre d'Ersaz

Dunque, avrei un sacco di cose e impressioni da raccontare, ma per ora mi passa questo per la testa. Io vi aspetto comunque nei giorni seguenti per qualche altra foto (ma finalmente quelle fatte dalla macchina fotografica VERA) e per le avventure alpinistiche a venire, che ci saranno eccome!... ma non anticipo nulla.
Vi aspetto su A spasso tra i Giganti!
A presto!

Stefano

mercoledì 25 luglio 2012

Hahahel

Ciao a tutti!
Rieccomi dopo una giusta pausa dal blog, utilizzata per sistemare e pulire un po' di cose (attrezzatura, zaino, vestiario), per salutare un po' di persone, amici, colleghi, familiari... dal vivo, però! Senza strumenti informatici, bensì... live!
Personalmente faccio ancora fatica a rendermi conto di tutto ciò che ho fatto in questi giorni. Ciò che capisco alla perfezione è che è stata una grandissima avventura, che mi lascerà un bagaglio di esperienza a livello umano ma anche dal punto di vista tecnico. Non solo, sono stato molto fortunato: una mattinata di pioggia su quindici giorni trascorsi in montagna è da considerarsi qualcosa di estremamente raro. Meglio così, comunque.
Se ora posso dire di aver fatto qualcosa di grande, devo ringraziare tante persone ma non solo: anche il mio angelo custode, Hahahel! No, non sto scherzando...



Ne sono venuto a conoscenza al termine dell'Alta Via, sabato mattina, quando me ne ha parlato Laura, una ragazza del simpaticissimo gruppo di escursionisti emiliani che ho conosciuto venerdì sera al Bonatti. Ogni persona ha un angelo custode, secondo la sua teoria :-D e il mio si chiama Hahahel...ed è un portento! Esso garantisce sensibilità e intuito, dona ai suoi protetti una pazienza divina (si, confermo!) e una capacità di comprendere le altrui debolezze. Nelle dispute invita alla moderazione e alla conciliazione con parole piene di ragionevolezza (si confermo!). Dona una grande acutezza intellettuale che rende probabile un successo in politica o una carriera ecclesiastica (ma della carriera ecclesiastica non me ne frega nulla, anche se sarebbe la maniera più facile per avere tutte le donne che si desiderano!).
L'angelo custode, Hahahel e le sue qualità sono una simpatica maniera per introdurre lo scopo del post, salutare e ringraziare i tredici escursionisti emiliani che ho conosciuto venerdì sera e con i quali ho trascorso piacevoli momenti in compagnia, dopo giorni di solitudine sul sentiero!


Andrea, Claudio, Daniele, Enrico, Francesco, Laura, Lorenzo, Max, Robert, Silvano, Stefano, Vittoria e il loro capogita Daniele, GRAZIE MILLE! è stato un piacere conoscervi e condividere con voi un tratto dell'Alta Via. Spero di incontrarvi presto in altre avventure alpinistiche!



PS. Le foto le ho inviate a Stefano, a cui ho lasciato il mio indirizzo mail... chiedete a lui oppure fatevi passare i miei contatti!

Ciao

Stefano

sabato 21 luglio 2012

Quindici giorni in un pomeriggio

Nel corso del lungo e complesso ritorno a casa (tanto per dare l'idea: bus Courmayeur-Aosta, treno Aosta-Torino con cambi ad Ivrea e Chivasso, treno Torino-Airasca, auto Airasca-Cercenasco) tante sensazioni affollano la mia mente.
In primis la voglia di casa, di famiglia, di amici, di piccole cose che la lontananza di due settimane e il peregrinare lungo le montagne fa tornare ad apprezzare. Servono a vedere ciò che ci circonda con occhi nettamente diversi.

I Grand Créton, visibili lungo la salita al Col di Malatrà

Poi, la gioia per aver finito questo percorso e desiderio di iniziarne altri per tornare a vivere queste emozioni. Da solo, o in compagnia, ogni condizione porta con sé pro e contro. Ciò che conta è vivere l'avventura!
E poi vedere scorrere una regione, la Valle d'Aosta (si è capito che ne sono innamorato pazzo???) dai finestrini di un treno o di un bus e, ascoltando la musica di Bruce Springsteen, condensare le immagini che gli occhi vivono in tempo reale con quelle che sempre rimarranno impresse nella mia mente, quelle di queste due settimane. Rivedere posti visti mille volte dall'auto...come il forte di Bard, il borgo di Villeneuve, il castello di Sarre e quello di Fenis...ora ha un sapore decisamente diverso. E poi, la Dora Baltea, che connette tutto: quanta acqua è passata sotto i miei piedi mentre attraversavo le valli della sinistra orografica valdostana, e ora così tutta di colpo me la trovo in questo fiume. Alla luce di quanto ho vissuto beh...non so come spiegarvi cosa sto provando...
A presto!
Stefano

Dedicato a...

In viaggio verso Aosta via bus, non posso fare a meno di pubblicare questo post... con una immagine importante: la raccolta dei timbri di ogni posto tappa, la quale attesta la percorrenza dell'Alta Via n.1.
Concedetemi questo sfogo...l'immagine è dedicata a tutti quei pezzi di merda (o meglio, dovrei parlare al singolare) che pensavano che io in Valle d'Aosta non ci avevo neanche messo piede, rimanendo a casa. Se questo qualcuno aveva dei dubbi, osservi per bene la foto e se ne vada gentilmente a quel paese!

I timbri che dimostrano il completamento dell'Alta Via
A presto!
Stefano

È FINITA!!!

L'Alta Via dei Giganti è stata conclusa!!! Alle 12 sono entrato a Courmayeur e ho finalmente realizzato questo piccolo, grande, sicuramente faticoso ma colmo di soddisfazioni, SOGNO!
Non sto capendo ancora molto, sinceramente. Avrei un sacco di cose da dire ma sembra che il mio vocabolario si sia improvvisamente ristretto! Per ora... non posso che dire...GRAZIE A TUTTI per il sostegno che mi avete dato in queste due settimane per me indimenticabili!

Courmayeur è raggiunta!
A presto!
Stefano

La terra promessa

La vedo... Courmayeur...
Ancora un'ora di cammino e siamo arrivati!
Ps. Avevo promesso due post omaggio...arriveranno! L'alcol piacevolmente consumato al Bonatti con un gruppo di tredici escursionisti emiliani ha "ritardato" le operazioni!

Courmayeur in vista...

