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domenica 18 maggio 2014

Nuvole e riflettori

Ciao a tutti!
Oggi, un post inconsueto. Oggi voglio parlare di calcio. Non è mia abitudine dire la mia su A spasso tra i Giganti riguardo ad argomenti calcistici, se non per festeggiare le vittorie della Juventus, ma oggi lo voglio fare, e... chissà che non diventi una buona abitudine quella di parlare un po' dello sport più bello del mondo. Che però, per quanto riguarda i tifosi italiani, è stato macchiato da episodi che nulla hanno a che fare con il calcio. Mi riferisco proprio agli incidenti del 3 maggio allo Stadio Olimpico e dintorni: Ciro, Gastone e Genny.

Triste immagine del mondo calcistico italiano che si commenta da sé (fonte: huffingtonpost.it)

Lo spunto per questo post nasce da un episodio realmente accaduto dopo il ponte del Primo Maggio, al mio rientro lavorativo in Germania. Il mio maggio in Germania inizia così: entro in ufficio, saluto il capo, chiedo come va... e dopo pochi secondi: "Bella figura vi ha fatto fare Napoli". Già, bella figura di merda. Come dargli torto. Poi, ti confronti con altri tifosi di calcio (di calcio, non di Juventus, o Inter, o Napoli). Il pensiero è sempre quello: ma è possibile che debbano ancora succedere cose del genere? Non è mica così all'estero...
Mi ritrovo a Barcellona proprio in una domenica in cui i blaugrana giocano in casa. Trovo i biglietti, non mi faccio perdere l'occasione. La partita è contro il Rayo Vallecano: una squadra di Madrid, e si sa che tra catalani e madrileni non scorre buon sangue per ragioni politiche. Ebbene, controlli di sicurezza più che blandi, giusto un'occhiatina di dieci picosecondi nelle borse e sei dentro. Atmosfera bellissima, famiglie, ragazzini e ragazzine, gente che viene allo stadio per godersi una partita di calcio e tifare la squadra del cuore.
In Germania, per la precisione in Baviera, non mi faccio sfuggire l'opportunità di vedere una partita degli allora campioni d'Europa in carica del Bayern Monaco. Al di là del fascino dell'Allianz Arena - per me lo stadio architettonicamente più bello in assoluto - la gita calcistica a Monaco di Baviera rappresenta un modello di come si dovrebbe vivere il calcio. Una festa continua, gente che tifa con calore e con passione, ma senza eccedere nella violenza. Persone felici, tra i vincitori e gli sconfitti, perché alla fine il calcio è un gioco, e come tale va preso.
Manca ancora l'Inghilterra al curriculum, chi lo sa che nel futuro prossimo non ci sia spazio anche per un match di Premier League. Vedremo. Intanto in Italia, i tifosi - e lo dico per esperienza personale - subiscono perquisizioni a tappeto, tessere del tifoso, controlli pure nelle scarpe che indossi, pullman e bloccati e perlustrati a fondo. Quelli onesti. Si, perché gli ultras (indipendentemente dai colori della squadra), criminali come quello lì napoletano, oltre ad essere tutti quanti invischiati in associazioni a delinquere, non pagano ingressi e alimentano la violenza. Ma è così difficile rinchiuderli in cella e buttare la chiave?

Campioni! (fonte: lastampa.it)

