mercoledì 17 settembre 2014

Ci va... Costanza

Ciao a tutti!
Costanza non è solo una città che lega il suo nome ad uno dei laghi più grandi d'Europa e ad eventi storici che hanno cambiato le sorti del Vecchio Continente. È una città in cui è veramente piacevole vivere, dove si percepisce una qualità della vita estremamente alta, un'anima felice e spensierata, perfetto connubio tra il moderno e l'antico, dove natura e cultura si fondono in armonia.

Marktstätte, il cuore di Costanza

Il nostro approccio a Costanza non è proprio dei migliori. Entriamo nel territorio di Costanza dopo una tappa trascorsa a schivare i vari scrosci di pioggia (vedi post), e il cielo non promette nulla di buono. La vista della Schnetztor, la porta più importante sul perimetro dell'antica cinta muraria, ci riconcilia un po' il morale. Siamo nel centro città e anche le secchiate di acqua che ci vengono riversate sono attutite dalla presenza di numerosi negozi e centri commerciali. Nei quali puntualmente ci rifugiamo, con la scusa di uno spuntino piuttosto che non sfogliare futuro materiale sul quale imparare il tedesco.

Luce sulla Schnetztor

Cominciamo la visita di Costanza dalle sue vie più anguste, dove effettivamente si può comprendere lo spirito più "antico" della città. Di antico è però rimasto ben poco. Anche qui si è fatta sentire la guerra e la successiva ricostruzione. Sono però degne di nota alcune facciate di palazzi completamente stuccate o pitturate. Nulla a che vedere con la stupefacente bellezza di Stein am Rhein (vedi post), ma non sfigurano di certo. Ad esempio, le immagini riprodotte sulla facciata del Rathaus fanno riflettere: cosa trattano? Sarà il racconto dei fatti della pace di Costanza?

La corona e la tiara

Una piccola idea di ciò che successe in questa città tra il 1414 e il 1418 (il famoso concilio) lo si può trovare nel porto di Costanza. Qui sorge una discutibile statua, datata 1993, che raffigura "la bella Imperia", una cortigiana ferrarese che la leggenda rappresenta come donna in grado di sedurre i potenti. Nell'allegoria di questa opera Imperia sorregge i due simboli del potere di allora, l'imperatore Sigismondo e il papa eletto (durante il concilio stesso) Martino V. Completamente nudi, privi di ogni vestito, solo con i simboli del loro potere, rispettivamente la corona e la tiara. Come a voler dire: la brama di potere ti spoglia di ogni dignità... Particolarità: la statua, incredibile da credersi, è rotante.

Tutto punta in alto

Costanza ha due fulcri vitali, che la rendono una città veramente accesa. Uno è la Marktstätte, la piazza che conduce verso il porto; è una piazza rettangolare in cui spicca una sorta di Maibaum, il tipico albero della cuccagna facilmente ritrovabile in Baviera. Cosa sia effettivamente non l'ho capito, comunque. L'altro è la cattedrale, il cui campanile, altissimo, è simbolo stesso della città. Oltre ad essere un punto di riferimento per l'orientamento di chi, come me e Giulia, ha bisogno di orientarsi per le vie cittadine. È veramente immensa, la guglia è talmente alta che è un'impresa poterla inquadrare tutta nel mirino della mia fotocamera. Anche l'interno è ugualmente imponente (d'altronde, ha ospitato il concilio che ha messo fine allo scisma papale) ma non pareggia, a mio modo di vedere, lo splendore dell'esterno, nonostante un coro ed un portale notevoli.

Un po' di lungolago

C'è arte, c'è storia, ma c'è anche lo spettacolo di un lungolago curato, tutto da passeggiare e da apprezzare. Tutto quanto, fino alla Rheintorturm e al Rheinbrücke, la torre ed il ponte dove ricomincia il Reno. Lì comincia un altro viaggio, un'altra storia. Ed è tutta un'altra storia.
A presto!
Stefano

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