martedì 24 marzo 2015

Road to Hamburg: pedalare per correre

Ciao a tutti!
Con la settimana che si è conclusa domenica ho terminato un'importante fase del mio programma di allenamento in vista di Amburgo. Nelle ultime tre settimane di corsa ho differenziato parecchio la modalità di esercizi che ero solito compiere nello stesso periodo. Durante la preparazione delle ultime due maratone, ho svolto ripetute molto brevi (sostanzialmente allunghi), assieme a brevissime ripetute in salita. Le prime le ho riportate sul tapis roulant: due minuti a altissima velocità, oltre i 15 km/h di picco, seguiti da due minuti a bassa velocità, spesso di poco sotto il ritmo maratona. la novità assoluta è l'uso della bici, anzi, della cyclette - complici le temperature rigide e una certa comodità. Sulla cyclette ho replicato sostanzialmente ciò che avevo già fatto sul tapis roulant: due minuti ad alta intensità seguiti da due minuti a bassa intensità, per una durata tra l'ora e le due ore, il tutto regolando la resistenza del pedale.


È una tipologia di allenamento assolutamente nuova per me, che mai avrei potuto pensare di poter implementare in allenamento in vista di una maratona: pedalare non è correre, in fondo. Ma i consigli di chi ne sa di più di te vanno ascoltati, e così ho fatto anche stavolta. In passato, non ho avuto modo di pentirmi, quindi... Dal punto di vista dell'impegno fisico, la difficoltà è notevole. La fatica inizia a far male molto più lentamente che con la corsa, ma verso la fine lo sforzo pare essere equivalente. Le gambe fanno male, malissimo, quando pedalo con il pedale a durezza 20. Non c'è il fiatone tipico della salita impegnativa, ma un dolore atroce nelle fibre muscolari.
Sono contento di aver provato questa nuova tipologia di allenamento per la Haspa Marathon Hamburg: quando arrivi alla fine della seduta di allenamento che sei stravolto, credo sia sempre un segnale positivo. Ma ho ancora qualche scetticismo: monitorando l'attività cardiaca durante l'esercizio su cyclette, non sono mai riuscito ad oltrepassare la soglia anaerobica (uno dei motivi principali per cui si fanno le ripetute), bensì ho avuto modo di sfiorarla ripetutamente. Con la corsa, con le classiche ripetute, è tutta un'altra storia. Dubbi e domande che porterò con me nelle prossime settimane, nei "lunghi" che verranno. Solo quelli, assieme all'appuntamento del 26 aprile, giudicheranno la bontà di questo allenamento...
Bis bald!
Stefano

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