venerdì 14 dicembre 2012

La fine del mondo a Grand Arpilles

Ciao a tutti,
tra passeggiate al cospetto del Monviso, innumerevoli allenamenti in palestra, sessioni di corsa mattutine e domenicali e convulse giornate lavorative ho realizzato che da quando ho percorso l'Alta Via dei Giganti non ho più messo piede in Valle d'Aosta. Nessuna passeggiata tra le sue vallate, nessuna visita ad uno dei suoi castelli, nessun pomeriggio di shopping nelle vie del centro di Aosta. L'ho probabilmente sorvolata in aereo, mentre ero diretto ad Amsterdam, ma questa è tutt'altra cosa. Non potevo crederci, un'assenza del genere dalla mia regione preferita è probabilmente la più lunga da cinque anni a questa parte.

Il gruppo del Rutor visto da Grand Arpilles

Eppure questo è ciò che è passato per la testa nel momento, in cui, diretto verso la località Vetan di Saint-Pierre, ho interrotto i discorsi di Alberto riguardo il mio futuro lavorativo quando, dall'autostrada ho scorso l'imbocco della Valle del Lys. Pont-Saint-Martin, Donnas. L'inizio dell'Alta Via, era il 7 luglio. Ricordate? L'inizio del mio blog (vai al post del 5 luglio 2012)!!! E lo interrompo senza troppe remore.

La Valle Centrale della Valle d'Aosta, in direzione est

"Vedi, ho risalito quel pendio, tra i vigneti, fino a quel santuario (Nostra Signora della Guardia), poi sono sceso e ho attraversato la valle" dissi. E poi la mente ha vagato, è tornata indietro di cinque mesi. E lungo la stupenda giornata trascorsa in parte nel territorio di Saint-Pierre, a pochi km da Aosta e in parte nella stessa Aosta, non ho fatto altro che far galleggiare nella memoria alcune sensazioni provate a luglio. Come rivedere alcuni monti: la Grivola, il Gran Paradiso, il Monte Emilius... Come poter ripercorrere la via centrale di Aosta con molta tranquillità ripensando all'immensa gioia dell'impresa portata a compimento il 21 luglio 2012 e all'attesa del ritorno a casa... Come riprovare il piacere del ritorno verso casa ripercorrendo in macchina una parte della strada che da Courmayeur porta ad Aosta, gustando nuovamente il piacere di questa avventura, seduto sul sedile di un bus.

La Grivola


Ovviamente, quella di mercoledì (tra l'altro...era il 12/12/2012) non è stata solo una giornata, come dire... revival. Come sempre, la Valle d'Aosta ti proietta immagini di montagna emozionanti, specie se la giornata viene caratterizzata da condizioni meteo ineccepibili. Lo spettacolo di mercoledì era già intuibile percorrendo la tortuosa strada che da Saint-Pierre porta ad una delle sue frazioni, la località Vetan, punto di partenza della gita con le ciaspole di mercoledì. Già dall'auto si poteva scorgere il panorama sulla valle centrale, sul gruppo del Rutor e sull'imbocco della Valle di Cogne e della Valsavaranche. Ma arrivati a Vetan, una volta parcheggiata l'auto (ps: per la prima volta la mia nuova auto mette le sue ruote in Valle d'Aosta :-D), che roba, che dipinto...solo due colori dominavano la scena: il bianco, il ghiaccio e della neve; l'azzurro, il cielo sgombro da nuvole.

Immerso nella pace di un posto paradisiaco

Dopo un piccolo tratto lungo la strada asfaltata, io e Alberto abbiamo montato le ciaspole ai piedi e abbiamo iniziato la salita verso la destinazione di giornata, Grand Arpilles, un piccolo pianoro con uno sparuto gruppo di costruzioni dedite all'allevamento durante la stagione estiva. Il primo tratto di salita presentava una bella pendenza, notevole. Ma il panorama che si poteva ammirare lungo la traccia, solo parzialmente individuabile, faceva dimenticare ogni sforzo. Almeno per quanto mi riguarda, Alberto non era in grande forma. E, una volta giunti alla meta, dopo poco più di due ore di viaggio, tutti i monti del versante meridionale erano disposti lì dinanzi ai miei occhi. Come una rassegna, una sfilata quasi, di montagne dallo straordinario fascino. E la visuale spaziava dal Monte Avic fino al Rutor. Quasi come cinque mesi fa dal Col de Vessonaz. Ora però, con la neve. E confesso, se mercoledì doveva essere la fine del mondo, beh non sarebbe stato male morire lì, in mezzo a queste meraviglie della natura.

Il Monte Emilius, la Becca di Nona e la località Vetan di Saint-Pierre

L'unica cosa spiacevole di quei momenti era dover tornare, abbandonare quello show. In compenso, scendere da Grand Arpilles e immaginarmi con una bella cioccolata calda al Caffè Sant'Anselmo di Aosta ha posto brillante rimedio. Un salto, quindi, ad Aosta, per qualche acquisto nella bottiglieria di fiducia, per un giro ai piccoli ma accoglienti mercatini di Natale, una cioccolata e un giro nelle vie del centro.
Per chiudere in bellezza una giornata magica, incantevole. Degna del migliore ritorno nella regione che più amo!!!
A presto,
Stefano

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