sabato 7 maggio 2016

Bücher: Odette Toulemonde

"Un giorno, ho letto un suo romanzo ed è stato come se avessero aperto le tende e lasciato entrare la luce. Attraverso i suoi libri lei fa vedere che in ogni vita, anche nella più misera, c'è di che essere contenti, di che ridere, di che amare. Fa vedere che le persone insignificanti come me hanno in realtà un grande merito, perché ogni piccola cosa gli costa più che agli altri. Grazie ai suoi libri ho imparato a rispettarmi, ad amarmi un po'. A diventare l'Odette Toulemonde che esiste oggi: una donna che apre le persiane ogni mattina con piacere e con piacere le richiude ogni sera."
Eric-Emmanuel Schmitt, Odette Toulemonde


Otto storie che si leggono in un battere d'occhi. Otto storie che parlano di amore e trasudano felicità da ogni poro. Otto storie che parlano di donne. Questo è in sintesi il delicato lavoro di Eric-Emmanuel Schmitt, Odette Toulemonde. Un libro atipico, una raccolta di racconti partorita durante la lavorazione del film datato 2006 Lezioni di felicità, dal quale è ispirato il racconto che dà il titolo al libro.

I temi portanti sono due: l'amore e la felicità. L'amore raccontato da Schmitt è quello impossibile, quello sognato, quello surreale, quello passato o quello presente. L'amore porta felicità, in questi racconti non duratura, estemporanea, ma forse, proprio per questo motivo, intensa e incancellabile. E spesso inaspettata. Il trait d'union tra l'amore e la felicità è la potenza della relazione affettiva, che in ogni sua forma aiuta i protagonisti - meglio, le protagoniste - a superare le difficoltà nella vita quotidiana.
A dirigere la trama dei racconti sono otto donne di diverso genere, carattere ed estrazione sociale: c'è la miliardaria annoiata e c'è la commessa di Charleroi (la Odette Toulemonde del titolo); c'è la perfezionista isterica e un'anziana signora affetta da Alzheimer; una donna ferita dal suo "capo-amante" e una donna impotente, tanto tradita quanto amata dal marito; ci sono le sognatrici, una ragazza malata di leucemia e la dissidente politica rinchiusa nel gulag. Sono tutte storie semplici, a tratti surreali, sempre velate da una sensazione di tristezza, ma che alla fine lasciano un retrogusto dolce, come se volessero dirci: nonostante tutto, la felicità è lì, a portata di mano, anche nei momenti e nei luoghi in cui sembra lontanissima.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 8/10 

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