Mi ero promesso di pubblicarla nel mio blog questa poesia, o scritto che dir si voglia... specie in questi momenti difficili e un po' tormentati per me. Perchè ora, meglio rappresenta le sensazioni contrastanti che sto vivendo dentro di me...
Hi everybody.
I promised myself to publish this poetry (or composition, as you wish to call it) in my blog... specially in those difficult and a little bit turbulent moments for me. Since it better represents my conflicting sensations I'm living on my own now...
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Die slowly
He who becomes the slave of habit, who follows the same routes every day, who never changes pace, who does not risk and change the color of his clothes, who does not speak and does not experience, dies slowly.
He or she who shuns passion, who prefers black on white, dotting ones "it’s" rather than a bundle of emotions, the kind that make your eyes glimmer, that turn a yawn into a smile, that make the heart pound in the face of mistakes and feelings, dies slowly.
He or she who does not turn things topsy-turvy, who is unhappy at work, who does not risk certainty for uncertainty, to thus follow a dream, those who do not forego sound advice at least once in their lives, die slowly. He who does not travel, who does not read, who does not listen to music, who does not find grace in himself, dies slowly. He who slowly destroys his own self-esteem, who does not allow himself to be helped, who spends days on end complaining about his own bad luck, about the rain that never stops, dies slowly. He or she who abandon a project before starting it, who fail to ask questions on subjects he doesn't know, he or she who don't reply when they are asked something they do know, die slowly.
Let's try and avoid death in small doses, reminding oneself that being alive requires an effort far greater than the simple fact of breathing.
Only a burning patience will lead to the attainment of a splendid happiness.
Martha Medeiros
Emozioni di pace nel Vallone di Bardoney, sopra Cogne. Foto di archivio, 18 febbraio 2012. |
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