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lunedì 23 settembre 2013

La Top-10 delle più belle località in riva al Danubio (e sondaggio)

Ciao a tutti!
Una vacanza incredibile, come quella conclusasi poco più di un mese fa sul Danubio, non poteva non avere la classifica dei posti più belli visti lungo i trecento chilometri che ci hanno guidato, nei sei giorni in sella, da Passau a Vienna. Ed ecco stilata la personale classifica, nell'ormai consolidata forma della Top-10. Scelte molto difficili da fare, quelle di questa classifica. Date un'occhiata alle foto e sono certo capirete come sia stato difficile per me (e per Giulia, questa classifica è condivisa con lei) decidere se una certa località meritava di stare più in alto o in più in basso nella classifica.
Non siete d'accordo con la mia classifica? Nessun problema: potete rimediare partecipando al sondaggio (che potete trovare nella colonna di fianco a destra) votando la località o anche la foto che vi suscita più entusiasmo. Il sondaggio chiude il 31 ottobre; sono possibili soluzioni multiple: io le voterei tutte, infatti... Aspetto numerosi i vostri voti ;-)

1. Schlögen: la località di arrivo della prima frazione della Donauradweg merita sicuramente la prima posizione della mia classifica. In assoluto, questo è il tratto più spettacolare dell'intero percorso in terra austriaca. La bellezza di quest'ansa che costringe il Danubio a cambiare totalmente direzione non ha paragoni lungo i trecento chilometri di ciclovia.



2. Maria Taferl: la seconda posizione non va tanto all'abbazia (nonostante essa meriti una visita), quanto al panorama sul Danubio che è possibile godere dalla sua terrazza.



3. Linz: la città di Keplero è probabilmente la località più ricca di arte e cultura tra quelle incontrate, favorita anche dalle sue dimensioni. La Hauptplatz è un vero gioiello, il salotto della città; l'imponente Mariendom, il simbolo.



4. Melk: l'ex castello diventato abbazia, centro fondamentale della cultura austriaca, stupisce per la ricchezza e l'imponenza. Non sono solo la meravigliosa biblioteca e il complesso ecclesiastico a rendere così suggestiva Melk, ma anche il piacevole centro storico.




5. Zwentendorf: il paese è una minuscola cittadina come tante altre incontrate lungo la ciclovia, però il tratto di Danubio che scorre lungo il suo territorio è uno dei più selvaggi ed incontaminati, senza dubbio. E ci abbiamo anche fatto il bagno...



6. Grein: non è di certo una metropoli, per intenderci, ma è una delle cittadine più graziose. Una giusta dose di vitalità e le sue dimensioni contenute la rendono molto appetibile. Completano l'opera la chiesa di St. Ägidius e il castello di Greinburg.




7. Wachau: la settima piazza va alla regione nel suo insieme. Potessi avrei inserito in classifica tutte le località di questa area che si dipana lungo un tratto lungo circa trenta chilometri: Willendorf, Schwallenbach, Spitz, Wösendorf, Weißenkirchen in der Wachau, Stein an der Donau... sono troppe. La potenza scenografica dei suoi vigneti oscura per qualche decina di chilometri il fascino del Danubio.



8. Dürnstein: questa città, inserita nella regione della Wachau si distingue, per la sua collocazione (su una sorta di promontorio all'interno di un'ansa) e per il suo simbolo artistico, la meravigliosa torre campanaria del monastero, di colore blu.



9. Ybbs and der Donau: inserita in classifica grazie all'interessantissimo museo della bicicletta. Senza di esso, Ybbs an der Donau non sarebbe altro che una modesta cittadina senza particolare rilevanza.




10. Krems: la sede di partenza dell'ultima tappa si prende l'ultimo posto disponibile. Descritta come una città fredda, si rivela invece molto vitale e ricca di interesse. Chiese, piazze, mercati, negozi: Krems ha tutto ciò che serve per non essere considerata solo una città industriale.



