sabato 26 ottobre 2013

La consapevolezza che fa più male fermarsi che continuare

Ciao a tutti!
Ormai manca pochissimo! La partenza della Venice Marathon è sempre più vicina, sale fortissima la tensione. E si vede...la giornata è stata nervosa. Qualche piccolo disguido sulla "tabella di marcia" c'è stato e mi ha reso piuttosto nervoso. Non ho voglia di parlarne, perché, come tutti i giorni di vigilia delle grandi gare, ci deve essere spazio solo per le emozioni quindi, preferisco parlare di tutto ciò che rende il giorno prima della maratona, indimenticabile.
Il momento del ritiro del numero di gara è sempre qualcosa di bello. Personalmente sono sempre curioso di vedere che c'è nella busta con tutto l'occorrente per la corsa, e ovviamente anche nel pacco gara. Si, è lì, in quel momento, che inizi a vivere la corsa, perché ti accorgi veramente che tutti i sacrifici fatti negli ultimi mesi stanno per trovare il loro compimento.

Quello non sarà il mio tempo, tranquilli...

Ci rechiamo (c'è anche Giulia con me) al Parco San Giuliano di Mestre, dove è allestito Exposport, per espletare le operazioni di rito. Subito una bellissima sensazione: vedo il ponte pedonale sopra il quale correrò domani, alcuni tratti del parco stesso che attraverserò. Saranno già trenta i chilometri, lì. Cresce la voglia che arrivi domani. Attraversiamo l'area stand allestita dall'organizzazione, presso la quale vi sono tutti i maggiori brand del mondo della corsa (Asics, Brooks, Mizuno...) e finalmente vedo l'indicazione relativa al ritiro del numero di gara. Senza indugio mi dirigo trascinando Giulia, e facendo attenzione a non perderla (la folla è tanta...), verso l'area clou di Exposport. Mai così velocemente ritiro il pacco gara e la busta con il pettorale. E poi ci fiondiamo alla ricerca di una panchina per aprire il tutto. Anche Giulia, novizia di questo mondo podistico, è curiosa. Il necessario c'è tutto: pettorale, spille, chip, informazioni utili. E poi le varie pubblicità, i prodotti alimentari, i gadget, che tanto attraggono Giulia, nonché l'omaggio di Asics, sponsor tecnico della manifestazione, a tutti i partecipanti.

Interviste per i protagonisti di domani, tra cui (a sinistra), il campione europeo di cross country Andrea Lalli, nonché atleta italiano di punta per la Venice Marathon 2013

Al di là della cronaca della giornata, il momento più bello è stata la firma sul pannello predisposto dall'Asics per tutti i partecipanti che volessero lasciare un segno della loro presenza alla Venice Marathon 2013. Un pannello bellissimo, recitante sacrosante verità per chi vive la corsa come una passione. Tutto nasce da una domanda: cosa rappresentano per te questi 42.195 chilometri? Bella domanda, alla quale forse non ho mai personalmente trovato una risposta. Tre risposte ci vengono suggerite...
Sono la consapevolezza che fa più male fermarsi che continuare.
Sono tutti gli amici che non ho mai saputo di avere.
Sono la capacità di dare il massimo e di non rinunciare.
Tre frasi, dai tre diversi significati che fotografano l'essenza della corsa, il fascino della maratona, i motivi per esserci.

Ci sono anch'io...

Durante il tempo trascorso ad Exposport ho potuto cogliere dalla presentazione della gara qualche dettaglio in più sul percorso. Il Parco San Giuliano è stato definito uno dei tratti più duri della maratona perché ricco di curve, quindi stancante, per i cambi di ritmo e la postura non perfetta in curva. Il Ponte della Libertà...se ci sarà nebbia, sarà infinito, perché si vedrà la sua fine esattamente al suo termine. I quattordici ponti: tutti numerati al contrario (ad indicare quanti ne mancano), stretti a tal punto da doverli correre in fila indiana. Duri? Per il presentatore, sono "l'essenza della maratona di Venezia". Si, ma alla fine, sono duri o no?
Ho parlato di nebbia: sì, potrei proprio trovarla, e sarebbe comunque meglio del gelo che ha caratterizzato la scorsa edizione. Le previsioni meteo sono proprio queste: nebbia dall'inizio alla fine, con possibilità di qualche pioggia nella seconda parte di gara, temperatura fra i 16° e i 20°C, visibilità inferiore al chilometro e tasso di umidità mai inferiore al 95%.
Il ritorno in residence prevede l'atto di preparazione finale alla maratona, la cena oltre ogni limite. Quattrocento grammi di pasta, buoni eh, ma infiniti come gli ultimi metri di questa corsa. Qualcuno storcerà il naso, ma vi garantisco che quegli ultimi metri, durissimi come poche altre cose al mondo, sono tra i più dolci in assoluto. Adesso, è tempo di riposo. Ancora spazio per sistemare tutto l'occorrente per domani (abbigliamento, borsa, accessori vari) e curare gli ultimi dettagli. Poi basta, si va a dormire che domani non si scherza più.

Momento clou della preparazione: il pieno di carboidrati! Quattrocento grammi di pasta al ragù

Chiudo il post con una famosa citazione di Emil Zàtopek, leggendario podista cecoslovacco (quattro ori olimpici tra Londra 1948 ed Helsinki 1952), "se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza, corri una maratona."
A presto!
Stefano

Ps. informazioni per chi vuole seguire la gara di domani: diretta su Raisport2 dalle 9.20 alle 12.20 (non pensiate di vedermi, faranno vedere il keniano di turno che vincerà...) con telecronaca di Franco Bragagna e commento tecnico di Orlando Pizzolato. Chi fosse interessato, può seguire i miei risultati su www.venicemarathon.it e live su www.tds-live.com. Dovrebbe essere sufficiente conoscere il numero di gara, che sarà l'1155 o inserire il mio cognome. Stay tuned!

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