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domenica 1 giugno 2014

Exploring Germania - La fine di uno straordinario viaggio

Ciao a tutti!
Solo tre mesi fa raccontavo di come avrei voluto, prima di tornare (temporaneamente, ma allora ancora non lo sapevo) in Italia, toccare tutti i Land della Germania visitandone una città in ognuno. Che fosse impresa non facile lo sapevo già allora, ed infatti non è stato semplice riuscire a conciliare gli impegni lavorativi con il piacere del viaggio. In più, si sono messi di traverso alcuni weekend di maltempo e una patente che non sembrava non voler esser più rinnovata. Maggio è concluso, ma il "folle progetto" l'ho concluso. Domenica 25 maggio con la visita di Brandeburgo sulla Havel e idealmente quindi, la visita del Brandeburgo, ho completato il percorso che mi ha portato in tutti i sedici Länder tedeschi.

Rothenburg ob der Tauber: il miglior sinonimo di Germania

Il mio primo pensiero dopo aver terminato questo cammino tra le diverse regioni della Germania, va a Giulia. Ho trascorso weekend in giro per la Germania mentre lei stava scrivendo una tesi, e per questo mi sono sempre sentito un pochino un colpa. Per alleviare questi piccoli tormenti mi sono promesso che l'avrei portata con me a vedere i posti più belli che toccato durante questi viaggi: penso a Schwerin, Heidelberg, Amburgo, Francoforte sul Meno, alcune tra le località più belle.
Il secondo pensiero va a tutti quelli che hanno sempre pensato che non potessi farcela, anche persone che mi piace definire "insospettabili". Certe prese di posizione non sono altro che pregiatissimo combustibile per la mia voglia di dimostrare che mi metto in testa qualcosa, la porto a termine. E infatti, anche stavolta, sono arrivato alla fine. Tiè.

Amburgo: la sorpresa delle sorprese

In questo viaggio ho visto veramente di tutto: fiumi, piazze, strade, grattacieli, fabbriche, torri, palazzi, musei, cattedrali, negozi, rovine, campi, castelli, porti, giardini, laghi, spiagge, centri commerciali, ponti. Inutile aggiungere che è stata un'esperienza che mi tolto molta energia (e va beh, anche soldi...) ma allo stesso tempo mi ha regalato moltissimo, più di quello che avrei mai potuto immaginare poco più di un anno fa, quando la mia mente era proiettata su ben altri pensieri. "Ah, la Germania è brutta, in Germania non c'è niente, in Germania ci sono solo industrie". Quante stronzate. La Germania è piena zeppe di posti da vedere. La varietà culturale non è paragonabile a quella italiana, ma anche qui non si scherza...

Berlino: non è solo la Porta di Brandeburgo...

Le differenze artistiche, culturali, sociali e naturali sono apparse chiare durante questi tre mesi di viaggio attraverso il territorio tedesco. Si trova arte di ogni epoca, partendo dall'epoca romana di Treviri fino ai giorni nostri, in cui Berlino la fa da padrone, passando per il barocco di Heidelberg. Lo si vede addirittura nelle abitazioni, in cui, in un ipotetico viaggio da sud verso nord si va dalle case in graticcio della Baviera fino alle costruzioni in laterizio dello Schleswig-Holstein. Il vecchio e il nuovo si possono fondere alla perfezione, come a Francoforte sul Meno, in cui convive l'essenza più medievale con il bisogno di modernità; oppure possono restare due cose a sé stanti, come a Rothenburg ob der Tauber, in cui ogni briciola di modernità è bandita, o a Bremerhaven, dove l'esigenza ha richiesto strutture all'avanguardia.

Naumburg: aprile in fiore

La Germania non è ovviamente solo arte, ma anche l'immagine del grande potere che oggigiorno esercita sull'Europa. Due sono gli esempi che più sono lampanti: quello del potere industriale, che è parso chiaro a Völklingen; quello del potere marittimo, che trova la sua massima espressione ad Amburgo; quello del potere politico, che incontra l'apice della sua forza a Berlino; quello del potere economico, chiaro e lampante come mai a Francoforte.

