lunedì 25 agosto 2014

Direzione Bodensee, la tappa zero

Ciao a tutti!
Il viaggio lungo le rive e colline del Bodensee comincia proprio… dal viaggio. Quello per raggiungere Friedrichshafen, località tedesca del Baden-Württemberg da cui ha inizio il nostro tour ad anello del Lago di Costanza.
Se il buongiorno si vede dal mattino, beh l'inizio della nostra avventura è stato di quelli da brivido. Specie pensando e ripensando ai giorni che seguono, da affrontare in bici. Se sono tutti così, c'è da chiudere baracca e burattini, e muoversi in treno da una località all'altra. Acqua, freddo, vento, nebbia. Tutte le condizioni atmosferiche avverse che si possano concepire. Dall'inizio alla fine, solo acqua a secchiate, zero spiragli di sole.
Ed è una grande frustrazione, perché l'itinerario scelto per raggiungere Friedrichshafen è di quelli che invece meritano di essere vissuti anche velocemente, con lo sguardo fuori dai vetri della macchina. Attraversando tutta la Svizzera, entrandovi dal Gran San Bernardo e uscendovi da Sciaffusa, è possibile ammirare paesaggi e culture diverse nel giro di poche ore.

Primo albergo, primo sguardo sul Bodensee

Un viaggio di circa otto ore, anche a causa di un traffico intenso, lascia diversi spunti di riflessione. Un esempio è il passaggio lungo la Valle del Gran San Bernardo, la quale mi fa tornare alla mente l'Alta Via n.1, che proprio da lì transita nella sua terzultima e penultima tappa. Ricordi dolci ma nostalgici, quelli della discesa dal Col Champillon a Saint-Rhémy-en-Bosses, o della salita al Malatrà. Ma ci sono anche ricordi divertenti, come il siparietto alla frontiera nel tunnel, avvenuto cinque anni fa mentre mi dirigevo a Losanna.

Friedrichshafen Zentrum

Il transito in Svizzera mi fa tornare alla mente invece i tre anni di vacanze in campeggio trascorse con i miei amici alla scoperta di questa meravigliosa nazione. Per me, una delle più belle del mondo, soprattutto a livello naturalistico. Martigny, Berna, Aarau, Zurigo e Sciaffusa, tutte città toccate dai nostri viaggi tra il 2007 e il 2009, sono un'altra dolce reminiscenza della mia giovinezza. E uno spunto per viaggi futuri con Giulia che invece la Svizzera non l'ha vissuta altrettanto bene… Zurigo, invece, mi lascia un pensiero in testa: campionati europei di atletica leggera. Quindi, maratona. Col senno di poi, peccato non esserci stato: avrei visto un oro e un argento nella disciplina più bella (vedi post). La sosta all'autogrill, poi, ci porta a scoprire qualcosa che vivremo sulla nostra pelle, o meglio sul nostro portafogli: quasi 18 franchi svizzeri per due verdurine e un'acqua minerale.

Friedrichshafen by night

A Sciaffusa abbiamo la prima visuale sul Reno, il fiume che proprio nel Lago di Costanza entra ed esce… e a Stochach (città tedesca dall'assonanza curiosa e divertente), sotto un cielo grigio, plumbeo, compare finalmente il Lago di Costanza. Vediamo un paesaggio collinare nei dintorni. Ma non realizziamo ancora ciò che ci aspetterà di lì a breve. Al nostro arrivo a Friedrichshafen si apre il cielo, anche grazie all'energica azione di un vento che riesce ad increspare la superficie del lago. Una visita notturna della città ci regala le luci dell'Austria e della Svizzera ma ci lascia perplessi sulla vitalità di questi luoghi: locali deserti, strade desolate, luci sconsolate, quasi abbandonate al loro destino, ed uno spettrale rumore, quello del vento che sbatte tra le barche. I sei giorni che seguiranno ci faranno ricredere, comunque, sul dinamismo delle località del Bodensee.
Basta mettersi in moto, e il gioco è fatto.
A presto!
Stefano

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