domenica 7 febbraio 2016

Visti e rivisti alla modica cifra di...

Cosa fare con due ore libere nel centro di Monaco di Baviera? Le opzioni sono ovviamente molteplici quando si parla di una città come Monaco, una città che è un modello per tutte le altre città tedesche: non a caso, è la città in cui i tedeschi vorrebbero trasferirsi più volentieri. Ma il mese di gennaio, ahimé, è piuttosto freddo e di restare all'aperto non si ha tanta voglia. Meglio restare al chiuso: dove se non in uno dei forzieri dell'arte che si possono a trovare a Monaco, come la Alte Pinakothek? Andiamo sul sicuro, per la qualità della collezione permanente e per il livello delle mostre temporanee.

Particolare dallo splendido Bambini che mangiano un dolce di Bartolomé Esteban Murillo (fonte: pinakothek.de)

Due le mostre presenti a fine gennaio: Neue Nachbarschaften II e Auf goldenem Grund, totalmente diverse tra loro, ma accomunate dal medesimo fattore. Il museo ha scarsa liquidità perché è in corso un mastodontico progetto di restyling e non si possono affittare opere da altri musei? Ogni anno un'ala (e le opere ivi contenute) è chiusa al pubblico per lavori? C'è un esubero di opere che non si possono mostrare al pubblico? Kein Problem: loro le rimettono nell'area delle mostre, così le rendono accessibili al pubblico e fanno una mostra a costo zero. Questi tedeschi sono fenomenali.
Le due mostre, assolutamente meravigliose per la qualità delle opere, partono da soggetti già presenti nella collezione permanente che vengono riarrangiati a seconda del tema. Questo è il leit motiv di Neue Nachbarschaften II ("nuove vicinanze"), dove una cinquantina di opere del barocco europeo (Rembrandt, Rubens, Reni) vengono mostrate al pubblico secondo quattro filoni interpretativi: la natura, il ritratto, l'influenza classica e l'ispirazione caravaggesca. Un po' discutibile come sono state disposte le opere, mentre queste ultime non si possono discutere, assolutamente.

La Crocifissione di Giotto (fonte: kunstgeschichten.net)

Auf goldenem Grund parte da una buona base di opere già presenti in museo, per integrarsi con alcuni pezzi pregiati provenienti dal Lindenau Museum di Altenburg, in Turingia. Ne esce una interessante, anche se poco approfondita, panoramica sulle opere italiane realizzate con la tecnica della foglia d'oro. Tutte le dorature che si vedono nelle opere che vanno dal XII al XV secolo sono realizzate con questa tecnica. Essa conferisce un'aura di misticismo all'opera, che normalmente è già di per sé un soggetto religioso. Il pezzo forte della collezione, a mio parere, è ovviamente Giotto, con la Crocifissione, una delle tre tra le Sette tavolette con storie di Gesù presenti a Monaco ed acquistate da Ludovico I di Baviera nel 1813.
Ma la sorpresa (che per noi non era più) è che nei musei di Monaco, di domenica, il biglietto di ingresso costa solo un euro. Un euro, per la collezione permanente e le mostre temporanee. Formidabile. Hai un'ora di tempo e vuoi gustarti anche solo un pizzico della meraviglia contenuta in questo museo, come la Madonna del Garofano di Leonardo o la Sacra Famiglia Canigiani di Raffaello? A Monaco lo puoi fare, alla modica cifra di un euro...
Bis bald!
Stefano

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