mercoledì 25 novembre 2015

Direzione Ponte Vecchio: sei, cinque, quattro...

Ciao a tutti!
Il countdown verso Firenze oggi espone la cifra 4. Sono infatti quattro i giorni che mi separano dal momento più atteso dell'autunno, l'appuntamento con la Firenze Marathon. Il livello di adrenalina sale parallelamente alla tensione. Perchè dopo tre mesi di allenamento intenso, a volte estremamente faticoso sia fisicamente che psicolgicamente, che toglie molto pur regalando altrettanto, c'è molta voglia di correre, di fare bene, di divertirsi certo ma sempre con uno sguardo importante ai possibili obiettivi.

Passaggio in Piazza della Signoria (fonte: medalinframe.com)

Obiettivi per domenica? Allo sparo dello starter bisogna essere predisposti a raggiungere in primis due cose: 1) chiudere i quarantadue chilometri e 2) farlo divertendosi. Nella maratona che mi accingo ad affrontare domenica, tutto il resto dipenderà dalle condizioni della mia gamba sinistra, che non poco mi ha fatto penare negli ultimi dieci giorni (vedi post). Ora la situazione è certamente migliorata, non poteva essere altrimenti dopo una settimana in cui arnica, Voltaren e ghiaccio sono diventati i miei migliori amici. Però, ed è la mia natura, rimango diffidente. Sono ottimista ma non sono sicuro al 100% che questa gamba possa sostenere corsa a ritmo sostenuto per oltre tre ore.

Santa Croce, questo lo sfondo dell'arrivo. Foto di archivio, 31 dicembre 2007

Partendo dal presupposto che non in corsa non succeda niente, l'obiettivo minimo è migliorare il personale di Amburgo 2015, 3h15'43''. L'obiettivo "un-po'-più-che-minimo" sarebbe scendere finalmente sotto le 3h15'. Si può fare, ne sono sicuro, gli allenamenti di questo autunno me lo confermano. L'obiettivo da sogno sarebbe scendere sotto 3h10', ma questo vorrebbe significare correre tre ore ad un ritmo di 4'30"/km, qualcosa di assolutamente impensabile fino a qualche mese fa. Ma ripeto, le performance in allenamento, fino ai 33-35 chilometri, mi hanno indicazioni positive sulla concreta possibilità di tenere questa velocità per tutta la corsa. L'obiettivo realistico? Arrivare al traguardo di Piazza Santa Croce in 3h12'-3h13'. Sarebbe già questo un risultato straordinario, che mi ripagherebbe di tutti gli sforzi fatti.
Come interpretare la gara? Questa è sempre una gran bella domanda. Seguire il pacemaker delle 3h15' (solitamente vanno molto più forte) per una decina di chilometri e poi valutare il da farsi? Fissare come ritmo di partenza 4'30"-4'32" e aspettare che succede? O è un ritmo forse esagerato? Ripeto, con quello che ho fatto in allenamento è lecito sperare di poter mantenere quel passo. Tante domande, nessuna risposta. Per quelle bisognerà forzatamente aspettare domenica mattina.

Piccoli di fronte all'arte fiorentina (fonte: blog.ilgiornale.it)

Le condizioni meteo dovrebbero essere al limite della perfezione: mattina priva di copertura nuvolosa e di precipitazioni, con temperature previste tra i 5.1°C alla partenza e i 10.4°C all'arrivo. Meglio di così, proprio non si può chiedere.
Un'incognita è ancora quella del percorso. Non l'ho ancora studiato a dovere, solo una rapida occhiata. Viene presentato come un percorso veloce, ma in realtà il miglior tempo fatto segnare su questo percorso è di 2h08'40", un tempo in linea con Venezia ma più lento rispetto a quello di altre maratone come Torino e Milano. La pavimentazione del centro storico di certo non aiuterà, soprattutto negli ultimi chilometri. Ci sono sicuramente un paio di sottopassaggi e un paio di cavalcavia che romperanno le scatole e il ritmo, oltre a quattro attraversamenti sull'Arno. Speriamo che sia tutto qui.
Bis bald!
Stefano

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