A presto!
Stefano

4810.45 metri

L'avevo promesso venerdì...ma la compagnia era troppo bella per attaccarmi al cellulare; l'avevo promesso sabato...ma ero troppo eccitato per parlarne con lucidità; domenica: amici, famiglia e riposo; lunedì, ci sarebbe stato tempo ma il lavoro incombeva e si rendeva necessaria sistemazione di attrezzatura nonché una bella pulizia dello zaino. Ma oggi ce l'abbiamo fatta!
Non poteva infatti mancare l'ultimo Quattromila: dopo Rosa, Cervino e Grand Combin, siamo dunque giunti all'ultimo Gigante, il più gigante, il Monte Bianco!

Il Monte Bianco visto dal Mont Fortin, in Val Veny. Foto di archivio, 25 giugno 2011
La montagna (o meglio, il complesso di vette) più alta d'Europa ha sempre esercitato un certo fascino... Specie se si pensa alla data della prima ascensione: 1786, i francesi Balmat e Paccard.
Ma è ed è stato anche un motivo di orgoglio per i stati per il quale esso rappresenta lo spartiacque, Italia e Francia. Che se lo sono più volte conteso geograficamente, e che l'hanno bucato, in occasione della realizzazione del traforo autostradale (visto dall'Alta Via, uno scempio).

Il Monte Bianco nel tramonto invernale dal Rifugio Bonatti. Foto di archivio, 27 dicembre 2011
È una delle vette che più sono frequentate in Europa, anche grazie ai numerosi rifugi presenti sulle sue pendici e valli ad esso collegate. L'elevato numero di escursionisti (per il Tour du Mont Blanc) e di alpinisti (pressoché infinita la scelta di ascensioni realizzabili nell'area) stranieri lo dimostra...infatti, non è un caso che l'unico rifugio pieno che ho incontrato lungo l'Alta Via, il Bonatti, si trovi proprio di fronte ad esso.
Inutile parlarne ancora, troppe cose ci sarebbero da dire e troppe cose tralascerei. Il mio consiglio è di vivere queste cime, di scoprirle e di goderle appieno, il Bianco non tradisce mai (almeno da questo punto di vista).

Il Monte Bianco visto dal Col de Vessonaz: è la decima tappa dell'Alta Via...
A presto,
Stefano

venerdì 20 luglio 2012

Rifugio Walter Bonatti, -1!

"Bene, l'abbiamo sistemato il bastardo!"...così disse Edmund Hillary a Tenzing Norgay il 29 maggio 1953, dopo aver scalato, per la prima volta nella storia, l'Everest.
Alle 11.38 ho salito il Col di Malatrà, il mio bastardo di giornata. Certo, il Malatrà non è l'Everest e io non sono Hillary, ma nel mio piccolo posso dire che quest'ultima salita, tosta perchè lunga ma non impossibile, mette in pratica la parola fine sull'Alta Via dei Giganti. La discesa dal Malatrà fino al Bonatti è stata dolce...dolcissima! E lungo le due ore di discesa avevo finalmente la consapevolezza di avere portato a termine un percorso pazzesco!

Il cartello parla chiaro: l'ultima salita dell'Alta Via è stata conquistata!
Che roba... Gressoney, Ayas, Valtournanche, Saint-Barthelemy, Valpelline, Ollomont, Gran San Bernardo e infine Val Ferret. Ora capisco cosa ho fatto, quanto sia stato impegnativo (anche se ora mi sento più energie che dopo il primo giorno...) e comprendo anche le facce incredule di molte persone che nei rifugi, negli alberghi, nei negozi, mi chiedevano cosa facessi e io rispondevo "L'Alta Via!". E loro: "Ma tutta?" e io: "Si, tutta!"

Il macereto sul quale corre lo stretto sentiero per il Col de Malatrà
Questa avventura si chiude veramente alla grande, con l'ultima notte sul percorso al Rifugio Walter Bonatti, per me un santuario della montagna. È la terza volta per me qui, e spero sia l'ennesima di una lunga serie, perchè la location e l'atmosfera del rifugio sono unici. Pazzesco il panorama che si gode da qui, unico, il più bello, per me.
Ora c'è da riposare per poter chiudere in bellezza domani. Le previsioni meteo non sono buone; peccato, l'ultima tappa è magnifica a livello scenografico, ma, dopo 14 giorni di bel tempo (solo una mattina di pioggia!) chissene! Il Monte Bianco l'ho già visto tante volte e l'unica cosa che conta è raggiungere Courmayeur per l'ultimo timbro. Poi, sarà tutto finito.

L'ultimo gigante dell'Alta Via, il Monte Bianco
Tornerò a casa con un po' d'amarezza, come quando si chiude un ciclo, ma con la gioia di aver fatto una cosa immensa; tornerò con la consapevolezza di essere una persona estremamente fortunata perchè non tutti avrebbero potuto sostenere fisicamente ed economicamente questo viaggio; tornerò infine con tanto desiderio di poter riabbracciare la famiglia, gli amici e i colleghi. Perchè le montagne mi hanno circondato, anzi avvolto, in questi giorni ma chi mi vuol bene ha un cuore e non è fatto di roccia e ghiaccio!
A presto per gli ultimi due post "omaggio"...
Stefano

giovedì 19 luglio 2012

Valle d'Aosta non è solo montagna...

...ma anche cultura! Le chiese, le fortificazioni e i castelli, i monumenti dell'epoca romana, i sapori enogastronomici, i borghi...

Uno dei più belli borghi valdostani, Saint-Rhémy-en-Bosses
Come quello di Saint-Rhémy-en-Bosses, in foto, sicuramente uno dei più caratteristici della regione.
Dedico il post ad una persona speciale che ama la cultura, l'arte, e giorno dopo giorno la trasmette con passione alle persone a cui vuole bene...grazie Giusè!
A presto,
Stefano

Saint-Rhemy-en-Bosses, -2!

Il tappone è andato, ragazzi! E ora mi sto riposando nel confortevolissimo Hotel Des Alpes, nella frazione Couchepache di Saint-Rhemy-en-Bosses. Si, il riposo è necessario, domani è la penultima tappa dell'Alta Via ma soprattutto è l'ultima impegnativa...
Ma che impegno, il Col di Malatrà, più di 2900 m con il macereto prima del colle (e magari anche con tratti innevati) a rendere più insidioso il transito. Fortunatamente dal Rifugio Champillon, presso il quale sono transitato stamattina, mi hanno rassicurato sulla percorribilità del colle! Una volta là in cima, con di fronte la Punta Walker delle Grandes Jorasses, potrò dire finalmente: "ce l'ho fatta!". Meglio non pensarci, meglio pensare ai 1400 m di salita e ad una discesa da non prender sotto gamba.

