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domenica 13 marzo 2016

Bücher: I giorni grandi

"...un nuovo movimento eroico dell'animo. Svincolato ormai dalle strutture della moralità classica, che sorreggeva i martiri e i guerrieri antichi, esso assume un altro profilo, più adatto al nostro tempo. A provocarlo sono le frustrazioni di una civiltà tecnicistica e la ribellione a una società collettivistica, una società felice quasi di poter confondersi con tutti gli altri», e soddisfatta di poter sembrare piuttosto che di essere. È inoltre il rifiuto dei disinganni e delle bassezze a generare questo eroismo, ed è anche il rigetto di quella sicurezza promessa dal progresso, che una volta acquisita non fa più progredire l'animo. Si scopre così che il moderno eroe si manifesta «contro» invece di aderire «per», disprezza questo piatto e logoro mondo, ridotto a una «maledizione sottile», si fortifica l'animo voltandogli le spalle, rischia la morte per fuggirlo nella solitudine pura di una montagna selvaggia, di un oceano tempestoso, di un deserto."
Walter Bonatti, I giorni grandi


Un capolavoro introvabile e forse per questo motivo intramontabile: questo è I giorni grandi, il secondo libro di Walter Bonatti, pubblicato nel 1972. Non scherzo quando dico che è introvabile. Si può acquistare solamente usato, e a peso d'oro, su eBay. Oppure procurarselo per vie traverse - come ho fatto io. Per non perdersi questo capolavoro della letteratura di montagna.
Su Bonatti si è detto e scritto molto. La mia ammirazione per l'alpinista-Bonatti ma soprattutto per l'uomo-Bonatti è sconfinata. Ma con I giorni grandi, si vanno a toccare non solo vette come il Cervino o Grandes Jorasses, ma si raggiunge l'apice della filosofia dell'alpinismo. Come sempre, nell'opera di Bonatti, la trama non è un elenco delle sue più grandi avventure. Dal racconto dalla tragedia del Frêney, tanto drammatico quanto lucido, all'impresa sulla nord del Cervino, concentrato di sensazioni indescrivibili, la mera cronaca alpinistica si miscela con le considerazioni etiche e morali sull'alpinismo di ieri, sull'alpinismo dell'epoca di Bonatti e addirittura attuale. Con I giorni grandi Bonatti si erge come sulla cima di una montagna e osserva, scruta, capisce quale futuro toccherà all'alpinismo. E da attento ed acuto osservatore della realtà che lo circonda, non lo risparmia da critiche.
Essenziale e scarno, come la sua filosofia di vita, I giorni grandi entra di diritto nella storia della letteratura di montagna, anche grazie alla dedica che Bonatti rivolge a Messner, definendolo «giovane e ultima speranza di un alpinismo tradizionale» e alla prefazione firmata dall'illustre firma di Dino Buzzati, che descriverà questo libro come «privo assolutamente di retorica… di scarna efficacia e di serrato ritmo nelle pagine più drammatiche». Un must.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 10/10 

domenica 15 febbraio 2015

Bücher: I miei ricordi - Scalate al limite del possibile

"Le montagne non sono che il riflesso del nostro spirito, hanno quindi il valore dell'uomo che le ama e vi si misura, altrimenti non rimangono che sterili mucchi di pietre."        
Walter Bonatti, I miei ricordi - Scalate al limite del possibile


Ciao a tutti!
Nonostante non sia riuscito a completare la lettura dei libri di Walter Bonatti, credo che I miei ricordi possa essere l'opera più introspettivo di colui che, a mio parere, è il più grande alpinista che l'Italia abbia avuto. I miei ricordi sono un viaggio introspettivo, dove, a stessa di detta di Bonatti, i monti da lui scalati sono un "mezzo per" e mai "un fine", una cornice dietro ai sentimenti e alle emozioni che lo hanno accompagnato lungo i diciassette anni di alpinismo sempre al limite.
Bonatti racconta le sue imprese più belle, Dru, Cervino, Grand Capucin, Pilier d'Angle, Gasherbrum IV, non dimenticandosi di tramandare l'etica alpinistica che lo ha contraddistinto fin dagli esordi in Grigna. I miei ricordi non è una cronistoria delle salite che hanno reso famoso Bonatti, ma qualcosa che assomiglia di più ad un'eredità morale, un lascito ai futuri alpinisti. Questa è la sensazione che traspare già nella prima parte del libro, più dedito alla gioventù, ma si conferma in maniera via via maggiore nella seconda parte, quando emerge il Bonatti maturo, cresciuto nella fatica della montagna e plasmato nell'animo dall'esperienza del K2, un episodio che condizionerà per sempre i suoi scritti e la sua visione dell'umanità. Questa vicenda trova ampio spazio in I miei ricordi, ennesimo segno di una forza incrollabile (come già in parete) nel volere portare alla luce la verità storica della conquista italiana della seconda vetta del pianeta.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 8/10 ««««««««««

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