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sabato 21 giugno 2014

Libri e relax all'ombra del Petit Tournalin

Ciao a tutti!
Dopo due weekend di corso di tedesco superintensivo, bisognava staccare la spina e ricaricare le batterie in vista di un'estate che si preannuncia carica di avvenimenti, emozioni forti e nuove avventure. Un po' per caso e un po' per volontà io e Giulia ci troviamo in Valle d'Aosta, a Valtournenche, uno dei comuni di questa regione più amati da me. Perché lo conosco bene, perché è tappa di quell'Alta Via che completai quasi due anni or sono, perché è la porta che conduce a quella meraviglia della natura che è il Cervino, perché - come ho scoperto da quando io e Giulia stiamo insieme - Valtournenche ha tutto ciò che serve per poter godere momenti di totale relax. E non abbiamo di certo perso tempo...

Cheneil è anche un contatto ravvicinato tra l'uomo e la natura

Punto n.1: montagne. Attorno a Valtournenche c'è di tutto e di più. Monti, prati, laghi, salite durissime e passeggiate prive di alcuna prominenza. Scegliamo di andare a Cheneil, una frazione del comune di Valtournenche che si trova alla base di una conca sulla sinistra orografica della valle. È un posto non frequentatissimo (non a caso è attraversata dall'Alta Via n.1), ma per proprio per questo lo adoro. Le sue case in pietra immerse nei prati, la balconata sul Cervino e sulle Grandes Murailles, un vallone sempre verde e fiorito al cospetto di Grand e Petit Tournalin, ottimi ingredienti per poter assaporare una gran giornata. Il tutto condito dalla giusta temperatura e un cielo completamente pulito da fastidiose macchiette bianche.
Non volevamo ammazzare gambe e fiato. Camminiamo per un'oretta circa in direzione Becca d'Aran, prima di trovare il nostro balconcino sul quale stendersi e dal quale avere una visuale su tutta la conca di Chaneil. Anche su quei sentieri battuti poco meno di due anni fa, in discesa dal Col des Fontaines.

Semplicemente relax

Punto n.2: libri. In montagna se non si vuole puntare a camminare per ore alla conquista di un rifugio o di una vetta, si può ripiegare su qualcosa di più distensivo... per esempio un buon libro. Consigliato da Giulia - perennemente sul Kindle - mi sono immerso nella lettura de La settimana bianca di Emmanuel Carrère, avendo sbadatamente lasciato a casa Born to run. Andando oltre il valore dei titoli, leggere in montagna, distesi su un prato, al sole, con la propria dolce metà a fianco, è semplicemente divino...

Sopra di noi, le punte più belle della Valtournenche - Cervino escluso

Punto n.3: cibo. Dopo una giornata di montagna e lettura, inevitabile tornare a casa con un po' di fame, con un vuoto nello stomaco da colmare. I negozi di Valtournenche ci hanno aiutato a ricucire il gap: un po' di crudo di Saint-Marcel e di mocetta valdostana sono la soluzione tecnica al problema. Tutto quanto già nella nostra pancia, non c'è posto per avanzi di qualità nel frigorifero. Manca solo un bel caffè alla valdostana per completare il menu.
E ora, prima di continuare letture in compagnia di Giulia e nel fresco di Valtournenche, l'augurio per un felice sabato sera e un ottimo proseguimento di weekend.
A presto!
Stefano

sabato 22 giugno 2013

Ciò che ci va

Dormire fino a mezzogiorno, con piacevoli deviazioni sul tema.
Pastasciutta con ragù di capriolo.
Uscire sulla terrazza quando si affaccia un potente raggio di sole.
Osservare divertenti mimiche facciali, e riderne in allegria.
Prati in fiore, ruscelli che versano fragorosi.
Camminare mano nella mano.
E fare i giri "scemi" nei boschi.
Guardare vecchie scuole diroccate.
Fare la spesa, una spesa... "vissuta".
Con mocetta e jambon de Saint-Oyen, tra sapori e aromi intrisi di Valle d'Aosta.
Parlare, soltanto parlare, di cime da salire.
Alla fine sorprendersi dei piaceri che l'anticena riserva.