Il calcio, fortunatamente, non è solo questo. Il calcio è un bellissimo romanzo che si arricchisce ogni volta di nuove pagine. Ci sono le pagine più dolci per i tifosi bianconeri: trentaduesimo campionato, il terzo di fila con Antonio Conte in panchina, record su record demoliti, ultimo quello dei 102 punti in un campionato; ma anche più amare, come il possibile addio del nostro condottiero (si vedrà) e l'ennesima eliminazione in Europa. Ci sono le pagine più incredibili e a loro modo assurde, come l'inaspettata vittoria del Siviglia in Europa League, contro un Benfica che è ancora una volta preda della maledizione di Béla Guttmann. Oppure, ed è storia di appena 24 ore fa, la dimostrazione che anche i più "deboli" vincono, come l'Atletico Madrid di Diego Simeone che scuce lo scudetto dalle maglie del Barcellona proprio al Camp Nou. Ci sono pagine storiche che si sfogliano per l'ultima volta: Ryan Giggs, Carles Puyol e Javier Zanetti, i tre grandi capitani di Manchester United, Barcellona e Inter lasceranno le rispettive squadre. Chi si ritirerà, chi cercherà un'ultima esperienza extraeuropea. In un calcio così schiavo dello show-business essi hanno rappresentato un capitale umano e tecnico inestimabile, che non sarà facile sostituire.

Tre leggende che salutano il calcio gicoato: Ryan Giggs, Carles Puyol e Javier Zanetti

La stagione non è però finita. Anzi, il bello arriva proprio ora. C'è ancora una finale di Champions League da giocare, quest'anno è incredibilmente il derby cittadino di Madrid. Ci sono i Mondiali di calcio, e non c'è nient'altro da aggiungere. Tutti insieme ai ragazzi di mister Prandelli, a cercare di spingere al massimo la nostra rappresentativa. Al bando gli inutili codici etici e le varie preferenze di tifo. Tutti uniti, e basta: sperare insieme non costa nulla.
Bis bald!
Stefano

sabato 25 gennaio 2014

Deutscher Meister

Ciao a tutti!
Quello di domenica non era che l'antipasto, un piccolo annuncio. Ed è ora giunto il momento di parlare della visita all'Allianz Arena e al museo che all'interno racconta la storia del team che sta dominando la scena calcistica degli ultimi anni, il Bayern Monaco.
In realtà ben pochi sanno che la storia del Bayern Monaco è quasi interamente storia recente degli ultimi cinquanta anni. Il primo titolo di Germania risale al 1932, ma da qui al ritorno alla vittoria in Bundesliga passano ben trentasette anni, di cui molti in Seconda Divisione. Nel 1969 inizia infatti un'altra storia, quella del club più vincente di Germania: ventitré Campionati tedeschi, sedici Coppe di Germania, sei Coppe di Lega, quattro Supercoppe di Germania, cinque Champions League, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa Europea, due Coppe Intercontinentali, un Mondiale per club.

Storia di solo qualche mese fa: la quinta Champions League conquistata battendo il Borussia Dortmund

L'arrivo all'Allianz Arena è ben diverso dalla due precedenti occasioni. La prima volta, per una semplice visita esterna, a fine novembre con Giulia, accadeva in occasione del match di campionato contro l'Eintracht Braunschweig: un grande catino rosso che esplode di tifo. La seconda è per assistere ad una partita, l'ultimo match dell'anno tra le mura amiche contro l'Amburgo. La terza, una settimana fa, è ben diversa. Nessuna luce, pochi tifosi. L'Allianz Arena, nella sua veste bianca e non illuminata, si confonde egregiamente nella nebbia. Serve avvicinarsi fino alla zona-tornelli per poter tornare a vedere la superficie della sua copertura.

La scala che ogni giocatore percorre per entrare in campo

I primi passi nel "FC Bayern München Erlebniswelt" mi lasciano un po' perplesso. Non vi è libertà all'interno del percorso di visita del museo. E lo stadio è visitabile esclusivamente con una guida, solo ad un certo orario ben preciso: apparentemente tutto perfetto, una guida può spiegare meglio questo mondo che si è abituati a vedere solo in televisione, ma allo stesso tempo non si può vivere a fondo, con la tranquillità e il tempo che serve, certe sensazioni.
Su tutte, quelle dell'ingresso sul terreno di gioco. L'uscita, come viene concepita in tutti gli stadi moderni, prevede un'ingresso dal basso verso l'alto, in stile gladiatori in un'arena - settantamila perone che guardano ogni movimento di ogni tuo singolo muscolo. Effettivamente, fa una certa sensazione...

