La settimana che sta per chiudersi l'ho trascorsa interamente a casa, a riposo. Un'infezione batterica mi ha costretto a rimanere chiuso in casa, segregato o quasi. Un po' di tempo libero in più, che ho investito innanzitutto nel dormire come non mi capitava da tempo, poi in altre attività, come il blog, un puzzle che attendevo da tempo di completare, qualche lettura. A farmi compagnia, c'era la radio. Ma non quella tedesca, quella italiana. Adoro la radio nazionale: programmi interessanti, le partite, un po' di musica buona e tante notizie, con le quali si può costruire un'interessantissima pagina del taccuino tricolore.
Che, riletta da un italiano in Germania, non può che suscitare un mix di rabbia e di compassione per il nostro povero Bel Paese.
Carrellata di eventi dell'ultima settimana |
Comincio con la notizia più inascoltata nel bailamme della settimana. I bisturi. Secondo la denuncia dell'Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, i bisturi che lo Stato fornisce ai dottori sono così economici, di così scarsa qualità che tagliano male, con rischi sulla salute e sull'estetica dei pazienti. Beh, qui si ricerca chiaramente il doppio risparmio: si risparmia sui bisturi e si risparmia sulle pensioni...
Il rapporto corruzione 2015 di Transparency ci mette al 61esimo posto nella classifica della corruzione pubblica percepita, allo stesso livello di Montenegro, Senegal e Lesotho. All'interno della UE, solo la Bulgaria è un paese più corrotto dell'Italia. Siam sempre gli ultimi, come al solito. Qualcuno vede segnali di miglioramento, l'anno scorso eravamo al 69esimo posto. E grazie tante, con questa situazione, che fa piangere, si può e si deve SOLO migliorare!
Poi è il turno del calcio, sul quale si è aperta una nuova bufera. Un'inchiesta della procura di Napoli ha svelato un articolato meccanismo che permetteva ai giocatori di sottrarre dei soldi al fisco italiano. Ogni modo è buono per evadere, cosa nota e stranota in Italia. Ma quello che più fa rabbia è che qualche illustre presidente di club dica che "è tutta fuffa, è roba vecchia". Come? Non importa quanto tempo fa è successo. Importa che sia successo, invece, importa che i responsabili paghino il conto.
Dunque il caso delle statue coperte ai Musei Capitolini di Roma, in occasione della visita del presidente iraniano Rouhani in Italia, ufficialmente in segno di rispetto nei confronti della sensibilità e della cultura iraniana. Un gesto folle, per non mettere in imbarazzo (?!?) un presidente si sono messi in imbarazzo tre millenni di arte. Ma per il petrolio dell'Iran, ci si cala le braghe senza troppe remore...
Dulcis in fundo, il Family Day, il giorno di manifestazioni in difesa dei valori della famiglia tradizionale. Qui non c'è niente da aggiungere, la notizia fa già ridere da sé. Soprattutto chi ci guarda dal resto d'Europa.
Bis bald!
Stefano