Valtournenche


Niente corse, nessun sentiero e zero stress.
Una di quelle giornate in cui il nulla è più utile del tutto.

Il Mont Roisetta e la Becca d'Aran. Prossime mete?

Saluti dalla valle del Cervino, saluti da Valtournenche.
Stefano

sabato 13 aprile 2013

Cervino, attrazione fatale

Ciao a tutti dalla Valtournenche!
Forse i trail non fanno per me: ne ho avuto una perfetta dimostrazione oggi. Trovandomi a Valtournenche ho pensato di provare a correre un nuovo percorso, un nuovo "itinerario", lungo una strada che conosco molto bene, che avrò battuto (in auto) decine di volte, ossia quella che dal comune valdostano (che dà il nome alla valle) porta a Breuil-Cervinia.

In volo, a Breuil-Cervinia...


Il tragitto da percorrere è di circa 7,5 chilometri, per un dislivello di circa quattrocento metri, tutto su asfalto. Devastante: già le prime centinaia di metri ti tagliano il fiato e ti accoltellano i quadricipiti. Lungo la salita, ci sono momenti in cui chiedi a te stesso chi te lo fa fare: è veramente arduo salire di corsa lungo questa strada. In alcuni punti la pendenza che indica il mio Garmin è del 10%. Vista la giornata soleggiata, il pensiero ricorrente è quello di tornarsene indietro in paese e stendersi da qualche parte, a farsi un po' di tintarella.
Quando ho affrontato la discesa, ho provato la stessa identica idea di quando mi trovo su un sentiero di montagna in discesa: ma quando finisce? Incredibile, è più corta ma sembra eterna. E le gambe, fanno addirittura più male...

L'impressionante parete sud del Cervino

Correre su un percorso totalmente diverso regala in ogni caso nuovi stimoli, nuove sensazioni, nuovi piaceri. Come quello dei passaggi in galleria: ce ne sono due da affrontare. Essendo relativamente corte non si ha il problema dei gas di scarico delle autovetture, ma il brivido che ti lascia il rimbombo del rumore delle suole sull'asfalto. Una vibrazione pazzesca. Oppure il calmo frastuono del disgelo lungo la strada, la naturale colonna sonora che mi accompagna lungo tutti i quindici chilometri percorsi (assieme alla musica di Bruce Springsteen, s'intende).

Sulla SS406 di Cervinia...

Ma lo stimolo più grande, specie in salita, è il sapere che da un momento all'altro potrà stagliarsi dinanzi a te lui, Sua Maestà, il Cervino. Puoi averlo visto da mille angolazioni, in svariati momenti della giornata, in stagioni differenti e in cinquanta condizioni climatiche diverse l'una dall'altra... ma quando te lo trovi davanti è sempre un colpo al cuore. Ti rapisce, non c'è che dire. Ti attrae.
Nei pressi di Breuil-Cervinia, la strada, non la guardi più, hai occhi solo per lui. Arrivo in paese, faccio una piccola sosta per i miei muscoli e un po' di stretching, ma non la finiresti più di immortalarlo in foto. E anche quando te ne stai per andare, il suo magnetismo è tale per cui l'unico pensiero prima di ogni curva è quello di girarti una volta ancora, perchè dopo, non sai se lo vedrai più. Fino alla prossima volta, ovviamente.
A presto,
Stefano

martedì 17 luglio 2012

Sabato 14, Rifugio Barmasse

Buongiorno a tutti,
ho un po' di arretrato nei miei racconti e oggi, nel giorno di riposo, voglio dedicarmi a trasmettere un po' di sensazioni provate durante il weekend.
Di sabato scorso ho già detto del brutto tempo incontrato nella mattinata. All'arrivo in Valtournanche le condizioni meteo sono migliorate decisamente, il vento (che persiste ancora oggi) ha contribuito alla grande a mantenere il cielo limpido.
La meta della tappa di sabato scorso era il Rifugio Barmasse, praticamente posto in riva al bacino artificiale di Cignana (uno dei tanti impianti idroelettrici della Valtournanche). Essendo arrivato a destinazione abbastanza presto, non ho dovuto concedere tutto il tempo residuo del pomeriggio e mi sono tolto qualche sfizio, finalmente.