Pronti per entrare sul terreno di gioco...

La visita guidata è in lingua inglese: all'inizio del tour la guida ci chiede che squadra tifiamo, affermando scherzosamente che non voleva tifosi del Chelsea nel gruppo (nel 2012 il Chelsea sconfisse nella finale di Champions League all'Allianz Arena proprio il Bayern Monaco ). C'è gente di tutte le nazioni, la fama del Bayern Monaco, soprattutto dopo tre finali di Champions League in quattro anni e con il trionfo del 2013 sul Borussia Dortmund, è totale.

Un cartonato reparto offensivo del Bayern

La visita guidata permette di conoscere aspetti interessanti del mondo-Allianz Arena, su tutte la netta separazione degli spazi e degli spogliatoi (pure le panchine!) tra le due squadre di Monaco di Baviera: i Roten del Bayern Monaco e i Löwen del Monaco 1860, il secondo team che milita in Seconda Divisione. Corridoi separati, aree separate, sala stampa in comune ma sedie diverse, spogliatoi separati. Ah, gli spogliatoi. Un armadietto per giocatore: basta vedere la foto in alto. E che foto: sembrano delle divinità greche in posa. Gli scatti dei fan nella stanza si concentrano sui più noti, Arjen Robben, Franck Ribery, Mario Mandžukić, Bastian Schweinsteiger... I flash delle donne sono invece tutti per Manuel Neuer...

Spogliatoi

La visita guidata permette comunque di venire a conoscenza di qualche particolare in più che meglio spiega come questo stadio sia un capolavoro architettonico e l'organizzazione all'interno una macchina collaudatissima. Più di 25.000 lampade che illuminano una copertura fatta di circa 2.800 diamanti di PTFE per un totale di circa 66.000 metri quadrati.
Il numero che però più mi ha impressionato è la quantità di cibo e bevande vendute in un singolo match di Bundesliga. I vegetariani e gli astemi si tappino le orecchie: viene venduto all'incirca un wurstel al secondo e ogni spettatore mediamente beve più di un litro di birra!!!

Ed è solo un fine telo di plastica...

L'area prettamente museale è interessante ma la considero qualitativamente inferiore al museo del Barcellona all'interno del Camp Nou (tralasciando che non la si può visitare con la dovuta calma - le visite allo stadio sono programmate a orari ben precisi). Tutto quanto è più pasticciato e senza un vero filo conduttore dotato di logica.
Cosa si può vedere? Le solite cose che si trovano nei musei di una squadra di calcio: sempre le stesse, ma ogni volta una sensazione nuova. Le maglie dei grandi campioni di questa squadra, i numerosi trofei, le foto dei momenti più salienti della storia del club e numerosi filmati. Qua e là, qualche chicca: abbigliamenti particolari dei tifosi, tagliandi di ingresso a partite disputatesi molti anni fa, scarpe ormai consunte dei campioni degli anni Settanta.

I titoli di Deutscher Meister tutti in bella fila

Da buon italiano, mi sono fermato all'istante quando su uno schermo veniva proiettato un video che risale al 1998: la famosissima conferenza stampa di Giovanni Trapattoni, allora era il coach del Bayern Monaco. Rimane un pezzo di storia di sport e del giornalismo sportivo. Pochi minuti di tedesco raffazzonato che sono entrati di diritto nella leggenda del calcio sia italiano che tedesco. In Italia è ricordato per l'epiteto "Strunz!" (e non sto a dire il perché), nonostante il Trap volesse chiamare in causa un giocatore che faceva di cognome proprio Strunz. In Germania è popolare per il finale: "ich habe fertig!", che vuol dire "io sono finito", mentre il vero intento del Trap era di dire "io ho finito". Si, è un episodio che merita di essere approfondito con un post dedicato, è uno dei momenti più idonei a raccontare il rapporto tra italiani e tedeschi.