Vista balcone sulla Valle del Gran San Bernardo
Spero che la tappa di oggi non lasci strascichi. È stata dura, non tanto per la salita di giornata, il Col de Champillon, ma per la lunghezza, più di 21 km per un dislivello verticale in ascesa maggiore di 2 km... Circa sette ore di fatica! Alla fine della tappa ne avevo ancora, avrei potuto camminare senza problemi per un bel po' e per questo sono fiducioso, ma ogni giorno, come si sa, fa storia a sè!
Mi raccomando, domani mattina siate tutti moralmente con me, per darmi la spinta finale verso Courmayeur! Conto molto sul vostro prezioso aiuto, aiuto che non mi avete mai fatto mancare finora!
A presto!
Stefano

mercoledì 18 luglio 2012

Comincia il tappone...

E comincia prestissimo...
Trascorrendo la notte nel Dortoir de Ollomont, da solo, mi sono trovato incredibilmente in una situazione di totale indipendenza e ho potuto optare per la soluzione che molti amanti della montagna prediligono: sveglia presto e gambe che iniziano a mulinare metri di dislivello fin dalle prime ore del giorno!
E quindi, siamo in cammino verso il Col Champillon e per affrontare quell'eterna discesa che porterà a Saint-Rhemy-en-Bosses. Con la speranza di salvare un po' di tempo da dedicare al riposo in vista del passaggio clou dell'Alta Via n.1, il Col di Malatrà, il punto più alto e probabilmente più insidioso di tutto il percorso (e, devo essere sincero, anche per vedermi in albergo il finale del tappone pirenaico al Tour de France!).
Ora c'è da continuare a mettere un piede davanti all'altro, per migliaia di volte, fino a Saint-Rhemy, ma non prima di un piccolo regalino...una visuale fantastica della valle che da Aosta si separa in Valpelline, Valle di Ollomont e Valle del Gran San Bernardo!

Lungo la salita al Col Brison, la visuale spazia sull'apertura di Valpelline, Valle di Ollomont e Valle del Gran San Bernardo
Ciao a tutti!
Stefano

Boogianen

In questa avventura non sono solo, ma sponsorizzato. Il mio partner durante questo viaggio è Boogianen, che mi ha fornito la custodia per lo smartphone dal quale quotidianamente pubblico i miei post! Un piccolo messaggio "pubblicitario"...
Spesso, al giorno d'oggi, si pensa che tradizione e tecnologia/innovazione siano su due binari diversi. In realtà noi crediamo l'opposto, ossia che ci può essere un'innovazione consapevole, solo se si rispettano e migliorano le proprie tradizioni, e che questi due concetti debbano essere sinergici per generare davvero un qualcosa di bello e prezioso. Quello che cercavamo non era tanto un prodotto di massa, standardizzato, ma uno fortemente unico, fatto a mano, e soprattutto etico, ossia con materiali e un ciclo di produzione e vita che rispettino e tutelino l'ambiente. Per questo noi pensiamo, disegnamo e artigianalmente fabbrichiamo a mano tutti i nostri prodotti nel nostro laboratorio in Pinerolo, utilizzando materiali artigianali pregiati, con limitata disponibilità, provenienti da fornitori locali a Km0, e li vendiamo in tutto il mondo. Dall’emozione alla forma, “fait a man”, with love! :-)
www.boogianen.com

Un 4000... dimenticato

È il Grand Combin, il terzo Gigante dell'Alta Via n.1. Dimenticato perchè in Italia è una montagna che suscita scarso interesse...quando lo nomino qualcuno dice Grand...che? Questo probabilmente perchè questo massiccio ha la sua vetta più alta in territorio svizzero. Comunque io stesso non so dirvi molto di più su di esso se non che la vetta più alta, il Combin de Grafeneire, è alto circa 4300 m ed è presente una rete di sentieri che lo circonda, la TdC (Tour de Combins)...può essere un idea!?!

Il quattromila meno conosciuto della Valle d'Aosta, il Grand Combin
Sarà anche un 4000 "minore" ma che spettacolare è il versante italiano visto dalla discesa del Col de Brison? A voi il giudizio!
Buonanotte, a domani per il tappone!
Stefano

Ollomont, -3!

Ciao a tutti,
la prima tappa del trittico d'inferno è andata...
Partenza da Bionaz, in Valpelline, arrivo ad Ollomont, nell'omonima valle. A dividerle, il Col de Brison, quasi 2500 m di quota...dal quale si gode di un immenso panorama!
È andata, come dicevo, le sensazioni sono state buone, sia come gambe che come fiato... e sono anche arrivato al dortoir presto, quindi posso riposarmi per benino.

Panorama dal Col Brison,  da dove si può ammirare tutta la destra orografica della Valle d'Aosta 
È domani la tappa massacro, e dopodomani la quota più alta nonché il punto più insidioso. Vedremo, ora è bene pensare solo a riposare!
Ciao a tutti,
Stefano

martedì 17 luglio 2012

Come dieci giorni fa

E anche la giornata di riposo se ne va. E domani si ricomincia, altri passi da superare e nuovi metri di dislivello che le gambe e i polmoni devono incassare!
Domani si va ad Ollomont, c'è una salita che non scherza ma il pensiero è ovviamente tutto alle tappe di giovedì (discesa infinita dal Col Champillon e lo strappo finale fino a Saint-Rhèmy-en-Bosses) e venerdì (con il punto più alto dell'Alta Via, il Colle di Malatrà, con i suoi macereti e i suoi nevai).
E ritorna quella tensione che avevo venerdì 6 a casa e sabato 7 a Donnas prima di partire...forse esagerata, perchè so di farcela, ma ad ogni modo sana perchè mi permette di mantenere alta la concentrazione in vista dei passaggi più complessi.

