venerdì 20 maggio 2016

Scricciolo d'oro

“Ho saputo di avere il cancro nel 2009 – racconta Annarita – quando ero al settimo mese di gravidanza di Alberto. Mi sentivo gonfia sotto le ascelle, erano già metastasi. Mi hanno subito operata, pochi giorni dopo il parto mi sono fatta operare anche al seno, da dove è partito tutto”. “È nel mio destino che non mi possa mai rilassare. Mio marito Pietro dice che la mia lotta è ormai diventata un lavoro. Fra esami, controlli e cure e con tre figli da seguire tutto va programmato bene. Si, rilassarmi... Nel 2011 sono stata operata per una recidiva ancora sotto l'ascella e nel settembre 2012 al cervelletto. Ora il fegato.... Ma so che non sono guarita, è rispuntato qualcosa al cervelletto ed ho rifiutato la radioterapia”.
”La forza me la dà la mia famiglia, mio marito Pietro che è medico ed è più preoccupato di me, i miei figli. Sono piccoli, devono crescere, hanno bisogno della mamma”. “Sì – conclude scricciolo – questo me lo ha proprio insegnato lo sport. A non mollare mai, a credere che la sconfitta non è definitiva sino a quando tu non ti arrendi. Ho scoperto lotte più grandi di quando ero atleta, ora ho davanti un avversario che non molla mai, che può ucciderti prima l’anima del corpo. Ma questa battaglia non la vincerà”.
Pierangelo Molinaro, La Gazzetta dello Sport

Annarita Sidoti nel trionfo europeo di Budapest 1998

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