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sabato 27 luglio 2019

E noi partiamo! L'aforisma di viaggio n. 17

"I viaggi che riescono meglio sono quelli che non si fa a tempo a preparare. Quelli che si affrontano senza una zavorra di libri. In leggerezza. Portandosi dietro nient’altro che l’esperienza dei nomadismi precedenti"
Paolo Rumiz

Un mare di Strandkorbe (fonte: tui.com)

Proprio come stavolta. Impegnatissimo con il lavoro, ancora più impegnato fuori, non è che stia partendo conscio di dove andrò. Ma perlomeno, andrò. E questa è la cosa più importante. Assieme alla direzione: Germania, Mar Baltico.
Bis bald!
Stefano

venerdì 16 dicembre 2016

Le casette dell'Obertrave

Tra i tanti ricordi dell'anno che sta per concludersi vi è certamente Lubecca, una città della quale è veramente difficile non innamorarsi. Lubecca ha tante facce, ma una più mi ha colpito su tutte. Più dell'Holstentor, più di un Rathaus unico al mondo, più dello spirito de I Buddenbrook. Sono le casette dell'Obertrave.
L'Obertrave è una via storica di Lubecca, che si dipana a fianco del lato più meridionale del fiume Trave, il corso d'acqua che attraversa la famosa città anseatica. Questo è uno degli angoli più idilliaci della città. Un angolo di fronte al quale non ci si può fermare per un attimo per gustarne la pace, la tranquillità e la spensieratezza. Un angolo di città un po' nascosto, ma che rappresenta un piccolo paradiso. Al punto da affermare che non sarebbe male trasferirsi a Lubecca - nonostante la rigida stagione invernale, Schweinfurt al confronto è poca roba. Le forme sono quelle tipiche dell'Europa del nord, della Germania settentrionale che poco a poco diventa Danimarca. Ma il clima che qui si respira è quello di un relax non quantificabile.

La rossa al civico 38

E allora eccovi alcune foto di questa meraviglia. Se qualcuno mi chiedesse: «È bella Lubecca?» io risponderei: «Si, è bella. Vai a vedere le case dell'Obertrave». Sicuro che questo qualcuno non se ne pentirebbe.







Bis bald!
Stefano

lunedì 4 luglio 2016

La regina del nord

Ciao a tutti!
Il titolo di questo post, interamente dedicato a Lubecca, non è casuale. Perché la regalità di Lubecca non è solo nel soprannome che le è stato affibbiato dai tedeschi, "regina delle Hanse", ma nella sua eleganza, nella sua struttura, nel suo modo di porsi. Lubecca e soprattutto il suo centro storico, dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità, rappresentano in senso assoluto una delle meraviglie del nord della Germania. Perché la Germania non è solo la Baviera delle case a graticcio, dei paesaggi naturali e della tradizione birraia. La Germania è anche fatta di città come Lubecca, nobili e raffinate, nonostante ci si avvicini alla Scandinavia e al gusto del Mar Baltico. In questo post, proverò a raccontare qualcosa di questa città dal fascino indiscutibile.

Lubecca sul Trave

Che si arrivi in treno o in auto, la porta di ingresso per entrare in Lubecca non può che essere una: la Holstentor, l'imponente costruzione posta sul lato occidentale della città, ciò che resta della fortificazione risalente al XV secolo. La Holstentor è un simbolo non solo di Lubecca, ma dell'intera regione: la moneta commemorativa da 2 euro emessa nel 2006 dalla Germania (la prima di una serie che terminerà nel 2021), è dedicata al land più settentrionale, lo Schleswig-Holstein, ha nel suo rovescio proprio l'effige dell'Holstentor.
Due torri tra loro collegate da una costruzione di mattoni: la Holstentor è impressionante per più ragioni. I colori, tendenti al rosso e al marrone, sono quelli tipici dell'area e del gotico baltico, che tolgono maestosità ma ne accentuano la forza. La peculiarità è nelle forme, arrotondate e mai perpendicolari con alcun punto di riferimento: la Holstentor, da ovunque parte la si guardi, sembra storta, piegata. È il monumento più originale di una città altrettanto originale...