La meraviglia di Bionaz, il Lac Lexert
La giornata di riposo è stata trascorsa benone...un po' di lettura in riva al Lac Lexert (nella foto), pranzo nel bosco, shopping a base di specialità valdostane. Poi un paio di telefonate, con Alberto e la mia cara collega Ilaria, che fanno sempre piacere...vari sms con gli amici più stretti e soprattutto la visita dei miei genitori che, in vacanza a Cogne, hanno pensato di fare una capatina qui in Valpelline per passare un po' di tempo insieme a me e per permettermi di scaricare un po' di peso diventato ora superfluo.
Quest'esperienza in solitaria è favolosa e la rifarei, è un incredibile viaggio interiore, oltre che tra le montagne...ma inizia ora, a quattro giorni dal traguardo di Courmayeur, a farsi sentire l'assenza degli amici e la lontananza della famiglia. Qui sono solo, io e la montagna, nessun altro mi è vicino. Fatta eccezione per i vostri incoraggiamenti, via sms o via blog, che letti di mattina sono un formidabile training autogeno! Siete tutti grandi, cercherò di ringraziarvi ad uno ad uno dopo il mio arrivo (speriamo) a Courmayeur! HOLD ON!
Buonanotte a tutti!
Stefano

Lunedì 16, puro spettacolo dal Col de Vessonaz

Rieccomi qui, per la terza ed ultima "puntata" con i miei arretrati di viaggio.
Non c'è che dire, ieri è stata una delle tappe più belle tra quelle percorse finora e, con ogni certezza, una delle mie esperienze di montagna più affascinanti.
Due colli: Col de Chaleby e Col de Vessonaz, partendo già in quota, non sono risultati particolarmente ostici, se non per la loro altitudine (il Col de Vessonaz, quasi 2800 m, è finora il punto più alto toccato nel mio tragitto). Poi lunga, lunghissima, eterna discesa verso la Valpelline, una valle poco conosciuta di questa regione, ma tra le più graziose.

Visuale verso ovest dal Col de Chaleby
Il senso di questa tappa sta tutto nel panorama visibile dal Col de Vessonaz...pazzesco, mai visto nulla di simile! Monte Rosa (tutto il massiccio, dal Breithorn fino alla Piramide Vincent!!!), Grand Combin, Grivola, Monte Bianco, Testa del Rutor, Grand Tournalin, Grandes Jorasses, Tête de Valpelline, pure uno spicchio di Gran Paradiso... TUTTE IN UN COLPO SOLO! (certo, il bel tempo ha dato una mano)
Da pelle d'oca (e non solo per il fortissimo vento che ho incontrato allo scollinamento)...
Beh, questa tappa, e la salita a questo colle, fino a ieri a me sconosciuto, ha rappresentato il senso dell'Alta Via e della sua soprannominazione, "dei Giganti". Eh si, ragazzi, con un panorama del genere...
Sono i posti come questo che, se ancora ce ne fosse bisogno, ci fanno realizzare che siamo piccoli, nanoscopici, in confronto alla potenza della natura!

Visuale verso est dal Col de Vessonaz
Con queste riflessioni chiudo il racconto di tre magnifici giorni di montagna e vi regalo uno spicchio di panorama visibile dal Col de Vessonaz, anche se queste foto scattate con il cellulare non potranno mai rendere giustizia alla grandiosità delle cime valdostane.
A presto
Stefano

Domenica 15, tutta sopra i 2000!

Riciao a tutti,
eccomi con la seconda puntata dell'arretrato...
Beh, che dire, domenica è stata una tappa pazzesca. Era una delle tappe da me più attese, per varie ragioni. Innanzitutto dalla Valtournanche si saltava nella Valle di Saint-Barthelemy, l'unica valle valdostana (assieme a Valsavaranche e Valle di Champdepraz) in cui non sono mai stato, comprenderete la curiosità! In secondo luogo, la tappa collega due rifugi, Barmasse e Oratorio di Cuney, tra i quali non vi è alcuna presenza di civiltà umana... per la precisione, qualche alpeggio ci sarebbe, ma pressoché disabitati. Una tappa selvaggia, quindi, come piacciono tanto a me. Poi, è una tappa che si sviluppa lungo un profilo altimetrico costantemente sopra i 2000 m. Raramente ho camminato un giorno intero sopra i 2000, sinceramente non so se mi sia mai capitato. In ultimo luogo, c'è tanta curiosità per la meta finale, il Santuario della Madonna delle Nevi (attaccato al rifugio, che era nato come foresteria per i pellegrini), il più alto santuario mariano d'Europa e meta, il 5 agosto di ogni anno, di molti fedeli valdostani. Chi mi conosce sa bene che non credo molto in tutto ciò che è connesso alla Chiesa, ma nonostante ciò questo piccolo luogo di culto ha suscitato in me molta curiosità.

Il Lac Terrey. Sullo sfondo, la Fenetre du Tsan
La tappa in sé è stata più tosta del previsto; i tre colli di giornata, la Fenêtre d'Ersaz, la Fenêtre du Tsan e il Col Terray alla fine si sono fatti sentire e il vento ha contribuito a rendere più ostico il cammino. Ciò che ha veramente distrutto fisicamente è stato l'infinito tratto in saliscendi dall'ultimo colle fino alla metà, arricchito da un passaggio, a circa 1 km dal "traguardo", di un nevaio che ho dovuto attraversare a mezza costa; non il massimo, ad un certo punto ho addirittura pensato di mettermi i ramponi.
Ma, al di là delle mere considerazioni tecniche, domenica ho vissuto un condensato di emozioni alpinistiche notevoli. I panorami sono stati immensi, laghi, laghetti, valloni, pareti e un ricco campionario di vette: Rosa, Dent d'Herens, Grivola, Emilius, Becca di Luseney e anche il tanto sospirato Cervino! Ma rimane, di questa tappa, la bellezza di una natura selvaggia che appare tanto più magnificente quanto meno contaminata dal cemento dell'uomo.
E non solo, anche mangiare e dormire in una piccola costruzione in pietra quale il Rifugio Oratorio di Cuney a 2600 m, tra ragazzi italiani e tedeschi, con una stessa passione comune, l'amore per la montagna e tutto ciò che sa regalare è un'esperienza tutta da vivere!
Al prossimo post!
Stefano

Sabato 14, Rifugio Barmasse

Buongiorno a tutti,
ho un po' di arretrato nei miei racconti e oggi, nel giorno di riposo, voglio dedicarmi a trasmettere un po' di sensazioni provate durante il weekend.
Di sabato scorso ho già detto del brutto tempo incontrato nella mattinata. All'arrivo in Valtournanche le condizioni meteo sono migliorate decisamente, il vento (che persiste ancora oggi) ha contribuito alla grande a mantenere il cielo limpido.
La meta della tappa di sabato scorso era il Rifugio Barmasse, praticamente posto in riva al bacino artificiale di Cignana (uno dei tanti impianti idroelettrici della Valtournanche). Essendo arrivato a destinazione abbastanza presto, non ho dovuto concedere tutto il tempo residuo del pomeriggio e mi sono tolto qualche sfizio, finalmente.

