giovedì 9 giugno 2016

Sawubona

Stiamo per lasciare l'Africa. I dieci giorni in questo continente, intensi e vissuti altrettanto intensamente come raramente mi è capitato, stanno purtroppo volgere alla conclusione. È ora di tornare a casa, con tutti i suoi pro e i suoi contro. È difficile farlo. Non solo perché è stato un viaggio (nonché una vacanza) straordinario, non solo perché è stata la luna di miele, non solo perché tutto ciò che abbiamo visto è stato incredibilmente fantastico e superiore alle aspettative prima della partenza. Soprattutto perché salutiamo il continente africano, che ci ha letteralmente conquistati.
Ieri sera ci siamo affacciati per l'ultima volta sulle sponde dello Zambesi, dove abbiamo alloggiato durante l'ultima parte del nostro viaggio in Zimbabwe. L'abbiamo fatto in uno dei momenti più carichi di fascino che l'Africa sa donare: il tramonto. Fidatevi, i tramonti africani non deludono mai. E quello sul fiume Zambesi non è stato un tramonto come tutti gli altri. Perché, forse, chiudeva giorni stupendi, che torneranno tra chissà quanto tempo. E chissà tra quanto tempo rimetteremo piede in Africa...
Poco dopo, l'ultima cena sul suolo africano mi ha riempito di malinconia. Un gruppo di zulu ha allietato la serata con musiche tribali africane, di grande ritmo e grande contenuto emotivo. Mangiare carne di coccodrillo durante un concerto a base di battiti di mani e tamburi, ha improvvisamente acceso in me la nostalgia per una terra che non avevamo ancora lasciato ma che so che mi mancherà, fra molto poco. Eh no, le lacrime, i minuti di silenzio, il nodo alla gola, tutte queste cose non sono riuscito ad evitarle.
Lasciamo una terra straordinaria. Una terra, l'Africa, che è soprattutto la sua natura selvaggia, che vive quotidianamente in un sottile e minuzioso equilibrio; una terra di emozioni, dove gli elementi si fondono idealmente tra loro come da nessuna altra parte. È una terra di grandi uomini, dove i sorrisi della gente scavalcano i problemi, i finti problemi dell'Occidente, dove un "come stai?" o un "buongiorno" valgono innumerevoli volte di più di un like su Facebook.

Ultimo tramonto sullo Zambesi

Ma è una terra che ci ha spinto a fare profonde riflessioni, su cosa siamo noi stessi, come persone e come uomini dell'Occidente. Abbiamo scavato internamente, allucinati dal contrasto tra le piccole isole di opulenza e gli enormi oceani di povertà che le circondano, dove la lotta non è per un lavoro migliore o una manciata di euro in più sullo stipendio, ma per la sussistenza quotidiana. Torneremo a casa umanamente cambiati, da questo viaggio? Credo di si, soprattutto nel nostro modo di approcciare certi argomenti o discussioni. In fondo è proprio questo il senso del viaggiare: scoprire, esplorare, stupirsi, conoscere, per diventare uomini diversi, persone migliori.
Usale kahle okwamanje!
Stefano

Prima di salutare definitivamente questa terra, è doveroso fare un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno regalato questo sogno, e ovviamente a coloro che l'hanno reso unico, dal personale dei tour operator alle strutture ricettive, dalle guide ai nostri meraviglioso i compagni di viaggio. A tutti voi, va un sentito grazie.

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