Abbigliamento da tifoso

Una delle attrazioni del museo è sicuramente la "sala riunioni", la Präsidiumszimmer. Una piccola stanza, un tavolo, qualche sedia. Ma lì i top manager della squadra bavarese, gente come Karl-Heinz Rummenigge, Franz Beckenbauer e Uli Hoeneß hanno fatto (e stanno facendo) la storia del club. Lì si decidono le sorti della squadra più amata di Germania. Chi lo può dire, magari tra qualche mese - così dicono i rumor più fantasiosi - pure un giocatore come Lionel Messi potrebbe mettere la sua firma ad un contratto che lo legherebbe al club di Monaco di Baviera.

I trionfi dell'epoca d'oro negli anni Settanta

Un area è dedicata alle grandi stelle del club: un po' come ad Hollywood, c'è una sorta di "Walk of fame". Dunque, una stella è dedicata ad ogni giocatore che qui ha lasciato un segno indelebile. Ma i fari sono puntati soprattutto sul periodo d'oro del Bayern negli anni Settanta, quando militavano giocatori come Sepp Maier, Paul Breitner, Franz Beckenbauer e Gerd Müller. Quando, dal 1974 al 1976, il Bayern si aggiudicò la Champions League in tre edizioni consecutive.

Il terreno dell'Allianz Arena illuminato da luci solari per il mantenimento del manto erboso

Poi raggiungi l'area allestita per l'anno dei record, il 2013. Ammiri un po' il tutto. E mi chiedo quando anche la Juventus riuscirà a vivere anche solo una piccola parte di tutto questo trionfo. Noi bianconeri, per il momento ci ispiriamo proprio al modello del Bayern per tornare grandi anche in Europa. Incrociamo le dita...
Bis bald!
Stefano

domenica 19 gennaio 2014

Eindrucksvoll

Ciao a tutti!
Dopo il match di Bundesliga, è arrivata anche l'ora di addentrarsi nel mondo dell'FC Bayern München. Si, mi trovo proprio all'Allianz Arena, dove ho appena completato il tour del museo del team campione di Germania, d'Europa e del mondo, nonché la visita all'interno dello stadio. Era tassativa questa visita, l'Allianz Arena è un must per tutti i tifosi del grande calcio.

I cinque trofei conquistati dal Bayern Monaco nel 2013

Sensazioni? Lo dice il titolo del post... impressionante!
Bis bald!
Stefano

martedì 17 dicembre 2013

Ci si rivede, Amburgo - Allianz Arena experience

Ciao a tutti!
Non faccio altro che ripeterlo a chi incontro durante la giornata, a lavoro e non solo... di come è stata sensazionale l'esperienza di sabato all'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Un esperienza a tutto tondo, un vero e proprio show visivo nonché goduria per gli appassionati di calcio. E inoltre, un bel modo per confrontare due filosofie diverse di vivere il calcio, quella tedesca e quella italiana. Tra le quali il tanto famigerato spread è sempre più ampio, e non solo a livello di risultati calcistici, ma anche culturale (visti il livello medio degli stadi italiani, il becero comportamento dei tifosi e, notizia di oggi, ancora una volta problemi con le scommesse).

L'Allianz Arena pronto per il fischio d'inizio di Bayern Monaco-Amburgo

La partita prescelta è il match di Bundesliga tra il Bayern Monaco è l'Amburgo, ultimo incontro di campionato dell'anno. Inutile chiedersi per chi avrei tifato. Bayern Monaco, ovviamente! I motivi sono tanti: in primis perchè il biglietto reperito su Viagogo mi ha condotto esattamente nella curva dove giace il tifo caldo dei die Roten. Quando si dice, tenerci alla pellaccia... In secondo luogo, io vivo in Baviera, e questa squadra porta esattamente il suo nome. Mi fa piacere tifare una squadra "di casa": qualcuno avrebbe potuto obiettare affermando che avrei potuto anche tifare il Norimberga. Però un conto è veder giocare gente come Franck Ribery e Philipp Lahm, un altro Niklas Stark e Josip Drmic. C'è indubbiamente una bella differenza. Il Bayern di Pep Guardiola è una di quelle squadre che sono punto di riferimento nel panorama calcistico mondiale. Dulcis in fundo, non potevo che tifare contro gli avversari di giornata, l'Amburgo. Non ero ancora nato nel 1983, ma quella finale di Champions League ad Atene gli juventini (soprattutto quelli di lungo corso) se la ricordano bene. Giocava l'Amburgo, quella sera contro la Juventus. Noi eravamo il faro il calcio mondiale, loro a confronto ben poca cosa. E perdemmo noi, così va il calcio. Tifare Bayern Monaco mi sembrava, tutto sommato, la cosa più logica da fare...

