domenica 18 si avvicina e mi trovo alle prese con un piccolo fastidio ad un polpaccio. Non so bene cosa sia questo fastidio ma so quando mi è successo, ovvero domenica scorsa, durante l'ultima sessione di allenamento prima della maratona, quando ho corso 35 km...è stato un allenamento fondamentale, doveroso, ma ha lasciato in me parecchie perplessità. A partire dallo stato di forma fisica, forse un po' deficitario: i 35 chilometri sono stati corsi al ritmo di 5'08''/km. Speravo di poterli correre al ritmo di 4'58''/km che dovrò tenere domenica per rientrare nell'obiettivo prefissato (3 ore e mezza) e invece eccomi a correre una distanza inferiore ad un ritmo di 10 secondi superiore. Mi conforta il fatto che la gara è un'altra storia. La performance quando si fa sul serio è SEMPRE superiore a quella in allenamento. E poi, è anche vero che io 35 km non li avevo mai corsi.
Infatti, le sensazioni provate (e i dolori) sono state anche molto diverse. Purtroppo già dopo 20-25 km mi sono ritrovato a convivere con dolori a cosce e polpacci non da poco, tanto da pensare di terminare in anticipo la sessione di allenamento onde evitare infortuni maggiori. Non so se ho fatto bene o male, ma la sessione l'ho conclusa, anche se non nei tempi previsti. E non ho mollato, come dovrà succedere domenica. Ora mi rimane da recuperare il problemino al polpaccio che ancora si fa sentire. E sperare che domenica non si ripresenti o almeno, non si ripresenti in fretta. Vedremo... Certo è che la fiducia nei miei mezzi (molto elevata fino a domenica scorsa) è un po' scemata, timori ed insicurezze iniziano ad insinuarsi nella testa.
Ed è per questo che ci tengo a ringraziare Edoardo, il mio preparatore, che con molta calma e serenità mi spiega di non aver paura e ribadisce che domenica andrà tutto bene. Probabilmente ha ragione, può darsi che il problema non sia tanto la mia forma fisica bensì la testa. E quel problema non è proprio di facile soluzione.
Sto leggendo un libro in questi giorni, mi sta dando moltissima forza e voglia di combattere. Si intitola "Nati per correre" ed è scritto da un tale Adharandand Finn, un giornalista inglese (o irlandese?) con un passato da podista, che ha deciso di trascorrere una parte della sua vita in Kenya per carpire i segreti dei formidabili podisti kenioti. Il libro mi ha subito ispirato...d'altronde la sinossi era "Se la corsa è la tua religione, se è solo uno svago, se da anni vorresti cominciare ma non lo hai ancora fatto, questa avventura ti farà sognare. E cambierà per sempre il tuo modo di correre e di pensare alla corsa"... superfluo dire che l'ho comprato senza remore.
La copertina di "Nati per correre", il libro che sto attualmente leggendo |
Bellissimo...a parte le nozioni che sto acquisendo sulla corsa, alcune delle quali mai avrei potuto immaginare, ritrovo nelle sue parole la stessa carica emotiva e il desiderio di corsa che avevo nei momenti in cui il pensiero della maratona iniziava a far capolino nella mia mente. Lo consiglio a tutti coloro che amano la corsa (e non solo, ovviamente). Prometto di pubblicare, in questi giorni pre-maratona, qualche passo da questo testo...
Lunedì mattina (ore 8) ho avuto modo di partecipare ad un simpatico siparietto: scendo dal bus e chi incontro appena arrivo a lavoro? Il mio capo. Che sapeva dell'allenamento di 35 km. Abbassa il finestrino della macchina e mi dice "Ma...ti vedo zoppicare...". Ero tentato di mandarlo a cagare, ma si è riscattato prontamente inviandomi il link al sito di Orlando Pizzolato, uno dei più grandi maratoneti italiani, sul quale blog ha pubblicato una storia veramente intensa e che mi ha dato ulteriore morale in vista di domenica. Mi piacerebbe molto pubblicare questa storia, ma la scritta E' vietato riprodurre o divulgare in qualsiasi forma le informazioni contenute in questo sito me lo vieta e quindi inoltro il link.
A presto per gli ultimi post pre-maratona!
Stefano
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