Holstentor, lato ovest

Holstentor, lato est

Superato il secondo ponte sul trave, dopo aver oltrepassato l'Holstentor, appare evidentissimo il profilo caratteristico di Lubecca, composto di sette torri appartenenti a ben cinque chiese, tutte dislocate all'interno dell'isola centrale: con le spalle alla Holstentor, incontriamo da sinistra a destra le torri di: Jakobikirche, Marienkirche (2), Petrikirche, Ägidienkirche e Dom (2). I ponti sull'Holstenhafen e sullo Stadttrave sono i punti migliori per osservare questo spettacolo dell'architettura baltica.

Le possenti torri del duomo

Tra queste, quella che più merita una visita è la Marienkirche, per più di un motivo. Perché le sue torri sono le più alte della città (circa 125 metri di altezza, un'enormità). Perché è una chiesa di una città baltica ma che si rifà al gusto gusto della Francia e delle Fiandre, grazie alle proporzioni verticalissime, slanciate verso il cielo. Perché è stato un modello per molte altre chiese del nord Germania in quanto una delle prime ad essere realizzata con il tipico elemento dello Schleswig-Holstein, il laterizio rosso in vista. Perché ospita due simboli per la pace, le 14 croci spezzate di Uecker, un macabro monito contro la guerra, e i resti delle campane spezzate nel bombardamento della Domenica delle Palme, nel 1942. Perché l'altare di Anversa è un capolavoro ligneo assoluto. Perché la Marienkirche ha il suo fiore all'occhiello nell'orologio astronomico: realizzato da un orologiaio di Lubecca, ha un effetto magnetico, impossibile staccarsi da esso.

Elemento tipico di Lubecca, gli archi

Lubecca non è ovviamente solo le sue torri, ma anche e soprattutto le sue case, soprattutto quelle più antiche. Questo è un vero e proprio patrimonio a cielo aperto: per dare un'idea dei numeri, oltre mille vecchie abitazioni sono attualmente sotto tutela artistica. Esse descrivono perfettamente lo sfarzo borghese (ma senza vette di esibizionismo) che ha caratterizzato la storia di Lubecca, soprattutto tra il XIV e il XV secolo. Le case più belle non a caso sono gotiche e rinascimentali, ma tutte presentano una facciata che sale verso l'alto con una forma triangolare; ornate da simboli e stemmi delle casate più ricche della città, queste abitazioni mostrano nella maggior parte dei casi (e come buona parte di altre strutture civili e religiose di Lubecca), il mattone rosso a vista.

Uno splendido balconcino del Rathaus

Una di queste, posta su Mengstraße - una delle vie più eleganti della città, è speciale, ed è quasi oggetto di culto e di pellegrinaggio per gli amanti della letteratura internazionale. Parlo ovviamente della Buddenbrookhaus, l'abitazione in cui ha vissuto il premio Nobel per la letteratura Thomas Mann, nativo di Lubecca e che in questa casa ha trascorso la sua gioventù con la famiglia. Ora è un museo dedicato a Thomas ed Heinrich Mann e a I Buddenbrook, forse il romanzo più celebre di Thomas Mann, "liberamente ambientato" in questa dimora - e nel centro storico di Lubecca.

Rathaus, parte prima...

...e parte seconda: che meraviglia!

Ma non si può dimenticare, parlando di edifici storici, il municipio di Lubecca. Uno dei Rathaus più datati di Germania è di gran lunga la costruzione più bizzarra dell'intera città. La struttura di questo edificio si sviluppa lungo una L, in cui i due lati circondano la vivace piazza, adibita a mercato. Da un lato assume i caratteri rinascimentali, deliziosi ed eleganti nella loggia bianca sovrastata da un muro in laterizio (...peccato per i cantieri in corso). Dall'altro lato assume i caratteri più gotici della Langes Haus (meraviglioso il porticato sottostante) e del Kriegsstubenbau, due edifici in mattoni, stavolta non più rossi, ma di colore nero (!), due edifici che aggiungono un notevolissimo tasso di originalità ad una costruzione che si raffigura come unica nel contesto architettonico tedesco. Non ho dubbi, dopo la Holstentor, è il Lübecker Rathaus ad essere il soggetto principe delle macchine fotografiche dei turisti in visita a Lubecca. Troppo affascinante...