11. Beh, l'undicesima posizione raccoglie ciò che si sarebbe voluto inserire ma ha dovuto lasciare il passo ad altre scelte. Mi riferisco a Passau, città piacevole e gradevole ma che mi ha lasciato parzialmente insoddisfatto (forse troppa aspettativa?) e a Tulln, il cui museo dedicato a Egon Schiele, molto interessante e ben allestito, non è abbastanza per contrastare il resto del paese, decisamente anonimo.

Non classificati. Non era possibile inserire in classifica Mauthausen: la visita del lager è si, molto formativa e tappa (quasi) obbligata lungo la Donauradweg, però il filo spinato e i forni crematori non hanno nulla a che vedere con la bellezza e il piacere (vedi post). Dall'altro canto, Vienna è l'esatto opposto: nonostante abbia avuto qualche vena critica nei suoi confronti (vedi post), la capitale austriaca è talmente ricca di storia, di fascino e di arte che inserirla in questa classifica non avrebbe alcun senso.

E ora, mi raccomando...votate!
Bis bald!
Stefano

martedì 17 settembre 2013

Le foto più belle dalla Donauradweg

Ciao a tutti!
Non sarà la mia nuova avventura in Germania a farmi dimenticare tutto ciò che di bello ho trascorso durante l'estate. E che, come nel caso della ciclovia del Danubio, ho imparato ad amare sulle due ruote. Per rinfrescare e rinfrescarmi la memoria, ho preparato questo post che altro non è che una raccolta delle foto più suggestive scattate lungo i trecento chilometri della Donauradweg... Buona visione!

1. La farfalla (Pyrawang, 11/08/2013)


2- Geometria costruttiva (Jochenstein, 11/08/2013)


3. Tramonto sull'ansa (Schlögen, 11/08/2013)


4. Ci siamo anche noi! (Aschach an der Donau, 12/08/2013)


5. Le api del Danubio (Eferding, 12/08/2013)


6. Sfilata fluviale (Eferding, 12/08/2013)


7. Le dalie dell'abbazia (Wilhering, 12/08/2013)


8. Da sola contro il gigante (Ottensheim, 12/08/2013)


9. Linzer arcobaleno (Linz, 12/08/2013)


10. Tramonto verso Puchenau (Linz, 12/08/2013)


11. Ciao Grein! (Grein, 14/08/2013)


12. Dominatrice (Wallenbach, 14/08/2013)


13. Nuvole rapide (Maria Taferl, 14/08/2013)


14. La colazione del ciclista (Maria Taferl, 15/08/2013)


15. La biblioteca rubata (Melk, 15/08/2013)


16. Vortice (Melk, 15/08/2013)


17. Il feudo del Danubio (Emmersdorf an der Donau, 15/08/2013)


18. I vigneti della Wachau (Willendorf in der Wachau, 15/08/2013)


19. Magia in der Wachau (Weißenkirchen, 15/08/2013)


20. Il giallo e l'azzurro (Traismauer, 16/08/2013)


21. Fonte di lettura (Tulln, 16/08/2013)


22. Fontane multicolor (Vienna, 16/08/2013)


23. Karlsplatz (Vienna, 16/08/2013)


24. L'abbronzatura da ciclista (Vienna, 17/08/2013)


Che ne dite? Qual è la vostra preferita? Fatemi sapere...
Il racconto della Donauradweg non termina qui, ci sono ancora foto da mostrare e parole da scrivere sul grande fiume.
Bis bald!
Stefano

giovedì 29 agosto 2013

Vienna-Heiligenstadt, l'epilogo

Ciao a tutti!
E dunque arrivò anche l'ultima tappa (in bici) di questo fantastico viaggio. Lo ammetto, c'è un po' di emozione, quasi di tristezza, nello scendere nel parcheggio dell'albergo per riprendere la bici, salirvi per iniziare la sesta ad ultima frazione della Donauradweg in terra austriaca. L'epilogo di questa vacanza in bici ha inizio da Krems e conclusione a Greifenstein, piccolo borgo alle porte di Vienna, dove lasceremo definitivamente le nostre fedelissime compagne di avventura. Infatti, a causa di interventi di manutenzione sulla ciclovia, non ci è possibile arrivare in sella fino a Vienna. Sarà un treno (o meglio, una miscellanea di mezzi pubblici) a condurci nel cuore della capitale austriaca.