Il lago di Cignana
Ad esempio, due passi sulla diga...e soprattutto, stendersi in riva al lago.
Senza anima viva (a parte una mandria di vitelli in alpeggio) mi sono lasciato cullare dal vento, e ho goduto appieno di ciò che la tranquillità della montagna sa donare...lo sfrusciare della brezza, i fischi delle marmotte, le fragranze delle erbe. Sensazioni totalmente assenti nella vita quotidiana...che vanno percepite nella loro interezza perchè non torneranno più e magari non si ripresenteranno in fretta.
Che spensierati momenti di pace...
A dopo per nuovi racconti!
Stefano

lunedì 16 luglio 2012

Sua Maestà, il Cervino

Eravamo rimasti a sabato, quando il maltempo mi aveva impedito di ammirare quella che, a mio parere, la montagna più bella del mondo. Unica, come lei non ce ne sono...perchè è una cattedrale nel deserto ed è una delle poche (forse solo il Bianco vi riesce) che mi sa far emozionare non appena si mostra con tutta la sua imponenza ad Antey-Saint Andrè, mentre si risale in auto la Valtournanche.
Questa piramide di roccia alta 4478 m è condivisa tra Italia e Svizzera e ne fa da confine; il Cervino separa due valli, l'italiana Valtournanche (e il suo paese Breuil-Cervinia) dalla svizzera Mattertal (e il suo gioiello, Zermatt).

Il Cervino visto dalla Fenetre d'Ersaz

La prima ascensione del Cervino è storica e fiumi di inchiostro sono stati versati a riguardo: Edward Whymper con sei compagni di cordata salirono dal versante svizzero nel luglio 1865. Questa salita venne resa famosa 1) dai sassi che vennero fatti (volontariamente) cadere sulla cordata italiana che stava salendo in contemporanea e 2) dalla tragica discesa della cordata di Whymper (la rottura di una corda provocò una caduta di 1000 m di quattro dei sette compagni, le conseguenze non danno molto spazio all'immaginazione). La cordata italiana fece l'impresa di scalare il Cervino, sul versante sud, tre giorni dopo.
La parete nord fu inserita nel novero dei grandi problemi alpinistici del '900 assieme a Grandes Jorasses, Eiger, Cima Grande di Lavaredo e Pizzo Badile. Venne poi violata nel 1931.
Insomma, una cima ricca di storia, non solo di fascino. Per me è e sarà il motivo n.1 per fare una capatina in Valle d'Aosta...
Sabato non ho avuto la soddisfazione di vederlo ma sia ieri che oggi si, anche se solo la punta e non tutta la parete sud. Pazienza, chi si accontenta vide. La foto che vedete è stata scattata dalla Fenêtre d'Ersaz, primo dei tre colli scalati ieri.
Buonanotte a tutti! A domani con i racconti del weekend...
Stefano

Finalmente a Bionaz!

Ciao a tutti,
finalmente la sospirata meta di oggi è stata raggiunta...sospirata si, perchè domani mi fermerò in questa tranquilla località della Valpelline per tirare un pochino il fiato e raccogliere le energie in vista delle ultime quattro tappe, tra cui quella di giovedì a Saint-Rhemy-en-Bosses e di venerdì, al Rifugio Bonatti, molto impegnative.
Gli ultimi post sono stati scarni, per via della precaria tenuta in quota della rete mobile, prometto in questi momenti di aggiornare meglio il blog.
Con questo post voglio innanzitutto aggiornarvi sulle mie condizioni fisiche.
Diciamo che le gambe funzionano a meraviglia, ma non sono altrettanto supportate dal fiato, che inizia a scarseggiare appena inizia a salire. Almeno, questa è la mia impressione. In realtà i miei tempi di percorrenza rispetto a quanto segnato sui cartelli sono inferiori, forse sono io che vado più forte di quel che dovrei, boh... Si può anche dire che la quota, e i 20 kg sulle spalle, hanno il loro "peso".
Le spalle... Le spalle sono arrossate (e non solo) in corrispondenza degli spallacci dello zaino...il sudore si fa sentire oltre allo zaino stesso. Dopo 2-3 ore di cammino iniziano a fare male ma ormai mi sono abituato, non sono loro che mi spaventano.

Il rododendro, fiore simbolo della montagna valdostana
Così come i piedi...qualche bolla c'è sulle dita, sia sopra che sotto di esse ma non danno fastidio. Quelle subite negli scorsi giorni si sono riassorbite alla perfezione anche grazie agli appositi cerotti che hanno funzionato più che egregiamente (grazie Farmamed!). E gli arrossamenti sul collo del piede sono solo un lontano ricordo!
Devo dire che oggi pomeriggio, facendomi il bagno in albergo, ho notato un dimagrimento. I glutei hanno addirittura le fossette e alcuni muscoli sono in evidenza senza contrarli. Tutto ciò mi fa strano, visti i ricchi pasti consumati in rifugio e grassi, anche (polenta concia, tanto per fare un esempio!).
Ma nel complesso posso dire che, dopo dieci giorni di trekking intenso, sono tutto sommato in eccellenti condizioni e pronto a spaccare il culo agli ultimi tre colli che mi separano da ciò che ora, mentalmente, rappresenta una specie di terra promessa: Courmayeur!
A presto,
Stefano

Comba Vessonaz

...un magnifico posto visto oggi durante la discesa a Bionaz!
Se vedete la foto vuol dire che ho risolto il problema dei post con immagini...
Stefano

Comba Vessonaz

Ultim'ora

Ciao a tutti, sono a Bionaz! Tutto ok!
Purtroppo l'applicazione Blogger non mi fa più mettere post con foto... devo assolutamente risolvere questo problema!
Comunque tutto ok!
Stefano

domenica 15 luglio 2012

Brevi dal Rifugio Oratorio di Cuney

Ciao a tutti,
va tutto bene, sono vivo e vegeto. Non posso dirvi tanto di più in quanto qui il telefono prende poco per non dire nulla, per di più solo all'aperto... E a più di 2600 m di quota fa veramente fresco.
Sono state due giornate, quelle del weekend, veramente bellissime, ho tante cose da raccontarvi ma tra le rete e l'applicazione Blogger (con la quale pubblico i miei post) che fanno disperare, devo probabilmente attendere domani che scenderò in Valpelline, a Bionaz.
Per ora, nel caso (probabile) non dovessimo più sentirci di oggi, vi auguro buona serata!
Stefano

sabato 14 luglio 2012

Ringraziamenti speciali!

