venerdì 8 luglio 2016

Dieci motivi (personali) per rallegrarsi dell'eliminazione della Germania dall'Europeo

Oggi la Germania si è svegliata fuori dall'Europeo. Gli animi sono mogi, il ritmo è basso. Perché le aspettative erano alte. Anche io, personalmente, mi sarei aspettato una vittoria, non roboante ma una vittoria, contro i padroni di casa della Francia. E da una parte, me lo auguravo pure. Ma solo in parte, ripeto. Perché oggi, ho più di un motivo per essere contento che la Germania sia uscita dal torneo. Anzi, addirittura dieci motivi.

Antoine Griezmann sentenzia la Germania con il goal del 2-0 (fonte: eurosport.com)

10. Perché hanno eliminato gli azzurri. Beh, inutile nasconderlo: per quanto neanche Les Blues mi stiano molto simpatici, in quanto fonte di grandi delusioni in gioventù, dà soddisfazione vedere tornare a casa proprio chi a casa ti ci ha mandato. È la natura dell'essere umano, in fondo, chi in questo mondo non gode almeno un pochino delle sconfitte altrui?

Uno degli errori dal dischetto contro la Germania nei quarti di finale (fonte: tz.de)

9. Per quel lercio del loro allenatore. Grande selezionatore, ma qualche dubbio sui suoi modi di comportarsi in pubblico ci viene. La combo grattatina/annusata è una delle immagini extracalcistiche simbolo di questo Europeo, un'immagine da dimenticare in fretta.

Palpata, e poi annusata (fonte: 90min.com)

8. Per i commenti razzisti sui francesi. Quando l'ultimo quarto di finale ha designato la Francia come avversaria della Germania in semifinale, di commenti ne sono piovuti. I francesi sono storicamente antipatici a tutti, e i tedeschi - soprattutto per motivi storici - non fanno eccezione. Però spingersi fino a pronunciare commenti razzisti mi è sembrato eccessivo. «Sie sind les Blacks, nicht les Blues», un chiaro riferimento di cattivo gusto alla prevalenza di giocatori di colore nella selezione francese. Dimenticandosi, molto stupidamente, che a fare le fortune della Mannschaft nel Mondiale del 2014 sono stati immigrati o figli di immigrati (vedi post), tra i quali anche un giocatore di colore, Jérôme Boateng. Dopo il risultato della semifinale, la mia risposta ironica a quel commento non poteva che essere quella in foto.

Oggi, al mio collega

7. Per le macchine ridicole. Passino le bandiere, passino le vetrine dei negozi tappezzate di nastrini, passino i bambini con le magliette di Schweinsteiger & co., ma gli alettoni Schwarz-Rot-Gold e le bandiere tedesche appese ai finestrini sono veramente una pacchianata, la quale fine aspetto...sostanzialmente dall'inizio degli Europei. Senza contare che queste decorazioni mettono pure a rischio la sicurezza del veicolo (vedi post).

Imbarazzante (fonte: verkehrsportal.de)

6. Perché così si lamenteranno dell'arbitro (italiano). Io parlo al futuro semplice ma in realtà le critiche all'arbitro stanno già piovendo a livello torrenziale. Perché il rigore assegnato alla Francia è "discutibile", perché i cartellini hanno preso un via preferenziale verso la squadra tedesca. «Immer diese Italianer» (= "Sempre questi italiani"), commenta polemico il mio capo. Insomma, se non ci pensano i giocatori, ci pensano gli arbitri italiani ad eliminare la Germania. Anche in questo caso tutto il mondo è paese: Rizzoli era l'arbitro della finale in cui la Germania ha conquistato il Mondiale del 2014 contro l'Argentina; se si vince va tutto bene, se si perde è colpa dell'arbitro. Qui i tifosi tedeschi non mi sono parsi molto diversi dai tifosi italiani.

Rizzoli, cartellino e rigore (fonte: eurosport.com)

5. Perché il calcio è uno sport da uomini e non da bimbiminchia. Il calcio è uno sport di contatto, da duri, dove ci si fa male spesso. E nella nazionale tedesca ci sono troppe facce che l'immagine di "duro" proprio non ce l'hanno. Sembra quasi che Mario Götze, Joshua Kimmich o Julian Draxler, invece di ispirarsi ai campioni del passato e del presente, si ispirino a Justin Bieber...

Julian Draxler (fonte: tumblr.com)

4. Per l'arroganza dei tifosi. Si, proprio loro: gasatissimi. Convinti che la propria nazionale giochi il miglior calcio del mondo, che i propri giocatori siano dei del calcio, che il palleggio sopraffino prevalga su tutto. Convinti dunque di portare a casa a mani basse il titolo. Ma fare tanto possesso palla non serve a niente se poi la palla non la butti dentro. L'ex-allenatore del Cile, Jorge Sampaoli, quando un giornalista gli chiese come avesse fatto a perdere una partita per 3-0, nonostante il 73% di possesso palla, rispose con una storiella: «Una sera andai in un bar con una donna. Parlammo tutta la notte, flirtammo, le offrii molti bicchieri. Poi, alle cinque di mattina, all'improvviso arrivò un ragazzo, la prese per un braccio, se la portò in bagno, fecero l'amore e se ne andarono via. Ma non importava, per la maggior parte della serata era stata con me».

Tifosi in piazza a Berlino (fonte: dfb.de)

3. Perché a calcio si gioca con i piedi e non con le mani. Io ricordavo che a calcio l'unico che può toccare la palla con le mani è il portiere. Per i tedeschi invece non è così, loro possono giocare a calcio con i piedi. Potevano.

La rete impazza per i falli di mano della Germania

2. Per i commenti razzisti sugli italiani. Quando la nazionale italiana si mette di traverso sui piani di conquista calcistica della Germania, piovono regolarmente critiche e talvolta anche insulti. Da parte dei tifosi, ma anche dei giornali. Anche la scorsa settimana ne ho dovute vedere di tutti i colori (vedi post).
Ma il peggio l'ho visto su Facebook. Una catena di supermercati (REWE, ndr) ha indetto un concorso in cui invitava i suoi clienti a spiegare come "avrebbero mandato l'Italia a casa"; l'idea più originale sarebbe stata premiata con dei buoni spesi di 500 €. L'idea di per sé non sarebbe stata malvagia, anzi, ma era chiaro che l'antipatia calcistica - che a partire dalla seconda metà del XX secolo ha sostituito l'odio nazionalistico tra paesi in guerra tra loro - sarebbe sfociata in commenti di stampo razzista. Il risultato è stato infatti che centinaia di germanici leoni da tastiera hanno riversato nei commenti parole di ogni genere contro gli italiani e, cosa ancora più grave, è che i moderatori della pagina abbiano agito in maniera sommaria, parziale e ritardataria. Lo stesso episodio non si è poi ripetuto in occasione nella semifinale con la Francia: che ci sia un bel po' di odio represso nei nostri confronti?

Voilà, razzismo servito su un piatto d'argento

1. Perché così posso dormire. Un motivo stupido? Non direi proprio, perché qui in Germania si inizia a fare casino da subito. Per i tedeschi, anche una vittoria risicata contro la modesta selezione nordirlandese è una buona ragione (!!!) per scendere in strada e suonare il clacson come se non ci fosse un domani... chissà come sarebbe stato festeggiare l'approdo alla finale.

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