La casa della corporazione dei marinai, uno dei migliori esempi dell'architettura di Lubecca

Anche per uscire dal caos del centro storico e soprattutto della Breite Straße, la via dello shopping nonché il principale asse urbano di Lubecca, non è male spostarsi verso la parte più settentrionale della città. Si possono trovare spunti di grande interesse, sicuramente meno conosciuti, ma lontani dalla calca. Ad esempio, la Jakobikirche, la chiesa dei marinai: oltre ad ospitare un organo ed un altare di grande valore, contiene una scialuppa di salvataggio utilizzata per portare al sicuro i passeggeri di una nave naufragata negli anni Cinquanta.
Meraviglioso, poi, è l'Heilig-Geist-Hospital: oltre alla caratteristica del laterizio a vista, tratto comune degli edifici di Lubecca, questa costruzione presenta tre originali frontoni dalla forma triangolare. Sul momento non ci ho dato peso, poi ho realizzato successivamente che l'Heilig-Geist-Hospital è anche l'edificio raffigurato nelle ultime edizioni de I Buddenbrook: più simbolico di così...
Per non farsi mancare nulla, si può camminare fino alla Burgtor, una delle porte d'ingresso di Lubecca e fiore all'occhiello del complesso del Burgkloster, l'antico convento dominicano posto all'estremità settentrionale dell'isola dalla forma ellittica sulla quale sorge Lubecca. Peccato non aver avuto più tempo a disposizione: il Burgkloster ospita infatto il Museo della Lega Anseatica.

Heilig-Geist-Hospital

Ma la vera tappa obbligata, prima di lasciare Lubecca, è una bucolica passeggiata in riva ai canali che fiancheggiano l'isola di Lubecca nel suo lato occidentale, lo Stadttrave e l'Holstenhafen, lungo due vie dal nome inconfondibile: An der Untertrave e An der Obertrave. La prima, ampia ed anche aperta alle automobili, permette di ammirare alcune tra le più importanti dimore delle ricche famiglie di commercianti. An der Untertrave non è altro che la miglior sfilata degli elementi dell'architettura del Baltico. An der Obertrave, beh... camminandovi si entra in un sogno: si perde un po' di fastosità ma si ritrova il romanticismo di un'atmosfera più popolare. Case più piccole, più modeste, solo apparentemente meno curate, ma divise dall'acqua da un piccolo prato. Passeggiare lungo sull'Obertrave è come catapultarsi in una realtà urbana che non è facile da potersi immaginare. Passeggiare sull'Obertrave vuol anche dire fantasticare, sognare gratuitamente ad occhi aperti. «Ce la compriamo una casa qui?» è stata una delle domande che più mi è balenata nella mia mente.

Burgtor

Difficile dire, dopo una giornata trascorsa a Lubecca cosa mi abbia impressionato di più, ogni singolo angolo della città fornisce uno spunto incantevole per una fotografia. Lubecca è l'immagine simbolo di un'altra Germania; di un passato che inizia attraversando la Holstentor; di un'atmosfera da fiaba da godere rigorosamente a piedi, passo dopo passo; di una terra che, vivendo tutto l'anno in Baviera, ci risulta un po' oscura. Ma noi, la luce, la vogliamo accendere: infatti, non vediamo l'ora entrambi di ritornare a Lubecca. Poi, da quando ho scoperto che esiste una maratona a Lubecca, che partenza e arrivo sono nel centro storico e il percorso è sostanzialmente Lubecca-Travemünde andata e ritorno... beh, ma quando torniamo???
Bis bald!
Stefano

giovedì 26 maggio 2016

La Vespa che voleva diventare Harley - Tutto il meglio del trash da Lubecca e Amburgo

Ciao a tutti! 
Anche le grandi città tedesche non fanno eccezione: il mondo del trash è notevolmente sviluppato anche qui in Germania. Berlino è e rimane la capostipite, ma anche metropoli come Amburgo o città più piccole come Lubecca non si fanno mancare vette di straordinaria bizzarria. Da un quartiere speciale al souvenir di cattivo gusto, c'è molto trash di cui raccontare.
Per questo, nel nostro weekend nel nord della Germania ho avuto modo di raccogliere qualche momento o immagine memorabile. E lo voglio riproporre qui. Perché certi momenti non vanno dimenticati.

Top of the Hamburger trash

St.Pauli. Se dobbiamo iniziare da qualche parte a parlare di momenti trash, non si può che farlo dall'incredibile quartiere di St.Pauli. Un quartiere che divide. Per molti è l'immagine del degrado sociale della Germania, per altri simbolo del recupero di un'area in cui la delinquenza era sempre stata di casa. Lo è ancora adesso, anche se in misura molto minore, come dimostrano i cartelli all'inizio della Reeperbahn, il "miglio del peccato". Al pari di Pigalle a Parigi, St.Pauli è oggi un'affollata metà turistica, per persone curiose, alla ricerca di luoghi insoliti e negozi altrettanto... bizzarri. Come la "Condomerie".