Sigh, ultimo giorno di Danubio...

Krems non ha nulla a che fare con la "immobilità mortuaria" descritta da Claudio Magris in Danubio (libro che racconta la Mitteleuropa lungo un viaggio sulle sponde proprio del Danubio), questa è la città più vivace finora incontrata. La Landstraße è colma di persone, i mercati appaiono molto ricchi. A livello artistico è forse meno significativa rispetto a Linz o a Melk, ma non per questo poco interessante. La Piaristenkirche è sicuramente il monumento più attraente di Krems: mai vista, se non qui, una via crucis dipinta su un muro esterno di una chiesa.

Krems, la trafficata Landstraße

Completata la visita di Krems, ci avviamo per iniziare l'ultima tappa della Donauradweg. C'è da destreggiarsi nel traffico della Ringstraße e poi da capire che via intraprendere, qui in cartello sono meno precisi del solito. Usciti dalla zona abitata ci avviamo sull'ultimo ponte dell'intera ciclovia. Mai come in questa occasione il Danubio è così grande (poco meno di 500 metri di larghezza), sembra veramente un lago molto lungo.
Superato il ponte, inizia, complice la giornata (meteorologicamente parlando) più bella della settimana, un lunghissimo tratto di pura ciclabile a fianco del Danubio. Questo è un tratto a carreggiata molto ampia, l'ideale per pedalare affiancati e scambiare qualche chiacchiera insieme. C'è ovviamente un po' di rammarico per la fine delle vacanze ma riusciamo a consolarci pensando che l'indomani saremo in una delle città più belle e cariche di romanticismo del mondo, Vienna. Si commenta quanto fatto durante la vacanza, come poteva essere migliore ma anche come avrebbe potuto essere peggiore. Questa formula della ciclovia ci ha letteralmente rapiti e quindi si pensa già al prossimo anno, a possibili mete e idee per rendere l'esperienza della ciclovia ancora più bella.

Ultimo ponte sul Danubio


Poco dopo aver superato la Donaukraftwerk Altenworth, Giulia nota a bordo pista delle bici parcheggiate e decisamente incustodite. Osservando con attenzione, scopre che i loro titolari si stanno facendo un bagno nel Danubio. Finalmente, quindi, troviamo il punto balneabile che cercavamo! Incuranti degli sguardi altrui ci spogliamo del tutto per indossare i nostri costumi (e che costume, il mio) e ci gettiamo in acqua. Prima fino alle ginocchia e poi completamente, sfidando le temperature non proprio tropicali dell'acqua. Il bagno più bello mai fatto, e poi, dove...nel Danubio! Chi avrebbe mai pensato una cosa del genere, specie per uno come me, che al mare non ci va quasi mai, e quando lo fa si annoia mortalmente a restare in acqua per più di cinque minuti.

Dopo lunga attesa riceviamo la ricompensa: un bagno nel "bel Danubio blu"

Già dal punto in cui siamo gettati in acqua si intravede un'enorme area industriale: altro non è che la centrale nucleare di Zwentendorf, il perfetto esempio di protesta ecologista portata a termine con successo. Questa è l'unico impianto nucleare costruito in Austria ma mai entrato in funzione, grazie al lavoro dei movimenti ecologisti durante gli anni Settanta. Ora giace incompiuto, cattedrale nel deserto.

L'abbazia di Göttweig


Proprio nella zona di Zwentendorf la ciclovia devia verso l'entroterra, dove pedaliamo su strade secondarie poco trafficate, attraversando minuscole località dai nomi impronunciabili (Kleinschönbichl, Pischeldorf, Langenschönbichl), vie in cui pullulano cartelli segnalanti Gasthof a fianco di campi coltivati a mais e girasole, in cui l'unica nota stonata sono i numerosi tralicci che macchiano di nero il cielo più terso della settimana. Questo tratto, in cui pedaliamo molto velocemente, anche a medie intorno ai 19 km/h, termina praticamente a Tulln, quando incontriamo un immenso ponte strallato.