(scritto 14/07/2012, h 22)
Stasera ho dei ringraziamenti molto speciali da fare, così speciali che lì farò bilingue...
...in ITALIANO
Vorrei ringraziare quattro fantastiche signore francesi, Therese, Pascale, Raphaëlle, Genevieve e la loro guida, Yves, per la piacevole serata trascorsa ieri al rifugio Grand Tournalin. È stato un immenso piacere parlare (e bere vin brulè) con voi! Avete animato una piovosa serata con la vostra incredibile vitalità! A presto!
...en FRANÇAIS
Je voudrais remercier quatre fantastiques mesdames françaises, Therese, Pascale, Raphaëlle, Genevieve et leur guide, Yves, pour la soirée agréable passée hier au refuge Grand Tournalin. Il est été un immense plaisir parler et boir du vin chaud avec vous! Vous avez animé une soirée de pluie avec votre incroyable vitalité! à bientot.
Stefano
(ps. grazie Viviana per la traduzione!)

Valtournenche!

Ciao a tutti!
Dopo sette giorni di condizioni meteo ineccepibili oggi pioggia e vento si sono scatenati sulla Valle d'Aosta (vedere foto per credere). A dirla tutta ho trovato di ben peggio in montagna, ma mi ero abituato bene in questi giorni. Speriamo che le nuvole passino in fretta, sto scrivendo dalla Valtournanche, che è sinonimo di Sua Maestà, il Cervino...e mi dispiacerebbe non vederlo (nonostante l'abbia visto decine di volte, è la montagna più bella del mondo!). Per ora mi consolo con una bella cioccolata calda con panna in un bel localino di Cretaz...ancora due ore e mezza di fatica e si può mettere in archivio anche la tappa di oggi!

Il panorama dal Col des Fontaines
Voglio salutare in questo post Marcella, che mi segue costantemente sul blog e che mi invidia assai per l'avventura che sto vivendo...allora ti dico: il prossim'anno vieni con me a fare l'Alta Via n.2?
Ciao a tutti,
Stefano

venerdì 13 luglio 2012

Giro di boa

Siamo a metà dell'Alta Via e voglio ora fare una cosa che non avevo ancora fatto finora. Ringraziare...
...prima di tutto la mia famiglia che anche se è a casa preoccupata so che cammina con me...
...tutti gli amici, i colleghi e i parenti che mi hanno incoraggiato prima, e invitato a tener duro durante quest'avventura...
...il mio capo che mi ha concesso le ferie per poter esser qui e i colleghi del laboratorio che sicuramente staranno facendo un extrasforzo per sopperire alla mia assenza, tenete duro anche voi!...
...Federico, che tempo fa mi diede l'idea del blog (arriverà anche un post tutto per te!)...
...Monica, la mia lettrice più fedele, che con i suoi commenti mi rende sempre contento...
...Enrica, Andrea e Filippo, i miei sostenitori numero 1...
...Marta, il cui amuleto è davvero efficace, ma funziona anche in altri campi?:-D...
...tutti quelli che stanno leggendo il mio blog, GRAZIE!
E poi, last but not the least, tutti coloro che mi hanno ospitato in questa mia avventura...Mario e Daniela de L'Etoile du Berger, Luciano e moglie del rifugio Coda, Monica e Alberto de La Gruba, Sandro e il suo 'team' al rifugio Rivetti, le ragazze del "Genzianella" di Gressoney, il team del Rifugio Guide di Frachey, GRAZIE INFINITE!
Stefano

Grand Tournalin

Ciao a tutti!
Ci siamo, la settima tappa è finita e ciò vuol dire che siamo a metà della nostra avventura.
C'è anche da dire che la tappa, conclusasi al Rifugio Grand Tournalin (posto praticamente a cavallo tra Val d'Ayas e Valtournanche) è stata una tappa un pochino interlocutoria, di circa 3 ore e mezza, di breve durata rispetto allo standard consueto.

Il rifugio Grand Tournalin
Domani si lascia la Val d'Ayas per saltare in Valtournanche e per entrare nel cuore della Valle d'Aosta. Per me non è possibile non ricordare (e infatti ci pensavo proprio lungo il sentiero) che fu più di cinque anni fa, il 25 aprile 2007, che qui in Val d'Ayas, ai Piani di Verra, feci il primo trekking in Valle. Ero con la mia ex-fidanzata Giulia, fu lei a farmi innamorare della montagna e della Valle d'Aosta. Qualcosa di buono è rimasto, insomma... Ma questo è il passato, mentre il presente é l'Alta Via e il futuro è... Courmayeur, 21 luglio 2012!
Auguro a tutti una buona serata e un buon weekend!
Stefano

giovedì 12 luglio 2012

Omaggio al Monte Rosa

Mi sembra doveroso omaggiare il gigante che ha caratterizzato il percorso di questi giorni, il Monte Rosa.
A dispetto del nome, esso non è un monte, bensì un massiccio, un sistema di cime. La più alta è la punta Dufour, 4634 m di quota ed è stata scalata (mi pare) per la prima volta nel 1855. Numerose altre cime sono visibili dalle varie vallate (Ayas, Sesia, Anzasca, Gressoney), tra cui il Lyskamm e la Piramide Vincent che sono visibili in foto. Su questo massiccio è anche posto il rifugio più alto d'Europa, la Capanna Margherita.
Un vero gigante della montagna, non c'è che dire!
Buonanotte a tutti,
Stefano

L'imponente massiccio del Monte Rosa domina la visuale lungo il sentiero per il Col Pinter

Resy

Finalmente a Resy, finalmente al rifugio Guide di Frachey! Una delle tappe più lunghe è stata portata a termine. Di nuovo altre dieci ore con 20 kg sulle spalle...che chiedono pietà; fortuna che domani c'è la tappa sulla carta più semplice (sulla carta, perchè dopo quella di oggi non è detto). Sia ben chiaro, non è stato come il massacro di lunedì, lì ero arrivato a Niel trasfigurato. Oggi è solo stanchezza...se il rifugio Vieux Crest fosse stato aperto avrei risparmiato un'ora e un quarto di fatica, mannaggia! Ma tant'è...ora sono in stanza, desideroso di lavarmi e riempire lo stomaco.

Botton d'oro nella Valle del Lys
Di oggi, porterò comunque un bellissimo ricordo con me (a parte i paesaggi pazzeschi di oggi): aver conosciuto una signora originaria di Vigone (per chi non lo sapesse, Vigone è un paese a 2 km da casa,mia) a 2800 m in Valle d'Aosta. Il mondo non è piccolo, è microscopico! HOLD ON!
Stefano

Arrivederci, Gressoney!