L'impressionante struttura traslucida dell'Allianz Arena

La "Allianz Arena-Experience" comincia diverse ore prima del calcio di inizio, in una gelida stazione ferroviaria della Franconia, a Rottendorf. Un piccolo drappello di tifosi del Bayern, anch'esso in attesa del treno per Norimberga, inizia ad intonare qualche piccolo coro. Sullo stesso treno si trovano in "coabitazione" molti ragazzini con le sciarpe del Bayern, e non solo. Ad un certo punto vedo un ragazzino con la maglia di Rafael Van der Vaart (il giocatore più talentuoso dell'Amburgo) e passa lungo il corridoio del vagone. In Germania, rispetto. In Italia, coltello, forse? I tifosi del Bayern colonizzano i treni, cantano ma senza disturbare eccessivamente. Anche perché tra un canto e l'altro c'è da sciacquarsi la gola con un po' di Paulaner...

Sciarpe, sciarpe, sciarpe

Il secondo approccio con i tifosi, stavolta quelli dell'Amburgo, avviene nella stazione metropolitana di Münchner Freiheit, presa d'assalto in direzione stadio. Sono tanti e dai cori cantati ad alta voce fanno quasi paura. La polizia (anche qui...) li scorta, ma nessuno dei tifosi prova a scontrarsi con le forze dell'ordine. Arrivati alla stazione della metropolitana di Fröttmaning, la polizia (composta anche di donne) schiera su entrambe le uscite, lasciando passare solamente ignari cittadini e persone chiaramente del Bayern, come me. Curioso, comunque, vedere schierate tra le forze di polizia anche delle donne. Mai viste in Italia, a fare servizio allo stadio.

Saluti dall'Allianz Arena!

Dall'uscita si intravede subito lo stadio, con il suo mantello bianco in politetrafluoroetilene, inconfondibile e fantastico. Lo si raggiunge tramite una apparentemente lunga passeggiata, in cui si ha tutto il tempo di ammirarlo. E anche chiedersi, in mezzo ad una fiumana di tifosi bavaresi, come mente umana abbia potuto concepire e realizzare un'opera simile, così... perfetta. Giunto ai piedi dello stadio vado alla ricerca della biglietteria ove ritirare i tagliandi per l'ingresso. Tutto molto efficiente: non più di due minuti di coda. Si consegna l'ordine e un documento di identità e dall'altra parte dello sportello ti portano i biglietti. Detto, fatto. Tutto si svolge rapidamente, senza alcun disguido e soprattutto senza isterismi "all'italiana" da parte dei tifosi...
Prima di entrare, mi concedo un piccolo acquisto: una sciarpa del Bayern Monaco, quella classica rossa, con il suo simbolo e le quattro stelle (che in Germania significano 20 scudetti e non 40 come in Italia). Dopo, una immancabile foto di rito davanti allo stadio, il miglior ricordo di questa giornata.