All'ingresso di St.Pauli

Simpatici gadget dal Reeperbahn

Miniatur Wunderland. Piccola delusione della nostra gita ad Amburgo, non perché non ci sia piaciuta ma perché ci è stato impossibile visitarla. Serve una prenotazione che non avevamo, e quindi niente, tutto rimandato alla prossima tappa in quel di Amburgo. Però ne abbiamo visitato i servizi igienici, dove i pissoir ci mostrano filmati delle meraviglie in miniatura e i lavandini sono circondati da finestrelle anch'esse tappezzate di miniature divertenti. Nei WC...


Pisciatoi multimediali

Miniature anche nei servizi

Ah, povero Thomas Mann. La Buddenbrookhaus è il mausoleo di Thomas Mann e della sua famiglia. Ma la statua che campeggia all'ingresso pare più dissacrarlo che onorarlo.

In compagnia del signor Mann

Spiaggia fai-da-te. Sull'Obertrave di Lubecca si possono vedere una serie di casette veramente deliziose, separate da uno dei bracci del fiume Trave da una stradina in lastricato e da un piccolo prato. Perfetto per una specie di campeggio, dove poter sdraiarsi e prendere il sole. Qui quando il sole arriva bisogna prenderlo al volo. In Italia si sarebbe già gridato allo scandalo.

Spiaggianti sul fiume

HafenCity. L'architettura estremamente moderna ed innovativa che caratterizza l'area di HafenCity, il quartiere a ridosso del porto e della Speicherstadt,  non può che entrare di diritto nel trash, in quanto le forme di alcuni palazzi sono veramente estroverso e bizzose.

Architettura coraggiosa

Nuovi divertimenti. Blumen und Planten, Amburgo: giocare a nascondino o a pallone non va più di moda. Molto più divertente sparare acqua ad un palloncino, sperando che questo scoppi e riveli chissà quale prezioso contenuto. Quantità di acqua sprecata non quantificabile. Mah.

W-o-w

Marzapanisti. Lubecca è unanimemente riconosciuta come la capitale tedesca del marzapane, grazie alla famosa azienda Niederegger. Il negozio principale sulla centralissima Breite Straße è un concentrato (positivo, oltre che pieno di leccornie) di trash. A partire dal figurino in vetrina che pare voglia imporre una visita in questo tempio dei dolciumi. 

Tassativo un ingresso da Niederegger

Acrobati? Siamo rimasti un po' lì a vederli. Poi ci siamo stufati. Alla sera non c'erano più.  Saranno caduti? Impressionante, comunque, il numero di curiosi che si fermano ad osservare questi artisti di strada. 

Street-art sulla Marktplatz

Topi ovunque. Sul ritorno verso casa, abbiamo fatto una piccola sosta ad Hameln, conosciuta nel mondo per essere la città del pifferaio magico. La chiave turistica è ovviamente quella di sfruttare la figura del pifferaio e dei topi. Al punto tale che il topo è il souvenir principale di Hameln. I topi sono in ogni dove, pure sulle formelle incastonate nella pavimentazione stradale della città. Il top, però, è il topo gigante dorato che accoglie i turisti in arrivo ad Hameln dal ponte ciclabile.

Topi per terra, ...

...un megatopo sopra la ciclabile...

... e mandrie di topi souvenir


La Vespa che sognava di diventare Harley. The last but not the least, e forse the best: "Quando sarò grande, diventerò un Harley". Se poi questa Vespa te la colorano di rosa, beh, i livelli di trash toccano picchi di grandezza assoluta.

Motorino estremamente fashion

Bis bald!
Stefano

lunedì 16 maggio 2016

Chilometri di polvere finissima

Ciao a tutti!
Quando abbiamo deciso di trascorrere il weekend del Christi Himmelfahrt nel nord della Germania, non avevamo minimamente pensato di poter trascorrere momenti di grande felicità su una spiaggia. L'intenzione iniziale era dedicare i nostri giorni alla visita di Lubecca ed Amburgo. Per questo motivo, le spiagge del Baltico sono state una vera e propria sorpresa. Sia sul nostro programma - che ha riservato qualche spazio in più del previsto a piacevoli fuori programma - sia sull'impatto delle spiagge stesse sulla "valutazione" finale di questi giorni. E anche, forse la cosa più importante, sui nostri programmi di viaggio futuri.

