Il mostro della terra rossa l'ha fatto di nuovo. Per la decima volta in carriera, come nessuno era mai riuscito al Roland Garros, come nessuno mai era riuscito in un trofeo Slam. Per la decima volta in tredici anni Rafael Nadal ha alzato nel cielo di Parigi la coppa dei moschettieri. E mai come stavolta l'ha abbracciata e coccolata. Perché dopo una carriera in cui si riscrivono tutti i record della terra battuta, in cui si batte regolarmente il gotha del tennis mondiale (tre nomi, a caso: Federer, Djokovic e Wawrinka), dopo aver cambiato costantemente il modo di giocare, dopo periodi incerti perché non si sa se il proprio ginocchio può tornare a combattere come negli anni più giovani... nulla è più scontato.
Essere ancora lì, più maturo e con qualche capello in meno, ma con il trofeo del vincitore tra le braccia - come una costante inamovibile - vuol dire essere leggenda.
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Fenomeno unico nella storia del tennis: 10 volte vincitore al Roland Garros! |
Felice di aver vissuto l'ineguagliabile epopea parigina del mancino di Manacor, dell'uomo dai muscoli scolpiti nel marmo e consacrato sull'argilla, Rafael Nadal.
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