martedì 2 febbraio 2016

Appunti di viaggio 2015: Speicherstadtmuseum, Amburgo

Esiste qualcosa di simile alla Speicherstadt nel mondo? Non posso esserne certo ma ho più di un dubbio che altrove esista un complesso di oltre trenta ettari, fatto di enormi edifici dal tipico laterizio rosso della Germania settentrionale e costruito interamente su palafitte di quercia. Questa è la "città-magazzino" di Amburgo, l'enorme ex-area portuale, attualmente in disuso ma da qualche anno affollata meta turistica. Perché (notizia recente) la Speicherstadt di Amburgo è stata dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità.

Carichi "carichi" di tè

Certamente uno dei modi per scoprire la Speicherstadt è passeggiare tra i canali e le strade che la attraversano, sormontati dalle altissime costruzioni che un tempo erano i magazzini in cui venivano stoccate le merci di importazione (té, spezie, cacao, caffé, tabacco) in arrivo al porto di Amburgo. Passeggiare senza meta in quest'area è ciò che feci durante la mia prima visita ad Amburgo (vedi post) - correva il 2014. Ma volendo esplorare a fondo la Speicherstadt è necessario qualcosa in più: una visita allo Speicherstadtmuseum. È questo un museo molto piccolo, realizzato proprio in uno dei "blocchi" adibiti tanto tempo fa a magazzini portuali: pochi metri quadrati di esposizione per raccontare la vita e l'evoluzione storica di un pezzo fondamentale della storia di questa città.

Un'idea della Speicherstadt

Innanzitutto la storia della Speicherstadt: ha inizio nell'ultimo quarto del XIX secolo, con l'accordo doganale che faceva del porto di Amburgo un porto franco - in cui l'importazione, lo stoccaggio e la lavorazione di merci importate esenti da dazio erano attività completamente lecite. Grazie a questo accordo, risultò necessario ampliare la zona portuale. Tramite espropriazioni e un numero impressionante di sfollati, vengono "requisite" le Brookinseln, che rappresentano l'area settentrionale dell'attuale quartiere di Amburgo battezzato HafenCity. Le Brookinseln, tra il 1883 e il 1887, con tutte le abitazioni pre-esistenti, verranno demolite, rivoluzionate e trasformate in ciò che appare attualmente ai nostri occhi. L'utilizzo della Speicherstadt si protrarrà fino agli inizi degli anni 2000, quando si rivelerà inadeguato alle esigenze più moderne. Ma resta quest'opera, immensa, faraonica. E nella sua austerità, tipica della scuola architettonica di Hannover alla quale si è ispirato l'ingegnere Franz Andreas Meyer, meravigliosa.

Selezioni di caffé...

...e selezionatrice di caffè

La Speicherstadt assunse un ruolo cardine nel commercio europeo. Su tutti, il commercio del caffè, grazie ai buoni apporti tra i commercianti di Amburgo e l'America Latina. Nello Speicherstadtmuseum sono conservati oggetti di grande valore storico e tecnico, come le macchine per la selezione e la tostatura dei chicchi di caffè. L'esposizione dello Speicherstadtmuseum, oltre a ricostruire la storia e la costruzione di quest'area, si concentra su tutto ciò che ruotava attorno al commercio del caffè, una bevanda amatissima dai tedeschi (anche se in maniera molto diversa da come la intendiamo noi italiani). Non disdegnando, comunque, di ricordare che anche altre merci (tè e cacao in primis) ebbero un ruolo importante nell'economia portuale di Amburgo.

C'era una volta la macchina per la tostatura del caffè

Ho visitato lo Speicherstadtmuseum in primavera, il giorno prima della maratona di Amburgo. Ed ero da solo. Un peccato, perché probabilmente l'attrattiva numero uno dello Speicherstadt Museum è rappresentata dal suo bar-negozio. Pochi tavolini, arrangiati con la semplicità di un ambiente tipico dell'area portuale, ai quali potersi sedere e gustarsi un caffè o un tè - da una selezione di altissima qualità, sempre provenienti dalle più sperdute regioni del mondo: per me, ciò che di meglio si può provare, o meglio, assaporare, in questo luogo.
Bis bald!
Stefano

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