La quiete della spiaggia di Travemünde

Si, perché dopo aver trascorsi scampoli di tempo sulle spiagge di Scharbeutz e Travemünde, il primo pensiero comune è stato quello di voler tornare presto sulle coste tedesche del Baltico. Folgorati sulla via del Baltico, potremmo dire. Cosa ci ha rapito di più? Difficile da stabilire, il Baltico ha uno charme tutto suo. Chilometri e chilometri di coste che sembrano infinite, dove è impossibile trovarne la fine. Spiagge fatte di sabbia bianca o quasi, finissima, come granelli di polvere. Il fascino di un altro mondo, un mondo marittimo anni luce diverso da quello a cui un italiano può essere abituato. Il magnetismo di elementi caratteristici come i fari e soprattutto le Strandkorb, le sdraio del nord Europa.

Strandkorb al tramonto

A Travemünde siamo stati accolti da due costruzioni agli antipodi. Da una parte l'Hotel Maritim, un imponente costruzione di 119 metri di altezza, l'edificio più alto dello Schleswig-Holstein, simbolo dello sfarzo che imperversa nella "più bella figlia di Lubecca". Oltre agli hotel di lusso, anche il lungomare di Travemünde mostra tutta la sua sontuosità grazie alle ville private di un'eleganza non comune. Non per caso, anche Thomas Mann ambientò parte de I Buddenbrook proprio a Travemünde, dove le famiglie più ricche di Lubecca (tra cui anche quella dello stesso narratore) erano solite recarsi in villeggiatura.
Dall'altro lato, si può trovare un gusto meno lussuoso e più vintage in alcune costruzioni. Come il faro più vecchio di tutta la Germania, posto alla foce del fiume Trave, un'austera costruzione in mattoni - tipica dell'area - oggi museo marittimo. O come la stazione ferroviaria che collega Travemünde a Lubecca, la cui peculiarità è il suo orologio, visibile dalla spiaggia e che indica costantemente l'orario del prossimo treno verso Lubecca. Originale.

Scharbeutz, 100% bianco

Come è anche originale il colpo d'occhio di una spiaggia piena di Strandkorb. Fino ad un anno fa ero ignaro dell'esistenza di questi particolari oggetti. Venni a conoscenza in via del tutto casuale grazie ad un documentario visto a casa del mio capo, in cui si presentava una sfida memorabile: Ostsee (Mar Baltico) vs. Nordsee (Mare del Nord). Una sfida non a colpi di spiagge da sogno, ma a colpi di Strandkorb. Che a seconda della costa assume forme costruttive differenti.
Ma cosa è la Strandkorb? Non è altro che una sedia a sdraio costruita in misto legno/vimini, dotata di una speciale copertura fatta per proteggere il villeggiante dal vento, o dal sole. Un oggetto di culto per molti tedeschi, anche per i bavaresi più facoltosi, che non disdegnano di comprarne una (il costo supera anche il migliaio di euro) da piazzare nel giardino di casa per godersi le rare giornate di sole.
L'effetto visivo delle Strandkorb sulle spiagge baltiche, è memorabile. Schierate in stile che più "tedesco" non si può, come fossero pedine di un esercito, come pezzi su una scacchiera, le Strandkorb rappresentano una vera e propria attrazione per chi vuole scattare la più classica delle foto ricordo dalle spiagge del Baltico.

Saluti dal Mar Baltico

A Scharbeutz abbiamo invece trovato la nostra definitiva conferma sulla volontà di ritornare in Schleswig-Holstein, con l'intenzione di conoscere meglio questa ragione. L'abbiamo capito dalle tante famiglie (con bambini al seguito) qui in vacanza, dalle piste ciclabili a picco sulla spiaggia, dalla vita calma e rilassata che qui si percepisce. A Scharbeutz abbiamo salutato il Baltico prima di visitare Lubecca. E posso garantire, senza dubbi, che non è stato un addio.
Bis bald!
Stefano

giovedì 12 maggio 2016

Lassù, nel grande nord

Ciao a tutti!
Il primo dei due ponti che si consumano tradizionalmente nella primavera tedesca se ne è andato, velocemente, avvolto da condizioni meteo eccezionalmente stabili. Quattro giorni di libertà, sole e caldo: una simile occasione non bisognava farsela scappare. Dunque, giovedì, in Germania giorno festivo in cui si celebra la Christi Himmelfahrt, abbiamo iniziato un viaggio che avevamo in mente praticamente dal nostro arrivo in terra tedesca: il nord della Germania, Lubecca, Amburgo e il Mar Baltico.