Tifosi dell'Amburgo alla stazione metropolitana di Münchner Freiheit

Arriva l'ora di entrare. Un tornello che verifica la validità del tagliando d'ingresso e poi i controlli. Più rigorosi che in Spagna, ma mai umilianti come in Italia, dove, per colpa di quelle emerite teste di cazzo chiamate ultras, sono stato talvolta obbligato dalle forze dell'ordine a togliermi le scarpe. Piacevole sorpresa post-controllo: alcuni ragazzini e ragazzine appostati dopo la zona dei controlli forniscono ai tifosi dei buoni per ritirare ai bar interni allo stadio un bicchiere da 0,3 l di Glühwein. Paga il Bayern. A me ne danno quattro ma ne userò tre, che vuol quindi dire quasi un litro di caldo di vin brulè scroccato ai campioni d'Europa. Grazie, Bayern! Anche se, a dirla tutta, con quello che costano i biglietti, forse è il Bayern a dover ringraziare me.
Salire la scala che porta al terzo anello della curva sud dell'Allianz Arena non ha lo stesso fascino e come dire, la stessa attesa, del salire lungo una torre di San Siro, ma è comunque sempre una grossa emozione quella che precede il solo intravedere del terreno di gioco. Lungo la scala intravedo il segreto dell'illuminazione dell'Allianz Arena, diversa in base alla squadra che vi sta giocando: le lampade disposte sul telaio possiedono al loro interno i tre colori (bianco, rosso e blu) che può assumere il mantello dello stadio. Suppongo che sia possibile scegliere in remoto quale accendere... che tecnologia meravigliosa!

Glühwein... Danke Bayern!

Poi arriva quel momento che ti toglie sempre il fiato, l'ingresso nello stadio. Il campo sembra a due passi, ma tu sei al terzo anello! Terreno di gioco in perfette condizioni, uno stadio ancora vuoto, del quale si possono ammirare i lineamenti ondulati, perfetti. La prima cosa che mi salta all'occhio è che non ci sono barriere tra i vari settori dello stadio: ne approfitto per spingermi nella zona della tribuna, per vedere il campo un po' come lo vedrebbero in televisione.
Poi inizia la lunga attesa delle 15.30. Solite cose: pubblicità (tra cui quella dell'azienda tedesca concorrente a quella per cui lavoro...), immagini di repertorio del Bayern Monaco durante il presente campionato, highlights degli anticipi della giornata di Bundesliga. Nulla di particolarmente diverso da ciò che sono abituato a vedere quelle volte che vado allo Juventus Stadium. I tifosi iniziano ad intonare l'inno - molto bello - e alla fine arrivano le squadre per cominciare il riscaldamento. Quanto alla civiltà dei tifosi: l'ingresso dell'Amburgo è coperto da una pioggia di fischi. Non conoscendo il tedesco e non avendo padronanza della realtà calcistica tedesca, non saprei, sinceramente, dire se nei cori ci sono intenti razzisti o di discriminazione territoriale - sui quali sono aperte molte discussioni in Italia - però una cosa è certa, non sono solo gli italiani a fischiare gli avversari.
Il riscaldamento del Bayern Monaco non è poi nulla di speciale, però sono lì davanti a te, i campioni d'Europa in carica. Sono undici giocatori di calcio, non dèi... però sono grandi atleti, fuoriclasse nel loro sport, e per un tifoso di calcio è sempre una bella emozione.

Il terreno di gioco dell'Allianz Arena visto dalla tribuna est

Il tempo scorre velocemente, le attese allo stadio non sono mai troppo lunghe. Arriva uno di quei momenti da sempre concentrato di brividi, quello della lettura della formazione e dell'ingresso in campo delle squadre. Memorabile... E poi via!
La partita è fin dall'inizio a senso unico, come era prevedibile. Il Bayern Monaco schiaccia l'Amburgo nella propria metà campo e imposta il gioco a proprio piacimento. L'Amburgo prova a giocare di rimessa, ma senza incisività. La circolazione di palla nel Bayern è fantastica, la solidità in ogni reparto è veramente impressionante. D'altronde, se in tutta la stagione hanno perso una sola partita (in Champions League, a qualificazione già raggiunta) un motivo ci sarà. Alla fine il goal arriva, da parte di quell'animale d'area che è il numero 9 dei bavaresi, Mario Mandžukić, alla fine del primo tempo. Da questo momento la partita è una lunga marcia trionfale verso il successo numero 14 in Bundesliga, completata dai goal a metà ripresa di Mario Götze, e nel finale di partita da Xherdan Shaqiri. Neanche una rete spettacolare dell'Amburgo, siglata da Lasogga, per il parziale 2-1, scalfisce la sicurezza del Bayern. La vittoria dei bavaresi era chiaramente prevista fin dall'inizio e il pronostico è stato rispettato in pieno.

