venerdì 28 marzo 2014

Sta per posta, signò!

Ciao a tutti!
L'incubo sta per finire. Fra pochi giorni riavrò la mia patente di guida e potrò tornare a scorrazzare liberamente per il suolo tedesco! Ma che dire, l'iter è stato veramente un calvario.
Riepilogo della puntata precedente (vedi post): la mia patente scade il 20 febbraio 2014. Provvedo ad avviare le pratiche per il rinnovo subito dopo le festività natalizie. Supero la visita medica obbligatoria per conseguire il rinnovo e contestualmente mi viene consegnato un foglio che asserisce la mia idoneità alla guida, in attesa dei maledetti sessanta giorni per produrre il maledetto bollino. Questo documento mi consente di guidare anche a patente scaduta, ma solo in Italia. Scrivo ai consolati italiani di Monaco e Norimberga, e all'ufficio patenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I primi avvalorano la tesi della non validità del documento, dai secondi aspetto ancora adesso una risposta. C'è solo una soluzione: aspettare.
Alla data 8 marzo, ancora nessuna notizia di questo bollino. Faccio partire un'infernale macchina che coinvolge i miei genitori, Giulia e i miei colleghi in Germania.
Dall'Italia, dopo numerosi tentativi i miei genitori riescono a parlare con l'ente preposto al rinnovo patenti, il quale ci conferma che la pratica relativa al rinnovo della mia patente non è stata minimamente presa in considerazione. Immagino il traffico di telefonate di gente incazzata nera. A questo punto, l'autoscuola presso la quale mi sono sottoposto a visita medica fa partire un sollecito alla Motorizzazione Civile. Anche per una cosa apparentemente banale, come un sollecito, si sfiora il ridicolo: va fatto solo ed esclusivamente via fax (e io penso “chissà quando e se lo leggeranno”) e solamente il dottore che ti ha visitato può inviarlo. Pazzesco. A proposito di autoscuola: informandomi, cercando su internet e così via, scopro che se avessi fatto la visita per il rinnovo due giorni dopo, secondo i nuovi regolamenti la patente sarebbe arrivata a casa nel giorno di una settimana. E allora che diamine, ma anche questi dell'autoscuola, potevano dirmelo, conoscendo la mia situazione, no? P***a t***a!
Dato che dei solleciti mi fido ben poco, provo ad informarmi su ciò che posso fare qui in Germania. Inizio col fare una classica ricerca in rete. A quanto pare, se la patente è scaduta o in procinto di scadere c'è una maniera molto semplice per eludere il problema: scambiarla con la patente tedesca. L'operazione dovrebbe essere una mera procedura burocratica, perché i due documenti si equivalgono. Facile a dirsi, impossibile a farsi: serve essere iscritti all'anagrafe del comune in cui vivo, cosa che non è. Preso dalla disperazione, mi rivolgo al mio responsabile del personale in azienda. Sa a chi rivolgersi per queste cose, me lo sento. Chiedo supporto a lui e, disponibilissimo, si attiva per provare a risolvere il problema. Si può fare: bisogna produrre una residenza temporanea e quindi chiedere la conversione. Confidando nella precisa efficienza tedesca, stimo il tempo di attesa in una settimana. Eh no, ce ne vanno quattro. Argh.

Rischio scongiurato (fonte: www.ruhrnachrichten.de)

Qualcosa si muove, però. È il 13 marzo quando Giulia riesce finalmente a rimettersi in contatto con la Motorizzazione Civile in cui le confermano che la patente è stata rinnovata ed è addirittura già stata messa in spedizione. Telefonando ad un altro numero (poi chissà perché debbano esserci due numeri diversi?) le dicono addirittura che io potrei guidare, in quanto sul database della polizia devono comparire i miei dati. Siccome non mi stupisco più di niente, meglio informarsi per stare tranquilli. Chi potrebbe fermarmi e mettermi nei guai? La polizia tedesca: niente di meglio che fare una capatina da loro per chiedere informazioni a riguardo.
Quando dico ai miei colleghi che devo andare dalla polizia, racconto la mia vicenda. Con sguardo commiserevole e anche un pelo divertito, mi dicono “ah, qui in Germania non ci sono scadenze per la patente”. Non scherzano, qui potrebbero anche essere ciechi ma hanno il diritto di guidare. Mi reco presso la stazione della Polizei di Schweinfurt. Espongo al poliziotto di turno il mio problema, chiedendo se posso guidare ugualmente, in quanto dal database possono risalire ai dati di rinnovo della mia patente. Egli mi risponde, molto gentilmente ed in inglese perfetto, che ciò non è possibile in quanto i database della Polizei si riferiscono esclusivamente alle patenti tedesche di guida. Tanto per spaventare un po', mi ricorda che guidare con la patente scaduta è come non avere la patente, quindi commetterei un crimine contro la legge, che posso sanare pagando la modica cifra di 300 € di multa. Bene, niente macchina.
Niente da fare, ancora una volta non posso che rassegnarmi ad aspettare e sperare che arrivi entro la mattina di giovedì 20 marzo, quando Giulia sarebbe partita per venirmi a trovare in Germania. Già, ma la spedizione è partita solo il 18 marzo, e a quanto pare sono necessari circa dieci-giorni-dieci! affinché questa giunga a casa. Toccherà dunque a Giulia guidare in Germania e a me aspettare ulteriormente. Fino alla prossima settimana, in cui, salvo imprevisti dell'ultim'ora, i miei genitori verranno a trovarmi e porteranno con sé il tanto agognato bollino…
Stanco, stufo, deluso, incazzato, ogni aggettivo che porta con sé uno stato d'animo negativo coincide benissimo con il mix di sensazioni che provo quando mi trovo a parlare del nefasto rinnovo della mia patente… Questo è però solo un esempio di come in realtà – l'avevo già detto nel post di un mese fa – l'Unione Europea esista solo sulla carta e non nella pratica. E di come, immagino, sarà difficile vivere in un paese che non è il tuo, con tutti i vincoli che sono propri dell'essere straniero in terra straniera.
Bis bald!
Stefano

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