Finalmente il Col Pinter è stato conquistato. Ora si va in Val d'Ayas. Ma prima voglio idealmente salutare Gressoney, la sua bellissima valle ed i suoi fantastici abitanti che mi hanno ospitato con tanto calore!
Arrivederci...

Lo spettacolare panorama della Valle del Lys, visto da sopra il borgo di Alpenzù Grande

Alpenzù Grande

Una foto dedicata a mia mamma, che sicuramente gradirà...

Tipica casa Walser nel borgo di Alpenzù Grande, sopra Gressoney-Saint-Jean

Attacco al Col Pinter

Quattro ore di lunga salita per 1300 m di dislivello...si comincia!
Stefano, HOLD ON!
Vi regalo il primo dei Giganti, il Monte Rosa!

Il massiccio del Monte Rosa visto da Gressoney-Saint-Jean

mercoledì 11 luglio 2012

Facciamo il punto

Carissimi,
un terzo del percorso; stato completato, tutto attraverso la magica Valle di Gressoney... Alcune riflessioni a riguardo di ciò che è stato...
Il percorso è stato veramente tosto, in particolare lunedì con la traversata dal rifugio Coda fino a Niel (più di 20 km e quattro passi) e martedì con l'ascesa al Colle della Mologna Grande (resa probabilmente più dura del normale dalle fatiche del giorno precedente). Purtroppo a rendere dura la vita ci si è messo un fattore che non avevo previsto. L'alta vegetazione presente sui sentieri (ma la Regione che diamine combina?????) ha in primo luogo coperto alcuni segnavia facendomi sbagliare sentiero due volte e in secondo luogo coperto la traccia fino a non poter vedere dove mettevo i piedi (con conseguente rischio di scivolare più volte). È triste pensare che una regione come la Valle d'Aosta, che basa la sua ricchezza sulle sue montagne, non curi i sentieri, un grande e prezioso patrimonio...

Capre o stambecchi?
Condizioni fisiche: le gambe ci sono e questo è un ottimo punto di partenza. Ma piedi e spalle sono parti importanti per un trekker e non sono in condizioni perfette. Le spalle sono abbastanza irritate ma non fanno malissimo nonostante i 20 kg giornalieri; spero che tengano i piedi, qualche problema alle dita c'è, anche se, per fortuna, ciò che più temo, una vescica al retrotallone, non si è ancora presentata.
In compenso ho potuto ammirare posti fantastici, il vallone di Loo, la Cresta del Lupo, il Lago Vargno...non vedo l'ora di poter condividere con voi le foto scattate.
E ciò che verrà? Si cambia direzione, si va verso Ovest e si attraversano tutte le valli settentrionali affiancando i Giganti dei quali ho avuto solo un assaggio per ora. Speriamo che tutto funzioni a dovere, le gambe, le spalle, i piedi, il meteo...domani si comincia con la seconda parte del percorso, c'è da fare il Col Pinter, quasi 2800 m di quota, partendo dai 1400 di Gressoney. Stefano, HOLD ON!
A presto e buonanotte a tutti...
Stefano

Ritorno alla civiltà

Finalmente a Gressoney! È terminata la quinta tappa, e dopo cinque giorni dalla partenza mi ritrovo in un paese (vedo delle auto, pazzesco!). Un pochino sono contento, anche perchè sul sentiero ho incrociato un totale di 14 persone da sabato ad oggi (n.b. lunedì, in 11 ore, non ho incrociato la benché minima anima viva!). Domani c'è la svolta dell'Alta Via, si punta verso Ovest, verso Courmayeur, e cambia totalmente la filosofia di percorso: si passa da sentiero quasi totalmente in cresta (lungo un'unica valle, quella del Lys, che termina a Gressoney) a sentiero che unisce le valli settentrionali (d'Ayas, Valtournanche, Valpelline, d'Ollomont, del Gran San Bernardo, Ferret) passando per un solo colle al giorno, quindi salita+discesa...e basta!
Ora è il momento di una bella doccia (che ieri era improponibile) e poi giù in paese per rifornimenti di viveri!
A dopo
Stefano
P.s. Allego foto di uno dei passaggi più spettacolari di lunedì, la Cresta del Lupo; la foto non rende giustizia, è un posto da pelle d'oca!

La Cresta del Lupo

A pranzo sotto un pino

Che spettacolo oggi...un tempo magnifico, una dolce brezza e poi che posto, il vallone di Loo, una location da Top-10 della Valle d'Aosta...

Il vallone di Loo
Buon appetito a tutti
Stefano
P.s. fra poco, si torna alla civiltà, si arriva a Gressoney-Saint-Jean! Confido in una rete mobile migliore :-D

Tutto ok!

Ciao a tutti!
Per problemi di risparmio energetico non mi sono più fatto vivo, ma va tutto benissimo! Vi posto questa foto dal Colle della Mologna Grande!

I verdi pascoli tra il Colle della Mologna Grande e il Col Lazouney
A presto,
Stefano

martedì 10 luglio 2012

Incredibile!

(scritto 09/07/2012, h 21.20) Ce l'ho fatta, dopo più di 12 ore con lo zaino in spalla, 2.5 km di dislivello in discesa e quasi 2 in salita, sono arrivato a Niel...è stato un massacro!
Stanotte potrò dormire su un letto vero, almeno, e non nella solitudine totale di un bivacco! Certo è che mi tiro dietro arrossamenti alle spalle e le prime bolle ai piedi. Non fanno piacere, ma comunque riesco a camminare bene e dalla mia parte ci sono due tappe relativamente tranquille...
E poi, ascoltando gli esperti (i gestori del rifugio Coda dove ho dormito ieri e quelli de La Gruba dove mi trovo ora) dopo questa tappa il più è fatto!
Speriamo in bene, il 20% del percorso è stato fatto e come si dice, chi ben comincia è a metà dell'opera!
Se la rete non mi tradisce cerco di lasciare ancora qualche post con le impressioni degli ultimi due giorni!
Stefano

lunedì 9 luglio 2012

Colle Marmontana

Breve post dal punto più alto di giornata: tutto ok! Tappa ancora lunga e dura, se voglio evitare il bivacco del rifugio Lago della Vecchia per dormire invece in un caldo e morbido letto a Niel! HOLD ON!
A presto!
Stefano

domenica 8 luglio 2012

Brevi dal Rifugio Coda

Ciao a tutti, la rete scarseggia, lascio un breve post per comunicare che sto bene.
Domani i contatti potrebbero essere limitati visto che c'è l'ipotesi di una notte in bivacco (altrimenti 10 ore di cammino fino a Niel), quindi devo "salvare" un po' di batteria!
A presto
P.s. ringrazio Alberto, Andrea e Viviana per avermi tenuto un po' compagnia via sms lungo il percorso!