L'esercito delle Strandkorb

Lubecca era il grande desiderio di Giulia, in quanto città natale di uno dei suoi scrittori preferiti, Thomas Mann, premio Nobel per la letteratura e autore de I Buddenbrook, romanzo che è chiaramente ispirato ed ambientato a Lubecca. Ma la seconda città per dimensioni dello Schleswig-Holstein, il land che confina con la Danimarca, non è sintetizzabile solamente con la figura di Thomas Mann. Lubecca è una città che è pervasa dallo spirito navale e mercantile, tipico delle città che fecero parte della Lega anseatica. Lubecca è la ricchezza di un passato che si rispecchia tutto nella bellezza delle sua abitazioni medievali. Lubecca è un concentrato di meraviglie, dalle sette torri che ne caratterizzano il suo profilo, fino alle poderose porte di ingresso. Lubecca è anche tradizione enogastronomica, essendo la capitale tedesca del marzapane. Più vicina ad un paese scandinavo che non alle consuetudini tipicamente tedesche, Lubecca entra personalmente di diritto tra le città più belle incontrate in Germania.

Lubecca, Marktplatz

Amburgo era invece il mio desiderio. Non tanto di vederla (per la terza volta dopo la prima visita - due anni fa - e il weekend della maratona nel 2015), quanto di farla scoprire a Giulia, consapevole che avrebbe apprezzato la complessa miscela di influenze che segnato il tessuto urbano di Amburgo. Amburgo è una città per tutti i gusti, perché ci si può muovere dall'ambiente elegante della Rathausmarkt e del Jungfernstieg a quello tipicamente popolare di St. Pauli, si può incontrare l'anima più mercantile nella Speicherstadt o quella più avveniristica di HafenCity, così come si può rimanere a contatto con la natura, grazie agli splendidi spazi aperti (i laghi e il parco botanico) o privilegiare lo shopping nelle vie del centro.
Non avevo dubbi, Amburgo ha fatto ancora una volta centro. E io, invece, ho ritrovato con piacere, una delle città che più apprezzo e nella quale non mi stuferò mai di recarmi.

Amburgo, Binnenalster

Il desiderio comune era invece quello di vedere il Mar Baltico. Per me non era una novità, avevo già avuto modo di vederlo, sebbene in una veste più cupa, a Neustadt in Holstein.
Sulle spiagge di Scharbeutz e di Travemünde abbiamo invece conosciuto la faccia più limpida della costa dello Schleswig-Holstein che si affaccia sul Mar Baltico. Graziosi centri di villeggiatura, spiagge ampie ed eterne, un po' come sull'Adriatico, ma fatte di sabbia pallida e fine come la polvere: semplicemente, incantevoli. Poi, c'è l'elemento in più che dà un tocco di classe alle spiagge del Baltico (come a quelle del Mare del Nord): la Strandkorb, un sedile in legno con una copertura in vimini, elemento diffusissimo nelle spiagge tedesche. Le Strandkorb (letteralmente cestino da spiaggia), disposte su queste distese di sabbia "alla tedesca", come un grande esercito allineato pronto a combattere una battaglia, rendono ancora più affascinanti queste coste.

Riflessi serali sul Trave

E con l'ammirazione negli occhi, per la bellezza delle spiagge baltiche, facciamo a noi stessi una promessa. Su queste spiagge torneremo - io spero molto presto - per poterle vivere di più. Magari in bici, il mezzo più versatile per scoprirle, una dopo l'altra. O forse proprio in una Strandkorb - e chi lo può dire che non saremo ancora in due sotto la tenda a goderci il sole del nord?
Senza dimenticarci ovviamente di Lubecca e Amburgo, come potremmo mai?
Bis bald!
Stefano

giovedì 5 maggio 2016

E noi partiamo! - La massima di viaggio n.11

"I veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre «andiamo», e non sanno perché, i loro desideri hanno le forme delle nuvole."
Charles Baudelaire, Il viaggio