Bremerhaven: la porta al Mare del Nord

Se l'Italia è insuperabile dal punto di vista artistico, a livello di bellezza naturale, la Germania si avvicina molto. Il filo conduttore è l'acqua, ovunque. Grandi fiumi attraversano il territorio tedesco: Reno, Elba, Danubio, Weser, Saale, Mosella, Meno, Oder. Sui quali si trovano tutte le più belle città tedesche, che sono ciò che sono anche e soprattutto grazie ai loro fiumi. Heidelberg non avrebbe senso senza il Neckar, così come Amburgo senza l'Elba.
Un'immensa moltitudine di laghi e laghetti costella i Land della Germania, soprattutto quelle a Nord. Brandeburgo e Bassa Sassonia devono molto della loro ricchezza naturale grazie ai loro piccoli specchi d'acqua; il Baden-Württemberg invece ha l'onore di potersi affacciare su quello più grande, il Lago di Costanza; la Baviera invece annovera quelli più belli, anche grazie alle montagne che li circondano; la capitale del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Schwerin, è stata addirittura costruita sulle sponde di un lago.
E poi ci sono i mari, il Mare del Nord e il Mar Baltico. In Italia, è un'altra storia, per bellezza e per clima, ma ciò che possono offrire questi due mari non è da sottovalutare, soprattutto alla luce della crescita turistica in questa zona.

Dresda: dove il barocco regna incontrastato

Meraviglia, dunque, a 360°. Ce n'è per tutti i gusti in Germania, alla faccia di chi dice "che non c'è niente". Per noi italiani, è tutto da scoprire. Chi conosce Schwerin? Pochissimi, eppure è una delle città più meravigliose della Germania. Chi sa cosa si può ammirare a Francoforte oltre alla Borsa e alla BCE? Anche qui mi sento di dire "pochissimi", ma quel mondo è solo una piccola parte di questa fantastica città. Solo esempi, per dire quanto sia turisticamente sconosciuta a noi italiani la Germania.

Schwerin: incanto è l'aggettivo migliore

Per tutti coloro che credono che la Germania sia Berlino, l'Oktoberfest, i castelli della Baviera e la Foresta Nera, io dico "vi sbagliate di grosso". La Germania è un incredibile mondo da conoscere, da vivere. Un enorme vaso di Pandora da scoperchiare... dal quale non fuoriescono problemi, ma scaturisce solo spettacolo e bellezza...

Francoforte sul Meno: il nuovo e l'antico

Elenco di seguito i Land tedeschi (i cosiddetti Bundesländer), con relative località visitate e link dei racconti di viaggio.
1. Brandeburgo (Brandenburg) E Brandeburgo sulla Havel, visitata il 25 maggio 2014 (1 vedi post);
2. Berlino (Land Berlin) E Berlino, visitata tra il 18 e il 21 aprile 2014 (1 vedi post);
3. Baden-Württemberg (Baden-Württemberg) E Heidelberg, visitata il 5 aprile 2014 (1 vedi post);
4. Baviera (Freistaat Bayern) E Rothenburg ob der Tauber, visitata il 1 marzo 2014 (1 vedi post);
5. Brema (Freie Hansestadt Bremen) E Bremerhaven, visitata il 17 maggio 2014 (1 vedi post);
6. Assia (Hessen) E Francoforte sul Meno, visitata l'8 marzo 2014 (1 vedi post);
7. Amburgo (Freie und Hansestadt Hamburg) E Amburgo, visitata il 18 maggio 2014 (1 vedi post);
8. Meclemburgo-Pomerania Anteriore (Mecklenburg Vorpommern) E Schwerin, visitata il 24 maggio 2014 (1 vedi post);
9. Bassa Sassonia (Niedersachsen) E Goslar, visitata il 10 maggio 2014 (1 vedi post);
10. Renania Settentrionale-Vestfalia (Nordrhein-Westfalen) E Paderborn, visitata l'11 maggio 2014 (1 vedi post);
11. Renania-Palatinato (Rheinland-Pfalz) E Treviri, visitata il 26 aprile 2014 (1 vedi post);
12. Schleswig-Holstein (Schleswig-Holstein) E Neustadt in Holstein, visitata il 23 maggio 2014 (1 vedi post);
13. Saarland (Saarland) E Völklingen, visitata il 27 aprile 2014 (1 vedi post);
14. Sassonia (Freistaat Sachsen) E Dresda, visitata il 22 marzo 2014 (1 vedi post);
15. Sassonia-Anhalt (Sachsen-Anhalt) E Naumburg, visitata il 22 aprile 2014 (1 vedi post);
16. Turingia (Freistaat Thüringen) E Erfurt, visitata il 18 gennaio 2014 (1 vedi post).


