sabato 25 febbraio 2017

Tutte le strade portano a Roma: collaudo superato

Ciao a tutti!
Prima di considerarmi "abile e arruolato" in vista della maratona di Roma, c'era ancora un ostacolo, sulla carta piccolo, da valicare. È la visita medica di idoneità alla pratica agonistica dell'atletica leggera. Esame che svolgo regolarmente, con cadenza annuale o quasi, presso l'Istituto di Medicina dello Sport di Torino. Un esame completo che va oltre la determinazione della mia idoneità: si va dalle semplici misure antropometriche alla spirometria, dall'esame obiettivo generale alla densitometria. Un esame tosto: per determinare quelle che gli addetti ai lavori chiamano le soglie aerobica e anaerobica, bisogna correre, correre fortissimo. Non per molto: l'esercizio per determinare questi parametri è relativamente breve (una ventina di minuti di corsa) ma intenso. Deve essere intenso, a livello tale da portare l'organismo ad una condizione non più sostenibile, gambe in acido lattico, fiato azzerato, cuore che scoppia. Si parte dalla corsa lenta (8 km/h), ogni minuto si aumenta di 0.5 km/h. Fino al punto in cui bisogna dire basta. L'analisi dei parametri ventilatori e dell'elettrocardiogramma consente di stabilire prima la soglia aerobica, dove inizia ad aumentare la concentrazione di lattato, quindi la soglia anaerobica, quando - detto brutalmente - l'acido lattico raggiunge quantità insostenibili nel lungo periodo per l'organismo.

Un organismo in tabelle

Prima di tutto: sono idoneo. Quello lo sentivo dentro di me, ma è sempre meglio avere il conforto di un esame medico. E comunque, senza il foglietto che lo attesta, non si può correre una maratona - quantomeno in Italia. Ogni possibile ostacolo verso il 2 aprile è dunque stato rimosso.
In cuor mio pensavo che i mesi di stop potessero influire sulla performance del mio motore. E invece così non è stato, forse i meccanismi andavano un pochino oliati. Qualcosina è da perfezionare: il peso è ancora superiore a quello consigliato e c'è da smaltire un po' di massa grassa sull'addome (eh, la pancetta non me la toglierò mai). Ma andando a valutare i valori registrati durante la visita, i parametri ventilatori e cardiaci si sono mantenuti pressapoco sugli ottimi livelli che avevo ottenuto nell'ultima visita, nell'ottobre 2015, in vista della maratona di Firenze. Il consumo massimo di ossigeno e la frequenza di soglia anaerobica sono pressoché intatti. Ma soprattutto, la velocità massima raggiunta è di 17.5 km/h, superiore di 0.5 km/h rispetto a tutti gli altri controlli: il collaudo è ampiamente superato, questo motore non vede l'ora di mettersi nuovamente in moto alla partenza di una maratona.
A presto!
Stefano

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