Non c'è che dire, ieri è stata una delle tappe più belle tra quelle percorse finora e, con ogni certezza, una delle mie esperienze di montagna più affascinanti.
Due colli: Col de Chaleby e Col de Vessonaz, partendo già in quota, non sono risultati particolarmente ostici, se non per la loro altitudine (il Col de Vessonaz, quasi 2800 m, è finora il punto più alto toccato nel mio tragitto). Poi lunga, lunghissima, eterna discesa verso la Valpelline, una valle poco conosciuta di questa regione, ma tra le più graziose.
Visuale verso ovest dal Col de Chaleby |
Da pelle d'oca (e non solo per il fortissimo vento che ho incontrato allo scollinamento)...
Beh, questa tappa, e la salita a questo colle, fino a ieri a me sconosciuto, ha rappresentato il senso dell'Alta Via e della sua soprannominazione, "dei Giganti". Eh si, ragazzi, con un panorama del genere...
Sono i posti come questo che, se ancora ce ne fosse bisogno, ci fanno realizzare che siamo piccoli, nanoscopici, in confronto alla potenza della natura!
Visuale verso est dal Col de Vessonaz |
A presto
Stefano
ciao steo una curiosità.... hai abbastanza occhi per poter guardare tutto quello che trovi intorno a te????? mi sa che questi ultimi giorni sono stati fantastici!!!Invidia come al solito, ma sempre in bocca al lupo!! Marcella
RispondiElimina