mercoledì 23 ottobre 2013

Venice Marathon 2013, il percorso

Ciao a tutti!
Ed eccolo qui, il percorso della Venice Marathon, il tracciato di quei magici 42.195 chilometri che mi appresto a compiere per la terza volta, dopo Torino e Barcellona. Senza togliere nulla alla bellezza di queste due città, gli scenari che potrò guardare con ammirazione correndo saranno qualcosa di decisamente superiore rispetto a ciò che possono offrire il capoluogo piemontese e il capoluogo catalano. E già dall’inizio…

Km 0: Villa Pisani, Stra. Da qui avrà inizio la Venice Marathon! (fonte: panoramio.com)

Si parte da Stra, un comune che si estende lungo la nota Riviera del Brenta, area nota per la presenza di numerose ville venete, che secoli fa erano meta delle famiglie aristocratiche di Venezia. La partenza della Venice Marathon avviene da qualche anno proprio davanti ad una delle più note, Villa Pisani. La cornice che accompagnerà i maratoneti sarà veramente incredibile, un’emozione che non vedo l’ora di vivere.

Il percorso della 28°edizione della Venice Marathon

Il percorso segue fondamentalmente per una ventina di chilometri tutto il Naviglio del Brenta e attraversa tutti i vari comuni che ivi si affacciano, in sequenza Fiesso d’Artico, Dolo, Mira. Il percorso non presenta alcuna difficoltà altimetrica: Stra si trova ad un’altitudine di 9 metri sopra il livello del mare, quindi in questi chilometri la strada non potrà che essere in leggera (ed impercettibile, probabilmente) discesa.

Km 5: Dolo, lo Squero (fonte: panoramio.com)

Ad allietarci sarà dunque il panorama costituito dal Brenta e dalle sue ville: Villa Pisani, alla partenza, poi una lunga serie, Villa Soranzo-Fracasso, Villa Badoer-Fattoretto, Villa Contarini dei Leoni, Villa Widmann, Villa Valmarana e l’ultima, la più famosa, in quanto opera del Palladio, Villa Foscari. Lo scenario dovrebbe cambiare poco prima della mezza maratona, in cui si entrerà in Marghera, una delle località che compongono il comune di Venezia, famosa per la sua zona industriale, una delle più grandi d’Italia. La si attraversa completamente per entrare in Mestre.

Km 12: Villa Widmann (fonte: panoramio.com)

Un po’ di corsa in città non potrà che fare bene in quei chilometri: è lì che le gambe iniziano a diventare sempre più affaticate e il sostegno del pubblico, che mi aspetto presente e vivace (soprattutto in Piazza Ferretti, il cuore di Mestre), può dare una grossa mano. Questi chilometri, dal ventesimo al trentesimo sono sicuramente tra quelli più importanti per il buon esito della maratona, posso garantirlo.

Km 18: la favolosa Villa Foscari (fonte: panoramio.com)

La maratona vera e propria, inizia al trentesimo chilometro, quando si esce dal centro abitato di Mestre e si entra al Parco San Giuliano, dove verrà allestito l’Exposport, una manifestazione fieristica a carattere sportivo (e in particolar modo, podistico) presso la quale si troverà, fino a sabato, il punto di ritiro dei pettorali per la maratona.
Un po’ di curve all’interno di questo parco e poi ci si dirige dritti dritti verso l’infinito…

E siamo giunti al trentesimo: il ponte pedonale annuncia l'ingresso nel Parco San Giuliano (fonte: panoramio.com)

“Infinito”, così l’ha definito chi la Venice Marathon l’ha già fatta è il Ponte della Libertà, il collegamento tra la Venezia lagunare famosa in tutto il mondo e la terraferma. Correre quattro chilometri di una maratona su un rettilineo perfetto può essere veramente noioso. Io non mi aspetto queste sensazioni, se non fosse per la stanchezza accumulata nei muscoli fino a quel momento. Proprio sul ponte, si supereranno i trentacinque chilometri di corsa. E saranno quasi trentasette quando dal ponte si “sbarcherà” sul Tronchetto, l’isola artificiale che sarà il primo assaggio della vera Venezia.

