lunedì 27 febbraio 2017

Tutte le strade portano a Roma: l'acciacco in più

Ciao a tutti!
Sul lungo percorso verso Roma non poteva bastare la fatica degli allenamenti in palestra, durante la settimana, e all'aria aperta, nei lunghi del weekend. Ci si deve mettere di traverso qualcos'altro. Questa volta il bastone tra le ruote - sarebbe meglio dire tra le gambe - si chiama sciatica. Ebbene si, durante il mio allenamento ho dovuto e devo tuttora convivere con questo dolore. È una convivenza di lunga data, poco piacevole ma fortunatamente non deleteria per la corsa.
Tutto è cominciato ad inizio 2017 con un leggero dolore dorsale, che con qualche giorno di riposo stava per abbandonarmi. Poi, dopo essermi sottoposto ad un massaggio "benessere" alle terme di Bad Kissingen, ha iniziato a dolermi in modo ben più intenso. Chinarsi o alzarsi dalla sedia (ahimè, gesto frequente per chi svolge un lavoro sedentario) erano azioni in cui c'era veramente da stringere i denti. Per qualche giorno, a corrente alternata, questo dolore è stato veramente atroce. Poi si è attenuato. O forse avevo iniziato il processo di convivenza con il dolore. Nel frattempo, però, la zona di massimo dolore si era progressivamente spostata dalla parte alta verso la parte bassa della zona lombare, fino ad interessare i glutei. Questo tipo di problema si traduce con la parola sciatica: inizio ad invecchiare, eh?
Secondo il mio preparatore atletico e la mia osteopata di fiducia, tutto è cominciato dall'incidente occorso alla maratona di Berlino: il trauma alla gamba e un assetto sbilanciato mantenuto per molte settimane sarebbero all'origine della mia sciatica. Il massaggio è invece la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Centro del dolore

Il fatto ancora più curioso - e fortunatamente, positivo - è che, nonostante i miei dolori alla schiena, ci fosse un unico momento nella giornata in cui potessi godere di una pausa da tutti i dolori: durante la corsa. O camminando, facendo esercizio fisico in posizione eretta. Come per magia, tutto scompariva. Salvo poi ritornare dopo qualche ora. Non ho voluto affidarmi a specialisti di cui non ho fiducia, prima della maratona, non ho voluto spezzare l'equilibrio che mi permette di correre senza problemi anche per tanti chilometri. Ho provato altre cose: il classico Voltaren, l'arnica, il "balsamo di tigre", la lampada a raggi infrarossi. Tutti espedienti che mi hanno garantito un sollievo temporaneo ma, ovviamente, mai definitivo.
A fornire un sensibile miglioramento ci ha pensato ancora una volta l'osteopatia (benedetta sia!). Una sola seduta osteopatica e una applicazione kinesioterapica hanno già ridotto sensibilmente il dolore lombare, declassandolo ad un piccolo fastidio con il quale posso tranquillamente convivere. E con il quale posso finalmente affacciarmi all'appuntamento con i quarantadue chilometri con maggior serenità.
A presto!
Stefano

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