mercoledì 15 giugno 2016

La nuova età

Ciao a tutti!
Una settimana in una nazione straniera, così lontana geograficamente e culturalmente dai nostri standard come il Sudafrica, non può bastare per comprenderla fino in fondo. Servirebbero più tempo a disposizione, più viaggi, più approfondimenti prima e dopo il viaggio, più... tante altre cose. Un buon modo per tentare di capirla meglio è la lettura di un quotidiano: la lingua inglese, una delle undici lingue ufficiali del paese, è sostanzialmente ben parlata e compresa da buona parte della popolazione, quindi è molto diffusa anche sui giornali. All'aeroporto poi, i quotidiani si trovano gratuitamente in appositi contenitori posti dopo i controlli di sicurezza: basta allungare la mano per leggere qualche notizia sul Sudafrica.

Un giornale sudafricano in una foto storica: De Klerk nel giorno nella fine dell'apartheid in Sudafrica (fonte: citylab.com)

Cosa salta all'occhio in un quotidiano sudafricano? Beh, innanzitutto il costo: una copia de The Western Cape New Age costa 4 ZAR (che sta per Southafrican Rand, la valuta locale), equivalenti in questo momento a 24 centesimi di euro! Questo il più economico; ma anche altre testate non sono molto più costose: The Citizen costa 6 ZAR (= 0.36 €), The Star 7,90 ZAR (0.47 €). Non male, eh? Poi, la struttura: come anche succede in Germania, la struttura del quotidiano è modulare; i giornali sono composti di più fascicoli, ognuno per sezione (attualità, esteri, economia, sport, ecc.), garantendo maggiore facilità di consultazione. Dunque, la caratteristica che più mi ha sconvolto: la quasi totale assenza di pubblicità, in sostanza una, massimo due, pagine di "consigli per gli acquisti", su un giornale - economico come il The Western Cape New Age - di ventotto pagine. Ne The Citizen, invece, le pubblicità e le offerte si trovano non direttamente nel giornale, tra un articolo e l'altro, ma addirittura in un fascicoletto a parte.

Una prima pagina sudafricana

Cosa si può evincere dalla lettura di un quotidiano sudafricano? Innanzitutto, la situazione economica del Sudafrica. Non rosea, ma certamente non disastrosa. La crescita è lenta e l'outlook è negativo, ma non è prevista una recessione, inoltre ci sono buoni segnali da non trascurare, come la ripresa del rand sudafricano che sta recuperando terreno sulle principali valute internazionali. Servono riforme a 360° a livello politico ed economico, per garantire una crescita stabile, insomma.
Dalla lettura di un quotidiano sudafricano in due ore di volo, personalmente, non ho ritrovato tutto quel sentimentalismo e quel terrorismo psicologico che emerge dalle pagine di un giornale italiano. In prima pagina, su The Citizen, ho visto una foto che fornisce un bel termine di paragone con le nostre testate: un ippopotamo assalito da un coccodrillo - che non è proprio il nostro genere di articoli. Non si enfatizzano notizie drammatiche (poche, peraltro), ma vengono semplicemente riportate come fatti di cronaca, e in quanto tali non vengono commentati politicamente. Lo spirito della nazione sudafricana - gioiosa, allegra e piena di vitalità - si riflette in uno specchio che sono i suoi quotidiani, che non raccontano i fatti ma sempre in tono speranzoso e ottimistico, in tutti i settori, dall'economia fino alla politica interna. C'è grande attenzione alla natura: molti articoli sono dedicati allo sviluppo delle energie rinnovabili (in un paese che purtroppo brucia ancora troppo carbone) e alla conservazione della biodiversità. Purtroppo nel Sudafrica si deve combattere ogni giorno con il fenomeno del bracconaggio.
Nonostante il Sudafrica sia una nazione di stampo inglese - l'inglese è parlato da quasi tutta la popolazione, anche nelle aree più povere - i giornali sudafricani non vedono di buon occhio gli americani. Recentemente, il Sudafrica è stato messo in allerta per una possibile minaccia terroristica di stampo integralista. "Nah", pensano i sudafricani: per loro il vero terrorismo è proprio quello americano, con le sue minacce infondate. A detta delle nostre guide, qui i musulmani pensano più ad arricchirsi che a progettare attentati. Curioso, invece, vedere che come tutte le testate diano per sicura vincente Hillary Clinton alle prossime elezioni negli Stati Uniti. Spero di dar loro ragione...
A livello di sport, ovviamente si parla tanto di rugby, (lo sport dei bianchi) e di calcio (lo sport dei neri). Grossa attenzione viene giustamente data alle notizie locali, ma è indubbio come lo sport europeo sia molto seguito anche in Sudafrica. Non è difficile trovare sulle pagine sportive sudafricane i volti di Ibrahimovic o Cristiano Ronaldo.

"He would resign"

E dulcis in fundo, cosa dicono i giornali sudafricani dell'Italia? Beh, non molto. La nostra influenza a livello internazionale è poca cosa in confronto con gli Stati Uniti o la Cina. Solo un piccolo trafiletto, dedicato al nostro primo ministro Renzi: se ad ottobre, il referendum confermativo sulla riforma costituzionale vedrà vincente il "no", lascerà l'incarico. Ora lo sanno anche i sudafricani: nel qual caso, sarà di parola?
Bis bald!
Stefano

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