A presto!
Stefano

lunedì 19 maggio 2014

Bremerhaven

Ciao a tutti!
La Verrückte Idee prosegue spedita verso le ultime regioni, quelle del Nord. Il weekend appena trascorso è stato all'insegna delle città anseatiche: Amburgo e Brema, due città che fanno stato a sé, come Berlino. Esse fanno parte della cerchia di città che per molti secoli hanno costituito la Lega anseatica, un'organizzazione che deteneva il monopolio del traffico commerciale marittimo. La storia di Brema ed Amburgo è infatti strettamente connessa con quella dei loro porti.

L'inconfondibile Klima Haus Bremerhaven 8°Ost

Quella di Brema è ancora più strana: il suo porto principale è staccato dal nucleo principale della città, un'enclave nel territorio della Bassa Sassonia. Bremerhaven, così si chiama la città dove è ospitato il porto di Brema, è un'ulteriore enclave della Bassa Sassonia, ma qualche decina di chilometri a nord, dove il Weser – il fiume che attraversa anche Brema – incontra il suo affluente Geeste, prima di sfociare nel Mare del Nord. Il territorio del Land di Brema (vedi immagine in basso) consta quindi di due città: Brema e Bremerhaven. Di quest'ultimo, il territorio passò nel XIX secolo a Brema, che lo acquistò dal Regno di Hannover: le ragioni sono da ricercare nell'ormai sempre più risicato spazio in cui sorgeva il vecchio porto. Nell'area di Bremerhaven iniziò dunque a sorgere quello che ora è il quarto porto europeo per dimensioni.

Un veliero turistico abbandona il porto di Bremerhaven


L'arrivo a Bremerhaven è un po' sottotono. Palazzi alti, squadrati, vie che seguono diligentemente la forma dell'ambiente circostante. Sembra tutto molto rigoroso, come si dovrebbe adire ad un ambiente complesso come un porto. Tuttavia, molto lentamente, il percorso lungo questo mondo – completamente diverso da ogni altro luogo sinora visto in Germania – mi ha portato ad essere totalmente rapito da Bremerhaven. Che non è un singolo mondo, è un insieme di mondi che si uniscono in questo enorme complesso unito da un unico filo conduttore: il mare.

Uno scorcio dell'immensa area portuale di Bremerhaven

Ciò che pare subito evidente è il gusto dell'architettura moderna; sono due gli edifici che più di ogni altro colpiscono. Il primo, per bellezza visiva, è il Klima Haus Bremerhaven 8°Ost, una sorta di iperavveniristico canotto, un vero è proprio simbolo nonostante la sua costruzione sia veramente molto recente (risale al 2009). All'interno trova posto un museo veramente inusuale: in questo volume trovano spazio le risposte a tutte le nostre domande sulla problematica del surriscaldamento globale, e una serie di esperienze interattive legate al clima della nostra Terra. Un museo notevolissimo, che ho ritenuto fosse meglio posticipare: ci dev'essere da divertirsi, e per quello preferisco essere con Giulia. Il secondo, è l'imponente Atlantic Hotel, che colpisce per il design della sua linea, che sembra raffigurare un albero e la sua vela – tanto per rimanere in tema - nonché per la sua mole.
Questi due edifici segnano completamente lo skyline di Bremerhaven. Senza, molto probabilmente non sarebbe un luogo così attraente.