Il ponte strallato sul Danubio, alle porte di Tulln


Tulln è una località famosa per aver dato i natali a Egon Schiele, uno dei più noti pittori espressionisti austriaci, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Proprio a Tulln è presente un museo a lui dedicato (allestito proprio nella sua casa natale), in cui sono raccolte tutte le opere giovanili di Schiele, alla quale visita non rinunciamo. L'allestimento è assai ben strutturato e ci fa comprendere meglio il percorso di vita, e di conseguenza artistico, di questo pittore, noto per la durezza con cui esprime il suo profondo disagio interiore. Una sosta ben ripagata, assolutamente.

Nell'Egon Schiele-Museum

Ripartiamo da Tulln di gran carriera verso Greifenstein, per gli ultimi quindici chilometri di ciclovia. Sale la nostalgia, lo sguardo piega sempre a sinistra perché sappiamo che di lì a poco dovremo salutarlo, il Danubio, perlomeno da ciclisti, e c'è ancora voglia di fare indigestione di quell'acqua blu. Lo vedremo ancora, a Passau, durante il viaggio di ritorno in treno, ma sarà tutta un'altra cosa. Lo abbiamo visto per sette giorni, costante fissa della nostra vacanza, ma separarsene è arduo. Ripenso ora ad alcune riflessioni fatte durante la partenza della seconda tappa a Schlögen: "prima di arrivare a Vienna ci stuferemo di questo fiume". Mai profezia fu più sbagliata.



Noi in bici...

Potrei sembrare patetico, ma a Greifenstein mi ha colto un po' di triste commozione mista a gioia. La commozione c'è, doverosa, perché questa è stata, per diversi motivi, la vacanza più fantastica mai vissuta, in posti meravigliosi al fianco della persona più meravigliosa. Assumere la consapevolezza che questa avventura è terminata e che di essa non potrai più godere se non del suo dolce ricordo, lascia un poco l'amaro in bocca. Allo stesso tempo c'è gioia, felicità, perché ce l'abbiamo fatta a completare quelli che secondo grezzi calcoli i quasi 350 chilometri di ciclovia.
Sono orgoglioso di quanto fatto (praticamente senza allenamento specifico per la bici) ma soprattutto sono orgoglioso di Giulia. Ce l'ha fatta anche lei, tra sudore e sacrifici, nonostante fosse meno abituata a sforzi fisici prolungati. Ci siamo aiutati l'un l'altro, ci siamo incoraggiati vicendevolmente, ci siamo confortati quando non tutto girava alla perfezione: c'è sempre qualche cosa che non va quando sei in sella, prima il sedere, poi la schiena...

La Cattedrale di Santo Stefano in versione night

Ed infine, eccoci al momento della consegna delle bici, le nostre fantastiche bici fornite dalla Donau. Dura separarsene, ma dobbiamo farlo, Vienna ci aspetta. In un vorticoso mix di emozioni, ci dirigiamo, stavolta a piedi verso la stazione. Qui parte un lungo tragitto (bus + treno + metropolitana) che ci conduce nel cuore di Vienna.
All'hotel ci aspetta una romantica cena a lume di candela, forse il modo migliore per chiudere la sei giorni ciclistica. Dopo, una breve passeggiata in centro: Karlsplatz, St.Stephan-Dom, Staatsoper, velocemente, per iniziare ad orientarsi nell'immensa rete di vie e corsi di Vienna che ci attenderà all'indomani. Questa città, illuminata, ha un fascino particolare, che le altre città che ho potuto visitare ad oggi, non hanno o semplicemente non mi trasmettono.

Sprazzi di Danubio, il Donau-Kanal nel centro di Vienna.


Non so come spiegare questi ultimi attimi, non riesco a trovare le parole adatte. In fondo, è giusto così. Non fuoriescono con naturalezza, probabilmente perché sono qualcosa che la mia anima vuole proteggere dall'esterno per essere solo mie e di Giulia. Questa, è la nostra avventura. E ciò che sento realmente dentro al termine di una simile esperienza, posso saperlo solo io e chi, come Giulia, è l'unica persona che sa tradurre in sentimento le parole del mio cuore.
A presto!
Stefano

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