lunedì 22 settembre 2014

Quante cose avrei voluto

Ciao a tutti!
Quando un momento importante arriva, e sta arrivando, sempre più imminente, mi giunge spontaneo il desiderio di guardarmi un attimo indietro. Pensare, pensare. In ogni momento della tua giornata: al lavoro, prima di addormentarsi, abbracciato a Giulia, durante la cena, sotto la doccia o in corsa - correre dà molto spazio alla riflessione interiore. Inevitabile, non se ne può fare a meno. Come una gabbia dalla quale non si può fuggire.
Domani lascerò "per sempre" l'Italia. E lo farò assieme a Giulia.
Quel "per sempre" non va inteso in senso letterale. Vuol dire che ora i miei ritorni saranno meno frequenti. Natale, Pasqua, ponti, vacanze, occasioni speciali... E per quanto tempo non lo posso proprio dire. Sicuramente anni. Inutile ragionarci su, nel momento in cui si prova a stilare un programma, vi è qualcosa che subito lo disfa. Gli ultimi due anni ne sono stata la prova...

Casa nostra, fra poche ore

Lascio tantissimo qui in Italia. Una famiglia che mi ha sempre sostenuto e supportato. Tanti amici che mi hanno voluto bene e ne vorranno ancora. I colleghi di sei anni di gioventù, i migliori che si possa immaginare. I soci della palestra, i compagni di avventure alpinistiche del CAI Uget Torino, i compari della Podistica None. A tutti loro non può che andare il mio "grazie", per tutto ciò che mi hanno fatto vivere e un rassicurante "arrivederci", sapendo che nulla è irreversibile e ci sarà sempre uno spiraglio o un portone per rientrare. Lascio qui un sacco di passioni, tra cui il trekking, che più abbandonare dovrò ridefinire sulle colline franconi, o la Juventus. La corsa, la bicicletta, la lettura, beh quelle non le abbandonerò, anzi...

Ciò che lascio/1

Arrivo alla fine di questo pezzo di vita - sì, lo chiudo veramente! - con tanti desideri e cose incompiute o lasciate a metà, tanti progetti. Avrei voluto fare di più in questi mesi, gli ultimi da residente in Italia. Avrei voluto salutare tutti, ma proprio tutti. Non ce l'ho fatta: perdonatemi, sono umano e non extraterrestre. Avrei voluto ancora vedere una partita della Juventus allo Stadium, ma non c'era più spazio e tempo. Avrei voluto godermi fino in fondo gli ultimi istanti di Italia, ma i preparativi per la partenza imminente me l'hanno negato. Avrei voluto raggiungere cime a lungo sognate e mai raggiunte, come lo Chaberton e l'Emilius, oppure completare il tour attorno al Monviso, ma l'estate inclemente e altri progetti hanno rimosso molte possibilità. Non mi preoccupo, questa è l'agenda del futuro.

Ciò che lascio/2

In compenso, tante altre cose mi fanno partire sereno. Ho esultato una volta ancora con i miei amici per una vittoria della Juventus, ho salutato i miei cari quasi arrivando alle lacrime, ho ancora avuto l'onore di correre un'ultima corsa con la mia squadra, ho rivisto vecchie amicizie che per strani casi della vita non avevo più visto per tanti, troppi, anni. Belle sensazioni, ed è quello che basta... La malinconia per un mondo che si chiude qui, il tuo mondo, c'è. Quello degli altri andrà avanti, come è giusto che sia, senza di te. Tu ne apri un altro, tutto nuovo, sperando che sia come quello che si è sognato o quantomeno, diversamente magico. Ed è quella la chiave di volta per l'avventura che avrà inizio fra poche ore...
A presto, prestissimo!
Stefano

1 commento:

  1. Come direbbero i Litfiba, "Buon Viaggio Lacio Drom". Tante belle cose Stefano, è stato un piacere conoscerti ;)

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