Col Giassit

Ciao a tutti. Qui tutto procede secondo i piani, fortunatamente. Ho appena fatto mio il Col Giassit, superando per la prima volta quota 2000 m.
Il tempo non è favoloso, ci sono parecchie nuvole e mi tocca ancora fare due ore in cresta. Ma l'Alta Via è anche fatica, quindi caro Stefano, zaino in spalla e cammina.
La meta di oggi è il Rifugio Coda, al confine tra Valle d'Aosta e Piemonte, dove dovrò riposarmi bene; le prossime due tappe saranno molto lunghe. HOLD ON!

Verso il Colle della Lace

Colgo l'occasione, vista la presenza di campo sul colle, per ringraziare i gestori de L'Etoile du Berger, dove ho trascorso la notte tra ieri e oggi, per la loro fantastica ospitalità e per tutti i consigli dispensati e che saranno sicuramente utili nel proseguio del percorso. Grazie ancora!
A presto,
Stefano

sabato 7 luglio 2012

In pausa...

È mezzogiorno, e visto che c'è campo, lascio un piccolo post al volo. L'avventura procede bene, d'altronde è una tappa relativamente tranquilla. Che mi ha permesso di ammirare alcuni scorci della valle, come il panorama su Pont Saint Martin e i villaggi di Perloz e Notre Dame de la Garde. Ora mi tocca la salita finale, ancora su per 600 m di dislivello. Le sensazioni sono buone, speriamo si possa continuare su questa scia! A presto

Donnas, ore 9

Si parte! Comincia la grande avventura! Ringrazio fin da adesso tutti coloro che mi seguiranno e che mi stanno sostenendo! Meta della prima tappa: Lillianes, frazione Sainte Marguerite.

In viaggio...

Finalmente l'ora X è giunta. Ancora meno di due ore e comincia la grande avventura! HOLD ON!

Il grande giorno...

...è arrivato!
C'è un po' di tensione, effettivamente.
Avrò pensato a tutto quanto?
Con me ho tutto ciò che serve? Non ho esagerato con il materiale?
Ce la farò fisicamente a reggere lo sforzo?
Resisteranno i piedi?
Fino a ieri le risposte erano positive, ora si sta affacciando la preoccupazione. Ma è normale, è come avere paura prima di un esame, chi non ha mai provato queste sensazioni? Probabilmente è giusto così!
Domani (o meglio, fra qualche ora) si comincia, avrò le prime risposte...
Buonanotte a tutti


Stefano

giovedì 5 luglio 2012

Il percorso dell'Alta Via dei Giganti


Ecco il percorso dell’Alta Via dei Giganti (o Alta Via n°1).
Si parte sabato da Donnas, alle porte della Valle d’Aosta e si conclude due sabati dopo (si spera di farcela…) a Courmayeur, al cospetto del Tetto d’Europa, il Monte Bianco e del suo Ghiacciaio della Brenva. La tappa più facile dovrebbe essere quella di venerdì 13 al Grand Tournalin, mentre la più dura (in quanto a lunghezza e dislivello) sarà la terz’ultima con arrivo a Saint-Rhémy-en-Bosses.


Sabato 7 luglio >>> Donnas – Lillianes
Domenica 8 luglio  >>>  Lillianes - Rifugio Agostino e Delfo Coda
Lunedì 9 luglio  >>>  Rifugio Agostino e Delfo Coda - Rifugio Lago della Vecchia
Martedì 10 luglio  >>>  Rifugio Lago della Vecchia - Rifugio Alfredo Rivetti
Mercoledì 11 luglio  >>>  Rifugio Alfredo Rivetti - Gressoney Saint-Jean
Giovedì 12 luglio  >>>  Gressoney Saint-Jean - Rifugio Guide di Frachey
Venerdì 13 luglio  >>>  Rifugio Guide di Frachey - Rifugio Grand Tournalin
Sabato 14 luglio  >>>  Rifugio Grand Tournalin - Rifugio Barmasse
Domenica 15 luglio  >>>  Rifugio Barmasse - Rifugio Oratorio di Cuney
Lunedì 16 luglio  >>>  Rifugio Oratorio di Cuney – Bionaz
Mercoledì 18 luglio  >>>  Bionaz – Ollomont
Giovedì 19 luglio  >>>  Ollomont - Saint-Rhémy-en-Bosses
Venerdì 20 luglio  >>>  Saint-Rhémy-en-Bosses - Rifugio Walter Bonatti
Sabato 21 luglio  >>>  Rifugio Walter Bonatti - Courmayeur

E ora, caro Stefano, non ti resta che scarpinare!

Perché a spasso tra i Giganti

Ciao a tutti,
come molti sapranno non sono mai stato un amante della tecnologia al fine di raccontare ciò che faccio… preferisco una bella serata in compagnia! Questa volta mi sono lasciato convincere ad aprire un blog per raccontare quella che, dal mio personale punto di vista, sarà per me una grande avventura e anche una piccola impresa.

Tra due giorni, anzi meno, inizierò un percorso di quindici giorni tra le magiche montagne della Valle d’Aosta.  Ciò che sto per intraprendere è l’Alta via dei giganti, un trekking che attraversa la parte nord della Valle d'Aosta a partire dalla valle di Gressoney, per arrivare a Courmayeur, percorrendo alcune tra le vallate più belle e selvagge al cospetto di alcuni tra i massicci più alti d' Europa, il Monte Bianco, il Grand Combin, il Cervino e il Monte Rosa. Questi nomi vi dicono qualcosa? Probabilmente chi mi conosce li avrà sentiti uscire dalle mie labbra tante volte! Perché di fronte ai scenari che regalano queste vette e le vallate a loro connesse non è possibile rimanere indifferenti.


Un’avventura di due settimane, 75 ore di cammino, 15 km di dislivello verticale! E soprattutto, in solitaria. Il che vuol dire uno straordinario viaggio non solo tra i monti ma anche un profondo percorso interiore. Che vorrei condividere con tutti coloro che avranno la pazienza di seguirmi... tramite la rete, s’intende!
E allora, buona lettura!
Al prossimo post,
Stefano

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...