martedì 9 settembre 2014

Salem e Meersburg per il gran finale

Ciao a tutti!
Il post dell'ultima tappa della Bodensee-Radweg, quella che ci porta (e riporta) a Friedrichshafen comincia da una località dal nome un po' arabeggiante, Salem. Non è un tipico nome tedesco di città. Non finisce in -berg, -furt, -hausen, -burg, come credo l'80% delle città tedesche. Eppure questa città, grazie alla sua abbazia cistercense, è uno dei centri più ricchi dell'intera regione del Baden-Württemberg.

Semplicemente Meersburg

La nostra ultima tappa sulle rive del Lago di Costanza parte proprio da qui, Salem, una città nelle colline a nord del Bodensee e quindi ben lontano dal lago. Salem è di sicuro una delle attrazioni più importanti del comprensorio. Merito di una abbazia, o di un castello, dipende dai punti di vista. Ufficialmente è una abbazia che risale al XII secolo, ma con lineamenti barocchi ben più recenti a causa di un incendio che la distrusse nel '700, in seguito al quale fu completamente ricostruita. Con la secolarizzazione gli abati vennero cacciati e Salem acquisì lo status di castello, proprietà dei duchi del Baden. Rimangono però i rigidi palazzi, spettacolari nella loro austerità, così come il Münster, la chiesa del complesso di Salem, uno dei migliori esempi del gotico tedesco.

Salem, l'abbazia/castello e il Münster

Una visita completa all'abbazia sarebbe molto interessante, ma non vi è molto tempo: perché una delle peculiarità di questo complesso è ciò che sta di fronte all'abbazia. Una lunga serie di botteghe di artigiani si trova infatti nel lato opposto del cortile principale di Salem: si va dal calzolaio al falegname, dal vetraio al pittore, dal ceramista al fabbro, fino alla cantina, forse (soprattutto per me) la vera attrazione di Salem. Non resisto alla tentazione di acquistare qualche bottiglia di vino del Bodensee, dopo tutti i vigneti che abbiamo attraversato in questi giorni. Si, cinque chili in più e poco spazio nello zaino sono un sacrificio, ma scommetto che ne valeva la pena...

Particolari da Salem

Lasciamo Salem per riconquistare il lago. Ci aspettavamo, data la posizione collinare, una lunga e rilassante discesa, ma così non è. Messe alle spalle le mura di Salem, ci tocca subito sudare su uno strappo di poche centinaia di metri, prima di ritrovare un po' di relax in discesa. Il saliscendi continua fino ad una che poteva essere la seconda attrazione. A metà strada tra i centri abitati di Salem e Uhldingen-Mühlhofen sitrova la collina dell'Affenberg, una piccola oasi in cui trovano posto centinaia di scimmie. Un posto per famiglie, ma anche semplicemente per chi ama gli animali. La coda immensa davanti all'ingresso ci fa desistere e ci porta a proseguire lungo la discesa. Percorrendo sempre in mezzo a campagne e boschi, ritroviamo il lago in quel Unteruhldingen.

Il Bodensee visto dall'alto di Meersburg

Siamo di nuovo in riva al Bodensee. Da un lato il lago, dall'altro la strada. Non è il massimo del piacere pedalare con le macchine che ti sfrecciano a fianco. Fortuna che Meersburg è vicina, per trovare la possibilità di riconciliarci con le nostre gambe (e il nostro stomaco). Nella piazza antistante alla Unterstadttor, il portale che guida al centro del paese basso di Meersburg, consumiamo gradevolmente il pranzo. Seduti di fronte al lago. Poi dedichiamo un'oretta abbondante a Meersburg. E Dio solo sa quanto ne è valsa la pena.

Tetti di Meersburg

Probabilmente Meersburg è il paese (escludendo le città vere e proprie, come Costanza e Lindau) più caratteristico tra quelli che si affacciano sul Lago di Costanza. Meersburg non è altro che un promontorio di roccia a picco sul lago, un meraviglioso luogo scelto dai principi-vescovi di Costanza per la loro villeggiatura estiva. È dominata principalmente da due edifici: uno è il Burg, un castello veramente antico (si parla del VII secolo d.C.) e anche un po' diverso grazie al suo ponte levatoio. L'altro è il Neues Schloss, la sede dei principi-vescovi di Costanza che artisticamente parla ben altra lingua rispetto al Burg. È una residenza alquanto regale, grazie al suo stile barocco; le forme ricordano la chiesa di Birnau (vista solamente il giorno prima). Tra questi due edifici si sviluppa una serie di meravigliose abitazioni, in parte dalla caratteristica struttura a graticcio (che non smetterò mai di ammirare), in parte nello stile gotico tedesco. L'innumerevole presenza di piccoli negozi fa di Meersburg un centro abitato decisamente vivace, nel quale non ci può annoiare. Se proprio si vuole fare un appunto su questa cittadina, si può contestare il fatto che le strade che portano al borgo vecchio siano veramente ripide. Senza di queste però non si potrebbe ammirare la sublime visuale sul lago e sui vigneti ad est di Meersburg.

Disposizione al limite della perfezione

Già, i vigneti. Per alcuni chilometri, abbandonata Meersburg, si pedala costantemente tra i ricchi vigneti del Bodensee, alcuni di essi proprietà della Staatsweingut Meersburg, di proprietà del ministero regionale delle Finanze. A mio parere, questi sono i più spettacolari, quasi paragonabili a quelli ammirati solo un anno fa sulla Wachau (vedi post). Rispetto a quest'ultimi impressiona ancora di più la grande precisione geometrica dei filari. Insomma, un tipico esempio di perfezione e precisione tedesca.

Il sottopassaggio di Hagnau am Bodensee

Non sono più molti i paesi che ci separano da Friedrichshafen. Lo sappiamo grazie alla mappa e grazie al fatto che parte del percorso ciclabile si sviluppa lungo la strada da cui siamo arrivati solo sei giorni fa (ma nel diluvio). Incontriamo qualche località degna di nota, come Hagnau am Bodensee, che per tutti i cicloturisti è nota per il passaggio sotto l'imponente municipio comunale. Oppure Immenstaad am Bodensee, dove un romantico porticciolo e un rilassante lungolago ci invitano a fermarci per qualche minuto. A sdraiarci sul prato, a cercare l'ultimo relax da cicloturisti. Poi ripartiamo, e senza più fermarci, raggiungiamo Friedrichshafen.

Pochi chilometri alla fine

Qui non c'è più tempo per il museo Zeppelin, ma in cuor nostro c'è voglia di tornare in questa zona. Per il museo, che mi rode non aver visitato; per l'Eurobike, la più grande manifestazione fieristica di biciclette a livello europeo; per tanti, tantissimi punti in sospeso che potremmo chiarire in un secondo momento. Magari in compagnia di qualche amico che fra poco potrebbe venirci a trovare in terra teutonica.
Raggiungendo il giallo cartello che ci segnala l'ingresso a Friedrichshafen, sappiamo di avercela fatta ancora una volta, alla faccia di 230 chilometri e svariate ed arcigne salite. Sappiamo che un'altra bella avventura si è conclusa e che un'altra, di lì a pochissime ore, inizierà. Quella che potrebbe definirsi "l'avventura della vita"...
A presto!
Stefano

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