Quando in Germania c'è un ponte (oggi è il giorno dell'Ascensione e in tutti i Land tedeschi è festa) è bene non lasciarsi scappare l'occasione di trascorrere qualche giorno fuori. Nel giorno dell'Ascensione anche noi saliamo... nel nord della Germania e ne approfittiamo per scoprire un pezzo di questo paese, un pezzo a noi pressoché sconosciuto - o quasi: Lubecca e lo Schleswig-Holstein.
Bis bald!
Stefano

domenica 25 maggio 2014

Più in alto di sempre

Ciao a tutti!
Il viaggio che mi sta portando alla scoperl uno per uno, dei Land tedeschi, sta giungendo alla fine. Ne mancano ancora tre, quelli più a nord, per concludere la Verrückte Idee. Uno di questi, quello di cui parlerò in questo post, è il più settentrionale di tutti, ed è lo Schleswig-Holstein.

La spiaggia sul Baltico

È la regione tedesca che confina con la Danimarca ed ha il privilegio di poter affacciarsi su ben due mari: il Mare del Nord e il Mare Baltico. La presenza di quest'ultimo ha suscitato in me voglia di... raggiungerlo. Mai prima d'ora l'avevo visto, così come mai avevo raggiunto latitudini così alte. Allora, perché non scegliere come meta per questo Land, una località marina? Con la speranza di incontrare condizioni meteo favorevoli, ci potrebbe anche scappare non un bagno, ma qualche ora sdraiato in spiaggia, si. La località dunque prescelta per lo Schleswig-Holstein è la capitale della villeggiatura del Nord Germania, Neustadt in Holstein.

Kremper Tor

Purtroppo il meteo non è clemente e di fare bagni o starsene sdraiato in spiaggia non se ne parla neanche. Però ci sono tutti gli elementi per capire l'importanza turistica della zona di Neustadt in Holstein. Questa cittadina è la riviera degli amburghesi. Tra il centro e Cap Arcona, a qualche chilometro di distanza, si sviluppano distese completamente piene di camper, roulotte e case mobili. La maggior parte di questi veicoli sono targati HH, la sigla di Amburgo. Tutti qui, dunque non appena comincia il weekend.

La parte più antica del porto di Neustadt in Holstein

E li capisco bene: Neustadt in Holstein offre un piccolo ma vivace centro storico, un porticciolo per barche da turismo lungo il quale si trova un romantico lungomare, spiagge che non saranno ampie come quelle della riviera romagnola ma garantiscono bagni in un'acqua limpidissima un lago (il Binnenwasser) che permette più di un'attività sportiva, una discreta tranquillità. Che pretendere di più? Se non paghi basta scendere a pochi chilometri a sud di Neustadt in Holstein: a Sierksdorf, per la precisione, si trova Hansa Park, un enorme parco divertimenti.

Lungo il Binnenwasser

A Neustadt in Holstein si respira già aria di Scandinavia. Le tipiche costruzioni a graticcio della Germania diventano in questo Land edifici in laterizio, ed è una caratteristica globale. Ogni costruzione si presenta così: case, chiese, uffici, negozi. Anche la Kremper Tor, l'unica traccia ancora presente delle antiche mura di fortificazione. A differire leggermente è solo uno strano edificio collocato sul porto, la Pagodenspeicher, dalle forme orientali come suggerisce il nome, una volta magazzino e ora adibito a commercio e ristorazione.

Tipiche abitazioni dello Schleswig-Holstein con i mattoni a vista

Come del resto in tutto il resto dello Schleswig-Holstein, non è la bellezza artistica a giudicare il valore della regione. Pur non potendo esprimere con certezza, solo Lubecca può competere artisticamente con le più belle città tedesche. Ma qui c'è qualcosa che nel resto della Germania non si può trovare, come uno spirito rurale atipico, dovuto alle dure tradizioni marinare. E un fascino naturale difficile da ritrovare altrove. Solo in questo Land, si trovano cinque parchi naturali, tra cui uno dal nome evocativo, il Naturpark Holsteinische Schweiz. Si trovano isole dal gusto inconfondibile come la sperduta Helgoland (meta sul taccuino da molto tempo, ormai) o l'estrema Fehmarn. Ci sono arcipelaghi che sono ora gioielli turistici, su tutti quello delle Frisone Settentrionali.

Direzione: baia di Lubecca

Tutti motivi per visitare con cura lo Schleswig-Holstein: esperienze da provare non ne mancano di certo. Come la voglia di tornare in una regione così attraente. La voglia di partire, quella, non manca mai.


Bis bald!
Stefano

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