sabato 24 novembre 2012

Tagliato il traguardo della Turin Marathon...

Negli ultimi chilometri di una maratona pensi a tante cose. I muscoli non ne possono più, ma tu corri, e corri, e corri. Lo devi fare, perché poco ti separa da una piccola grande vittoria personale. Per alcuni, come me, è il coronamento di un sogno. Ma le gambe non rispondono più al comando, vanno avanti per inerzia. La mente vaga tra i pensieri... ti scorre tutta una vita podistica davanti. A cosa ho pensato?


A tutti i sacrifici che ho fatto negli ultimi mesi per preparare questo evento,
A tutti i momenti in cui, con il dolore che taglia i muscoli, avrei voluto gettare la spugna ma non l'ho fatto,
A quando penso che la maratona ti costringe a bruciare una quantità di calorie pari al doppio del fabbisogno calorico giornaliero di un essere umano,
A tutte quelle volte in cui mi sono alzato alle 5 per correre e preparare al meglio la maratona,
A tutte le volte in cui ho maledetto quelle sveglie,
A quei momenti in cui in libreria, sfogliando i libri di Paula Radcliffe e Stefano Baldini, pensavo "sti c...i!"
Ai racconti di Elisa e Marcella,
Ad ogni volta che sognavo ascoltando Born to run di Bruce Springsteen e mi immaginavo un vero nato per correre,
A tutti i chilometri percorsi fino ad oggi,
A tutti i dettagli sulla preparazione alla maratona condivisi con Andrea e Marco,
A tutte le volte in cui mi immaginavo a New York, sul Ponte di Verrazzano, in mezzo ad altre migliaia di runners,
A tutti gli istanti di gioia interiore provata al termine di una corsa,
A quando Edoardo mi disse "prepariamola bene questa maratona",
e anche a quando mi disse "tu non hai idea di cosa sia una maratona!"
E non solo, anche quando mi disse "adesso dovrai correre di mattina"
A quella sera di Natale in cui non rinunciai ad una corsetta di sette chilometri,
E al mio venteseiesimo compleanno in cui ne corsi 28,
A tutti gli agghiaccianti momenti in cui, appena usciti da casa, l'aria fredda sbatteva sulla pelle e mi imponevo serie riflessioni,
A quando, pure in Olanda, mi sono portato le scarpe da running,
A tutti coloro che mi vogliono bene e che mi sostengono,
Agli aneddoti di Enrico, che a volte mi hanno fatto accapponare la pelle,
Ma anche quando disse che non ce l'avrei fatta in 3h30', e invece...
A tutti gli abiti lavati e stirati da mia mamma,
A tutte le volte in cui i miei amici e i miei colleghi mi hanno chiesto il perchè di questa fatica,
A tutte le volte in cui me lo sono chiesto pure io,
A tutte le volte in cui pensavo "che stupidi quelli che non corrono",
A tutte le volte in cui pensavo "ma non è che forse lo stupido sono io?"
A tutti i consigli forniti da chi la maratona l'ha già fatta,
A tutte le volte in cui abbassavo il passo di 15" con le note di Walk on degli U2 nelle orecchie, perchè si deve sempre andare avanti,
Al momento in cui mi hanno fatto notare che 42 km vuol dire correre da casa mia fino a Savigliano,
A un anno fa, quando pensavo che la maratona fosse solo un sogno irrealizzabile.



A tutti quelli che hanno fatto una maratona, o la faranno, una volta almeno nella vita.

Stefano

1 commento:

  1. Come ti ho già detto, non riuscivo a leggere questo post e accettare il "nessun commento" al fondo. Ci provo io, a colmare in parte questo vuoto, anche se corro solo per non perdere il treno, o lo ski bus.
    Ci voglio provare perché non si può resistere, a prescindere dai contenuti, all'immenso accumulo retorico - emotivo a cui hai dato vita in questo post. Un accumulo che tiene, che costringe a leggere fino in fondo, a cercare di immedesimarsi. A seguire il filo del tuo pensiero, e lì non c'è nessun bisogno di "cercare di immedesimarsi", perché a tutti è capitato di sentire tante cose una dietro l'altra, insieme. Non è di tutti, invece, il dono di saperlo scrivere così. :)

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