Il calcio d'inizio!

La prova di squadra offerta dai campioni d'Europa in carica è incredibile, ma alcuni giocatori sono decisamente una spanna sopra gli altri. In porta la sicurezza offerta da Manuel Neuer è sconvolgente; è un portiere che al momento potrebbe anche parare con un solo braccio talmente è in forma. In difesa Dante non se ne fa scappare una; il centrale brasiliano si conferma come uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. A centrocampo, uno dei marcatori di giornata, Mario Götze, ratifica di poter essere il futuro di questa squadra nel momento in cui abbandoneranno i fenomeni trentenni di questa squadra (Lahm, Ribery e Robben). In attacco, beh, Mario Mandžukić è devastante, è il classico attaccante che fa reparto da solo. Avercene in Italia, di punte così...

Fasi di riscaldamento per gli undici giocatori titolari di giornata

Durante la partita è stato interessantissimo vedere le reazioni del pubblico alla notizia delle reti sugli altri campi di Bundesliga. Ovviamente tante risate e cori gioiosi alla notizia che lo storico rivale del Borussia Dortumund stava perdendo. Ciò che mi ha colpito è l'attaccamento dei tifosi bavaresi alle altre due squadre bavaresi: un piccolo boato partiva dalla curva del Bayern alle reti dell'Augusta e del Norimberga. Un po' come se la curva della Juventus esultasse per una rete del Novara o meglio ancora, se le curve di Milan e Inter esultassero ad un goal dell'Atalanta. Pura utopia...

L'Allianz Arena colorato di rosso, al termine della partita

Fantastica l'esultanza post-goal del Bayern. Esattamente come in Italia, il nome del marcatore viene scandito in coro per tre volte dai tifosi, e fin lì niente di nuovo. La sequenza successiva invece, è qualcosa di inedito, mai visto prima in Italia. Per fare un esempio, questo è ciò che è successo al secondo goal del Bayern (vedi video sotto):
Speaker: "FC Bayern München!"
Pubblico: "Zwei!" (due!)
Speaker: "Hamburger SV!"
Pubblico: "Null!" (zero!)
Speaker: "Danke!!!" (grazie!!!)
Pubblico: "Bitte!!!" (prego!!!)


La festa all'Allianz Arena si conclude addirittura con una party natalizio. La società e la squadra hanno voluto, al termine dell'ultima partita casalinga, ringraziare i tifosi - colti da totale incredulità - con uno psichedelico show di luci e colori. Sicuramente la degna conclusione di un anno storico per il Bayern, con la conquista di Bundesliga, Champions League, Coppa di Germania, Supercoppa Europea e chi lo sa, fra qualche giorno anche il Mondiale?
Dopo una bella dose di Glühwein, ha inizio il lungo ritorno a casa. Lungo, perché l'uscita dallo stadio è un pochino difficoltosa. Molti tifosi sono arrivati utilizzando la metropolitana, ma l'accesso ad essa non è dei più semplici e le operazioni di deflusso sono rallentate. Da una parte è meglio così...ve lo posso garantire, quel faro rosso che è l'Allianz Arena quando vi gioca il Bayern è sensazionale. Starei sempre lì a guardarlo... se non fosse per un treno da prendere e una temperatura prossima allo zero.

