martedì 6 dicembre 2016

Il fanciullo del Bondone

"La sua voce è un respiro sottile sottile: «Freddo, freddo». Massaggi al cuore, una tazza di brodo ingollata a cucchiaini. Via la maglia fradicia di dosso. Una tuta calda, il ragazzo scompare sotto le coperte, scosso da un tremito convulso che non vuole calmarsi. Il viso da scugnizzo piano piano riprende colore, Gaul, che di solito parla in francese, si esprime in italiano: «Chi è primo in classifica generale?». «Un certo signor Gaul». «Impossibile!». Pare un fanciullo, un bimbo, un pallido sorriso gli fiorisce sulle labbra esangui."
di Gigi Boccacini, La Stampa, 9 giugno 1956

Il campione lussemburghese Charly Gaul (8 dicembre 1932 - 6 dicembre 2005) soccorso dopo l'epica vittoria sul Monte Bondone nel Giro d'Italia del 1956 (fonte: pinterest.com)

Dici neve e dici ciclismo. Di pagine da leggenda ce ne sono state tante, ma come la vittoria di Charly Gaul sul Monte Bondone, probabilmente non ne verranno più scritte. Non solo Coppi e Bartali, non solo Gimondi e Pantani, non solo Merckx e Hinault. Nell'Olimpo dei più grandi di sempre c'è anche questo ragazzotto gracile, tremendo quando la strada si arrampica sulla montagna, scalatore formidabile.

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