Il porto "turistico"

Collegato a questi due edifici, si trova uno stranissimo shopping center. Si chiama Mediterraneo. Il nome è perfetto, perché ha a che fare col mare, in primis. E poi perché i negozi che vi si trovano all'interno occupano un'area ricostruita ad immagine e somiglianza, soprattutto nella decorazione, di un villaggio italiano. E italiani sono molti degli esercizi che si possono incontrare. Una piccola Italia nello sperduto nord della Germania.

Un'occhiata alla skyline di Bremerhaven

L'offerta culturale che offre Bremerhaven, al di fuori del complesso che trova il suo fulcro nella Klima Haus, è molto vasta, considerando che Bremerhaven non è una località di punta del turismo tedesco. Vi è un museo, o meglio, un zoo, dedicato esclusivamente alle specie che trovano il loro habitat naturale nel Mare del Nord. Vi è il cosiddetto “museo dei migranti”: Brema era collegata costantemente con New York, ed era uno degli scali principali da cui salpavano migliaia di cittadini europei in cerca di un futuro migliore negli States. Vi è il museo della navigazione: non lontano dal centro, si trova infatti un'area in cui ormeggiano velieri di diverse epoche, ultima testimonianza di una civiltà marittima passata, ormai ben lontana da quella attuale.

U-Boot 2540 Wilhelm Bauer, un museo "a mare aperto"

Il museo, se così si può chiamare, sul quale ho optato, è invece decisamente atipico: si tratta dell'U-Boot 2540 Wilhelm Bauer, un sottomarino da combattimento mai utilizzato in guerra, recuperato ed ora museo di elevatissimo interesse. Perché ci si immerge (è il caso di dirlo) in un nuovo mondo, quello della guerra sottomarina, qualcosa di molto distante da noi. La guerra sottomarina non si può vedere, neanche nei vecchi filmati di guerra, ma la si può solo immaginare nei film stile James Bond. L'occasione è ghiotta e non me la faccio di certo scappare. Tutto quanto è decisamente impressionante: la dimensione dei siluri, gli sconcertanti Torpedo; la ristrettezza della vita di bordo, tra corridoi angusti, camere dallo spazio risicatissimo e toilette angoscianti; la complessità tecnica di una macchina dal principio semplicissimo ma nella quale bisognava districarsi a fatica; per ultimo, il periscopio, ancora funzionante. Con il quale ridere nell'osservare tutti quelli che esternamente fotografano il sottomarino. “Qualcuno vi sta guardando…”

Uno dei velieri della collezione del Deutsches Schiffahrtmuseum

Una lunga passeggiata lungomare (o lungofiume, anche se il Weser è così ampio che per me si tratta già di Mare del Nord…) conduce al cuore mercantile di Bremerhaven. Quanto a porti, avevo sempre e solo visto quelli turistici (Costa Azzurra, Savona, Venezia), mai uno industriale. Quello di Brema è un buon esempio, enorme, complicato, intricato. L'aspetto è un tantino terrorizzante. È sabato, nessuno è al lavoro, la grande macchina portuale è ferma. Come se si fosse fermato il tempo. Nella totale assenza di movimento, ciò che colpisce è la perfetta organizzazione dell'area. Ordinata, pulita, segnali e cartelli in ogni dove. Un bell'esempio di efficienza tedesca.

Saluti da Bremerhaven!

E poi, per chiudere, c'è il centro di Bremerhaven. Sì, non è solamente un porto e basta, è anche una città. Di oltre centomila abitanti. I cui primi insediamenti risalgono al XII secolo. Ovviamente, non offre molto di più di una qualsiasi città industriale, ma stupisce per il calore della Alten Hafen, la lunga via che scorre lungo gli affollatissimi centri commerciali e il verde pubblico. Da una città che doveva essere poco più di un'austera città portuale, non mi aspettavo tutta questa vitalità.



E intanto, siamo a -4. Se quelle quattro continuano a stupire come Bremerhaven, beh, ne vedrò delle belle…
Bis bald!
Stefano

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