Show post-partita

Sono le 21.30 circa quando mi trovo sul treno che da Norimberga mi porta a Würzburg. Sono passate più di quattro ore dalla fine della partita, ma nella mia carrozza trovo ancora dei tifosi del Bayern, li riconosci dall'immancabile sciarpa rossa al collo. Sono in piedi, davanti al portellone d'uscita, in piedi. Con una birra in mano, e cantano, cantano, cantano. Fanno festa, felici, per la vittoria della loro squadra. Nessuno dei presenti seduti li critica, anzi sorridono pure loro, quasi come se fossero contenti nel vedere tutta questa manifestazione di gioia. Ma soprattutto, non creano problemi, non rompono bottiglie, non spaccano i finestrini, non imbrattano le pareti dei treni, non fanno del male a nessuno, cantano solo a squarciagola la vittoria della loro squadra. Soprattutto non si scontrano con i tifosi dell'Amburgo presenti sulla stessa carrozza. Il vero tifo, quello "sano" è questo qui, fatto di sfottò ma non di insulti, fatto di passione ma anche di rispetto per l'avversario. Senza eccessi né violenza. Quello che mi piacerebbe vedere in futuro in Italia, quello che vorrei condividere in futuro con i miei figli.
Sono forse veramente troppo sognatore?
Bis bald!
Stefano

sabato 14 dicembre 2013

Nella tana dei campioni d'Europa

Ciao a tutti!
Sto scrivendo con brividi lungo la schiena. Sto scrivendo da uno templi moderni del calcio, l'Allianz Arena di Monaco di Baviera, la casa dei die Roten, i campioni di Germania e d'Europa in carica del Bayern Monaco.
Chi mi conosce bene sa esattamente che uno dei miei desideri da realizzare durante i miei mesi in terra bavarese era trovare un biglietto per vedere una partita casalinga del Bayern. Ora, finalmente, ci siamo. E fra poco avrà inizio il match di Bundesliga fra Bayern Monaco e Amburgo...

L'Allianz Arena di rosso vestito per il Bayern Monaco

Perché è un'esperienza così ricercata quella di vivere la Bundesliga (per i non esperti, il massimo campionato tedesco) a Monaco? Beh, presto detto. Il Bayern è reduce da una stagione, quella 2012/13, a dir poco esaltante con la tripletta campionato/Champions League/coppa di Lega. Il Bayern è una macchina perfetta da calcio, un calcio molto atletico ma pur sempre spumeggiante. Una vera goduria per gli appassionati. E poi c'è lo stadio, l'Allianz Arena, un vero e proprio tempio del calcio.

"Prezioso" tagliando

Sopranominato Schlauchboot, letteralmente "il gommone", l'Allianz Arena ha una struttura senza uguali nel panorama degli stadi europei. Il paramento esterno è costituito di migliaia di cuscini pneumatici in politetrafluoroetilene che proiettano in cielo una luce colorata a seconda della squadra che vi gioca: rossa per il Bayern Monaco, blu per l'altra squadra cittadina, il Monaco 1860, bianca per la nazionale tedesca.
La foto sopra dice tutto e non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Che spettacolo...

L'orso Berni, la mascotte del Bayern Monaco

Qualcuno mi disse che è assai complicato trovare un biglietto per una partita del Bayern, in quanto tutto lo stadio (che ha una capienza di circa settantamila posti) è abbonato. Ed è vero, però c'è uno strumento veramente formidabile, chiamato Viagogo, il quale portale permette di rintracciare biglietti per (quasi) qualsiasi settore dello stadio. Come funziona? È veramente semplice: gli abbonati che non possono recarsi allo stadio perché impossibilitati, possono mettere in vendita il loro posto allo stadio per la singola partita conservando l'abbonamento. Gli interessati acquistano online il biglietto, possono ritirarlo allo stadio oppure farselo inviare a casa. Più comodo di così cosa c'è?

Lo spettacolo dell'Allianz Arena in attesa del sold-out

Ed ora, eccoci qui, curva sud, terzo anello, in attesa che i ragazzi di Pep Guardiola diano spettacolo. Pronti a goderci un'esperienza sensoriale unica! Che lo show abbia inizio...
Bis bald!
Stefano

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