sabato 8 marzo 2014

C'è bisogno di donne straordinarie

Ciao a tutti!
È l'8 marzo, è la Festa della Donna. Uomini intenti a mandare sms di auguri a tutte le donne di cui hanno il numero in rubrica. Donne che organizzano cene “women only”. Uomini che regalano mimose a tutte le colleghe. Donne che rivendicano il loro orgoglio ad ogni occasione. Uomini che non la finiscono di dire “oh, come siete belle”, “oh, come siete uniche”. Politici che dicono “no alla violenza sulle donne” e che promettono più diritti, un mondo meno blu e più rosa, rosa come le tanto famose "quote". Le solite cose, trite e ritrite, ogni anno è la stessa solfa.
Potrei anch'io scrivere un post dicendo semplicemente “auguri a tutte le donne” e appiccicarvi una foto di mimosa. Voglio andare controcorrente, e provare a citare la storia di una grande donna, un personaggio al quale ho sempre guardato con ammirazione. Una donna che dovrebbe fungere da esempio per le giovani generazioni che mai come oggi devono lottare duramente per conquistare il loro spazio nel mondo. Parlo di Maria Skłodowska, meglio conosciuta come Marie Curie (1867-1934).
Famosa a pochi (principalmente a chi ha condotto studi scientifici), non bella secondo i comuni canoni estetici, è l'emblema della donna che si fa spazio in un mondo, quello a cavallo tra i due secoli, completamente dominato dall'universo maschile, dove lo spazio per le donne nell'ambiente culturale era sostanzialmente ridotto a zero. Eppure, proprio in quegli anni fu in grado di essere insignita per ben due volte del massimo riconoscimento per uno scienziato, il premio Nobel (per la fisica nel 1903 e per la chimica nel 1911).

Il due volte premio Nobel Marie Curie (fonte: huffingtonpost.com)

Per la sua biografia vi rimando a Wikipedia, sicuramente troverete molte informazioni più dettagliate. Non voglio tediare con il suo ritratto storico e con gli aspetti scientifici della sua vita. Vorrei invece parlare della straordinarietà di questa donna, un modello da imitare non solo per i giovani scienziati ma per la gioventù tutta, anche quella di sesso maschile.
In un mondo così viziato, in cui tutto è dovuto immediatamente, c'è bisogno di persone che come Marie Curie abbiano fatto sacrifici incredibili per portare a termine i propri studi. C'è bisogno di persone che nella difficoltà mettano a disposizione la loro conoscenza per il bene dell'umanità, come fece lei curando i feriti di guerra nel primo conflitto mondiale. C'è bisogno di persone che dimostrino che si può emergere e vincere senza barare, come lei che vinse per due volte il Nobel solo grazie ai suoi straordinari risultati nella ricerca. C'è bisogno di persone che abbiano fame e desiderio di conoscenza, come lei, ricercatrice instancabile alla ricerca continua di nuove soluzioni. C'è bisogno di persone che tengano alto il nome della propria patria, come lei che, naturalizzata francese per amore, alla sua Polonia dedicò il nome di un elemento chimico. C'è bisogno di persone che sappiano sognare l'impossibile e realizzarlo, proprio come lei, prima donna ad insegnare alla Sorbona e prima donna premio Nobel, in un'epoca in cui le donne non avevano peso nella società (e tantomeno una persona come lei, di umili origini). C'è bisogno di persone che mostrino a tutti il grande potenziale delle donne, come lei che seppe culturalmente farsi strada in un mondo in cui gli uomini spadroneggiavano.
Le mie parole sono sincere, non c'è retorica. C'è bisogno che ogni donna possa trovare in sé una sorta di Marie Curie, possa rintracciare quel potenziale per cambiare il mondo. Si, cambiare il mondo. L'uomo non cambia, la storia lo insegna, le donne sono la speranza. Cambiare il mondo: questo è possibile, solo grazie a voi!
Bis bald!
Stefano

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