sabato 22 agosto 2015

All'Opéra Garnier, nella loggia del fantasma

Ciao a tutti!
Spesso le sorprese più belle provengono da ciò che meno si considera. Anche a Parigi è stato così. Per noi, l'esempio più fulgido è stato l'Opéra Garnier, uno sfarzoso palazzo, sede del famoso teatro dell'Opéra national de Paris. Quando si pensa a Parigi, può succedere che non venga in mente di visitare un teatro. Spesso i maggiori punti di attrazione turistica concentrano tutta l'attenzione dei turisti, ma posso garantire che questo teatro merita tutta l'attenzione del visitatore. L'Opéra Garnier è sicuramente uno dei monumenti parigini più sottovalutato.

Splendore: la facciata dell'Opéra Garnier

Il palazzo prende il nome dall'architetto che l'ha progettata, Charles Garnier. Fu commissionata dall'imperatore Napoleone III, proprio dopo un attentato di cui fu protagonista presso il precedente teatro dell'Opera, circondato da anguste vie. Serve spazio, e nel contesto di rinnovamento urbanistico portato avanti da Haussmann, l'imperatore indice nel 1860 il bando per la costruzione del nuovo teatro dell'Opera. A vincere è un outsider, tale Charles Garnier, che per la realizzazione di questo edificio si affida ad uno stile baroccheggiante ed eclettico, che lui stesso battezzerà in presenza dell'imperatrice, "stile Napoleone III", meglio conosciuto come "stile Secondo Impero". I lavori, condotti ad intermittenza a cause delle varie guerre, durarono una dozzina di anni. E il risultato finale, che oggi sappiamo essere meraviglioso, lasciò tutti sbigottiti.

Lo scalone

Ripensando alla visita mi chiedo come sia stato possibile trascurare nei nostri spunti di visita, questo monumento. La nostra superficialità è stata quella di moltissimi altri turisti: la coda fatta all'ingresso è stata assai infatti limitata, sicuramente inferiore ad ogni altro monumento parigino nel mese di agosto. Eppure già la facciata di questo palazzo promette così bene... Dall'esterno si può provare a comprendere cosa si troverà all'interno. Il lato più noto dell'Opéra, quello che guarda verso sud, su Place de l'Opéra, è ornato di statue con chiarissimi riferimenti ai grandi compositori e alle arti che in questo edificio vengono messe in scena. L'ingresso nei locali dell'Opéra è già di per sé delizioso, ma quando si arriva allo scalone...

Il teatro...

...e il soffitto griffato Chagall

...si rimane a bocca aperta! È impressionante, non è enorme, ma molto ampio in altezza, di estrema eleganza e sfarzo, diversi tipi di marmo pregiato sono distinguibili, un'illuminazione quasi a giorno, balconcini che paiono ottimi postazioni per corteggiare le dame, decori stupefacenti in ogni angolo della sala. Sembra quasi costruito appositamente per risaltare la posizione sociale di chi lo poteva percorrere, normalmente coloro che apparteneva alle classi più agiate, i quali prendevano posto nelle logge dalle quali assistere dall'alto allo spettacolo. Era un tempo in cui mostrarsi era già attività fondamentale per esibire il proprio ruolo in società, e i ricchi ovviamente non si tiravano certamente indietro.

Il Grand Foyer, la punta di diamante dell'Opéra Garnier

Il teatro, cuore dell'Opéra, non è grandissimo, ma risalta un lampadario enorme (ha un peso di sette tonnellate!) posto proprio sotto l'affresco di Marc Chagall, un moderno omaggio ai grandi compositori. Ma ciò che ovviamente attrae maggiormente i turisti è la loggetta in cui sederebbe il "fantasma dell'Opera", il personaggio che dà il titolo all'omonimo romanzo di Gaston Lereoux, adattato successivamente in film e musical: impossibile sbagliarsi, una targhetta recita la scritta "Loge du Fantôme de l'Opera". Sul taccuino delle letture da mettere in cantiere, intanto, vi è anche Il fantasma dell'Opera.

Il soffitto del Grand Foyer

Altri stupendi locali si affollano nell'Opéra. Ricordo bene i giochi di luci riflessi negli specchi delle Sale della Luna e del Sole, l'ambiente elegante della Rotonde du glacier, la sacralità del vestibolo. Ma nulla può rimanere più impresso del Grand Foyer.
È un salone di tutt'altro livello, il punto più alto della sfarzosità dell'Opéra, che qui si rifà allo stile più ampolloso del barocco. Ogni singolo centimetro della sala ha una decorazione, uno stucco, una scultura, un pittura. Gli specchi e le finestre che guardano su Place de l'Opéra contribuiscono a incrementare la sensazione di trovarsi in uno spazio sconfinato. Non ho dubbi, solo per il Grand Foyer dell'Opéra Garnier, vale la pena di pagare il prezzo dell'ingresso.

Giochi di luce nella Sala del Sole

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, vada a visitare l'Opéra Garnier. Anche solo per uscire dai circuiti turistici che prevedono la visita delle solite cose e per poter tornare a casa dicendo di avendo vissuto un vero frammento di Ottocento parigino.
Bis bald!
Stefano

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