Il lago di Cignana
Ad esempio, due passi sulla diga...e soprattutto, stendersi in riva al lago.
Senza anima viva (a parte una mandria di vitelli in alpeggio) mi sono lasciato cullare dal vento, e ho goduto appieno di ciò che la tranquillità della montagna sa donare...lo sfrusciare della brezza, i fischi delle marmotte, le fragranze delle erbe. Sensazioni totalmente assenti nella vita quotidiana...che vanno percepite nella loro interezza perchè non torneranno più e magari non si ripresenteranno in fretta.
Che spensierati momenti di pace...
A dopo per nuovi racconti!
Stefano

lunedì 16 luglio 2012

Sua Maestà, il Cervino

Eravamo rimasti a sabato, quando il maltempo mi aveva impedito di ammirare quella che, a mio parere, la montagna più bella del mondo. Unica, come lei non ce ne sono...perchè è una cattedrale nel deserto ed è una delle poche (forse solo il Bianco vi riesce) che mi sa far emozionare non appena si mostra con tutta la sua imponenza ad Antey-Saint Andrè, mentre si risale in auto la Valtournanche.
Questa piramide di roccia alta 4478 m è condivisa tra Italia e Svizzera e ne fa da confine; il Cervino separa due valli, l'italiana Valtournanche (e il suo paese Breuil-Cervinia) dalla svizzera Mattertal (e il suo gioiello, Zermatt).

Il Cervino visto dalla Fenetre d'Ersaz

La prima ascensione del Cervino è storica e fiumi di inchiostro sono stati versati a riguardo: Edward Whymper con sei compagni di cordata salirono dal versante svizzero nel luglio 1865. Questa salita venne resa famosa 1) dai sassi che vennero fatti (volontariamente) cadere sulla cordata italiana che stava salendo in contemporanea e 2) dalla tragica discesa della cordata di Whymper (la rottura di una corda provocò una caduta di 1000 m di quattro dei sette compagni, le conseguenze non danno molto spazio all'immaginazione). La cordata italiana fece l'impresa di scalare il Cervino, sul versante sud, tre giorni dopo.
La parete nord fu inserita nel novero dei grandi problemi alpinistici del '900 assieme a Grandes Jorasses, Eiger, Cima Grande di Lavaredo e Pizzo Badile. Venne poi violata nel 1931.
Insomma, una cima ricca di storia, non solo di fascino. Per me è e sarà il motivo n.1 per fare una capatina in Valle d'Aosta...
Sabato non ho avuto la soddisfazione di vederlo ma sia ieri che oggi si, anche se solo la punta e non tutta la parete sud. Pazienza, chi si accontenta vide. La foto che vedete è stata scattata dalla Fenêtre d'Ersaz, primo dei tre colli scalati ieri.
Buonanotte a tutti! A domani con i racconti del weekend...
Stefano

sabato 14 luglio 2012

Valtournenche!

Ciao a tutti!
Dopo sette giorni di condizioni meteo ineccepibili oggi pioggia e vento si sono scatenati sulla Valle d'Aosta (vedere foto per credere). A dirla tutta ho trovato di ben peggio in montagna, ma mi ero abituato bene in questi giorni. Speriamo che le nuvole passino in fretta, sto scrivendo dalla Valtournanche, che è sinonimo di Sua Maestà, il Cervino...e mi dispiacerebbe non vederlo (nonostante l'abbia visto decine di volte, è la montagna più bella del mondo!). Per ora mi consolo con una bella cioccolata calda con panna in un bel localino di Cretaz...ancora due ore e mezza di fatica e si può mettere in archivio anche la tappa di oggi!

Il panorama dal Col des Fontaines
Voglio salutare in questo post Marcella, che mi segue costantemente sul blog e che mi invidia assai per l'avventura che sto vivendo...allora ti dico: il prossim'anno vieni con me a fare l'Alta Via n.2?
Ciao a tutti,
Stefano

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