domenica 26 giugno 2016

Venti per cento

Il Giro d'Italia a Pinerolo: non di certo una novità. Con questa città, le due ruote hanno un rapporto più che speciale, che va dalla più grande affermazione in solitaria che il ciclismo ricordi, ossia l'impresa di Fausto Coppi nel 1949 fino all'arrivo di tappa del Tour de France nel 2011. A Pinerolo il Giro non lascia mai tracce banali, perché da buona porta verso le montagne, si presta a finali di tappa altamente spettacolari.

La (allora) maglia rosa Steven Kruijswijk a guidare il suo gruppo all'inizio del muro verso San Maurizio

La prima ed unica volta in cui mi sono trovato a Pinerolo per una corsa ciclistica era in occasione dell'arrivo di tappa del Giro d'Italia, nel 2009. In quella frazione, l'arrivo era preceduto dall'ascesa a Pramartino (versante val Chisone) e a San Maurizio (arrivando dalla Val Lemina), e vinse Danilo Di Luca. 2016: le salite sono le stesse, ma Pramartino si attacca dalla Val Lemina e a San Maurizio ci si arriva dal centro, iniziando l'ascesa da Via Principi d'Acaja. Quella rampa la conosco benissimo, e immagino che da affrontarla in bici, soprattutto dopo oltre due settimane di corsa e oltre duecento chilometri nelle gambe, sia micidiale. Più che una salita, è un muro, come quelli delle Fiandre. Le pendenze, quando la strada si restringe, vanno a toccare il 20%. Nell'unico giorno a mia disposizione per venire a vedere il Giro d'Italia, so bene che Via Principi d'Acaja è la miglior posizione per ammirare lo spettacolo della corsa rosa.

L'arrivo del Giro 2016 a Pinerolo

È il 26 maggio 2016 e il Giro d'Italia affronta la giornata più lunga, quella dei 240 chilometri della tappa Muggiò-Pinerolo. Io... nel giro di due giorni mi sposo, ma chissenefrega, il Giro passa ad una manciata di chilometri da casa e per ovvi motivi sono in Italia. Non voglio rinunciare. Mi fiondo a Pinerolo con lauto anticipo, per godermi una città tutta rosa - si, tutta rosa! (vedi post) - per tornare a gioire dell'ebbrezza di una corsa ciclistica e di tutto ciò ad essa collegata: maglie rosa ovunque, tifosi scatenati, facce festanti, una bella mostra sul legame tra Pinerolo e il ciclismo...

Tutti pazzi per il giapponese

E il grande attendere dei ciclisti, delle smorfie di fatica sui volti dei corridori, della gente assiepata ovunque, degli incitamenti a squarciagola del pubblico, i bambini che seguono attoniti pedalate legnose, la grande massa di schiene che si inarcano con sofferenza su una salita, una salita in cui ogni 100 metri si sale di venti in altitudine. Questo è lo spettacolo del ciclismo, questa è la magia del Giro d'Italia!

Un tifoso improbabile

Il gruppo all'attacco della salita...

...e un po' più dietro, Vincenzo Nibali

Quella schiena che si inarca

La fuga beffata

Le facce della fatica

Una marea di caschetti

Bis bald!
Stefano

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