Sale la tensione: ci si avvicina al Ponte della Libertà (fonte: panoramio.com)

Qui inizia un’altra corsa, qui inizia un vero e proprio inferno, quello dei quattordici ponti di Venezia, un incubo per le gambe ormai piene di acido lattico. Simili strappi possono veramente tagliare in due i muscoli quando i chilometri sono già così tanti. In sequenza, Ponte Molin, Ponte Longo, Ponte de la Calcina, Ponte ai Incurabili, Ponte Ca’ Balà, Ponte de l’Umiltà, il “ponte di barche” sul Canal Grande, Ponte della Paglia, Ponte del Vin, Ponte de la Pietà, Ponte del Santo Sepolcro, Ponte de la Ca’ di Dio, Ponte de l’Arsenale e Ponte de la Veneta Marina, questi i quattordici ostacoli tra l’ingresso in Venezia e l’arrivo.
Il tracciato nella città lagunare è piuttosto semplice, superato il Tronchetto si entra nella zona portuale, poi si svolta a sinistra per costeggiare il Canale della Giudecca. Due chilometri circa con il mare sempre alla propria destra, poco meno di dieci minuti (si spera) con un occhio all’Isola della Giudecca e l’altro a tutto ciò che compare alla propria sinistra, fantastici edifici tra cui una delle chiese più belle di Venezia, quella dei Gesuati.

3800 metri infiniti: questo è il Ponte della Libertà (fonte: wikimedia.commons.com)

Le emozioni aumenteranno esponenzialmente, quando il popolo della maratona arriverà a Punta della Dogana. Punta della Dogana è facilmente riconoscibile per la presenza della nota Basilica di Santa Maria della Salute e della sua cupola. Qui si entra in un’altra dimensione di corsa, una dimensione che è possibile vivere solo durante la Venice Marathon. Qui inizia il "quinto" ponte del Canal Grande, un ponte costruito esclusivamente per la maratona (vedi dettagli nel post di giovedì 17 ottobre), uno dei momenti più attesi della corsa, dal mio punto di vista.

Il percorso della Venice Marathon dal km 35 al km 42.195

Anche se, il momento più emozionante sarà sicuramente intorno al chilometro 41. Piazza San Marco, e ho detto tutto. Credetemi, mentre sto scrivendo, ho la pelle d’oca, mi salgono i brividi al pensiero. Non riesco ad immaginarmelo questo momento, ho la tremenda paura che non riuscirò a godermelo, emozionato come sicuramente sarò. Poter correre attorniato dalle Procuratie (gli edifici che circondano Piazza San Marco, fatta eccezione per il lato orientale dove si trova la basilica) e da una folla immensa, è un privilegio assoluto, e non posso far altro che ritenermi una persona fortunata.

Venezia vista dal Canale della Giudecca. Foto di archivio, 16 ottobre 2009.

Superata la sbornia emotiva di Piazza San marco, si fiancheggia Palazzo Ducale e si punta dritto verso Riva degli Schiavoni. Da lì, ancora sette ponti, che immagino più infiniti dell’infinito stesso. Dal primo di questi ponti si può ammirare il Ponte dei Sospiri. Ma in corsa, non so se avrò la forza di girare il capo a sinistra per vederlo. Riva degli Schiavoni, poi Riva Cà di Dio. Uno sguardo (velocissimo) all’Arsenale, se mai riuscirò a rendermi conto...

La Basilica di Santa Maria della Salute. Foto di archivio, 16 ottobre 2009.

Poi, gli ultimi infiniti metri. Riva dei Sette Martiri è la fine della sofferenza ed insieme l’inizio della gioia. Il nome è perfetto per la manifestazione, solo che i "martiri" non saranno sette ma molti, molti di più…
Ricordo gli ultimi chilometri della Turin Marathon 2012 e della Zurich Maratò de Barcelona 2013 come se le avessi concluse da poche ore. Memorie fantastiche, totalmente impresse nella mia mente. Sono convinto che i chilometri finali di domenica, se non incontrerò problemi fisici in gara, mi porteranno a sconfinare in un’altra dimensione di gioia. Incalcolabile, inestimabile.

Km 41, la piazza più bella d'Italia, Piazza San Marco. Foto di archivio, 16 ottobre 2009.

Quando ripenso al percorso, studiato e ristudiato nei dettagli per molto tempo, mi chiedo se esista una maratona scenograficamente più bella di questa. Qualcuno mi ha detto che quella di Berlino è una grande gita turistica lungo le strade della capitale tedesca. Qualcun altro mi ha consigliato di fare la maratona di Parigi, ottime “recensioni” anche su Roma e Copenhagen. Ma Venezia, questa città senza uguali, non può che superarle tutte.

La fine delle sofferenze, Riva Sette Martiri (fonte: panoramio.com)

PS. In questo post ho parlato quasi esclusivamente dell’aspetto paesaggistico del percorso, e non di quello tecnico. Per forza: si parte da Stra, a 9 metri sopra il livello del mare, e si arriva a Venezia, proprio ad altezza acqua. Le uniche asperità saranno i ponti. Pianura, pianura, pianura, per quasi quaranta chilometri. Poco altro da aggiungere. Come direbbe Andrea, uno dei miei amici runner, “daine mac!”
Bis bald!
Stefano

1 commento:

  1. un grande in bocca al lupo (ma lascialo sopravvivere, il lupo!)
    Sonia

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