mercoledì 29 giugno 2016

La città di Andries

Ciao a tutti!
Il primo, vero, contatto in Sudafrica non è stato a Johannesburg, dove abbiamo messo piede per la prima volta nel territorio sudafricano, bensì a Pretoria, una delle tre capitali del Sudafrica. Pretoria ne è la capitale amministrativa, dunque dove risiede il governo, mentre Città del Capo è quella legislativa e Bloemfontein quella giudiziaria. Proprio da questa città abbiamo iniziato a conoscere, lentamente, la fantastica, ma talvolta contrastata, realtà del Sudafrica.

Sotto la statua di Mandela

Pretoria, come anche Johannesburg e Città del Capo, racconta bene come l'occidente sia stato traslato in una realtà che però nasce africana. I viali di Pretoria, molto caratteristici per essere affiancati dalle piante di jacaranda, sono enormi, lunghissimi e sempre rettilinei, un po' come negli Stati Uniti. Ma sui loro bordi si trovano tipici negozi africani, dalle insegne pitturate, e che sembrano più covi di stregoni o di malviventi che vere e proprie botteghe. E sui marciapiedi camminano donne dalle capigliature più estroverse, con le treccine o con le parrucche, spesso intente a trasportare qualcosa sul loro capo. Dove ci sono gli afrikaner, invece, c'è anche il lusso. E il filo spinato, perché la paura nelle metropoli è dura a morire. Non ci sono mezzi pubblici, ma i "taxi collettivi", che permettono rapidi spostamenti nel centro città. Ci sono distributori di benzina che vendono carburante a 12 ZAR al litro (più o meno 70-75 centesimi di euro al litro).

Il monumento a Pretorius

Dal punto di vista storico, Pretoria è una città di importanza essenziale per comprendere il Sudafrica. Più di un personaggio ha legato la sua storia a questa città. Si potrebbe partire da Andries Pretorius, da cui il nome della città di Pretoria: lui fu il grande condottiero della migrazione boera, Die Groot Trek, la marcia che i boeri intrapresero dalle zone intorno a Città del Capo per sfuggire al controllo dei coloni inglesi. Una statua imponente lo ricorda nella Pretorius Square, dove sorge anche il municipio cittadino.
Forse anche perché il suo nome deriva da quello di un famoso afrikaner (oltre ad essere la sede del governo), Pretoria è stata per anni simbolo dell'apartheid da parte della popolazione di colore. Pretoria è chiaramente una città molto meno africana che occidentale. O meglio, è proprio una città afrikaner, perché fondata da boeri e abitata, per decenni, in maggioranza da boeri. Con la fine dell'apartheid, con l'avvento di Mandela al governo, Pretoria ha perso una buona parte del suo spirito afrikaner e sta diventando, come tante altre metropoli sudafricane, una città occidentale dove anche i neri possono vivere felicemente.

Pretoria vista dagli Union Buildings

Si potrebbe arrivare (ma cosa lo dico a fare) a Nelson Mandela. A Pretoria Nelson Mandela ha visto la morte: il Rivonia Trial, il processo che lo porterà ad una lunga prigionia. Ma vedrà anche la risurrezione: è davanti agli Union Buildings, la sede del governo, che Mandela prenderà l'incarico di guidare il Sudafrica in una nuova era, fatta di pace, collaborazione tra i popoli, nuova prosperità, senza l'apartheid. Anche qui, davanti agli Union Buildings una statua maestosa ricorda il suo amore per il Sudafrica, in un abbraccio universale in grado di portare a sé bianchi e neri, afrikaner e nativi. Nota: trovarsi agli Union Buildings merita di per sé una visita a Pretoria. Per la storia del Sudafrica, per la vicenda di Nelson Mandela, per il panorama su Pretoria (i grattacieli che svettano spiegano molto bene che metropoli avanzata sia), per il capolavoro architettonico di Herbert Baker: gli Union Buildings, nella tipica arenaria rossa che si può vedere in Sudafrica, sono probabilmente il miglior esempio dello stile inglese di fine Ottocento, simbolo della forza dell'impero britannico in Africa.

L'abbraccio di Mandela al Sudafrica

Ora, al posto di Mandela agli Union Buildings c'è Jacob Zuma, che con le sue vicende processuali, tra corruzione, tangenti e stupri, è un po' considerato il "Berlusconi sudafricano". Anche in Sudafrica non sono sempre perfetti... E a proposito di processi, carceri e grandi personaggi storici, beh, come dimenticare che qui a Pretoria un altro grande statista del Novecento si è fatto un po' di galera. Niente popò di meno che Winston Churchill, ai tempi nei quali fu corrispondente di guerra in Africa. Tutti i migliori, dunque, sono dovuti passare da Pretoria...
Bis bald!
Stefano

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