Visualizzazione post con etichetta tedesco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tedesco. Mostra tutti i post

martedì 16 agosto 2016

Bogenschießen

Ciao a tutti!
Queste Olimpiadi non stanno esaltando molto i tedeschi, complice un rendimento piuttosto basso di questa spedizione teutonica a Rio de Janeiro. Un medagliere che sta piangendo uno scarso numero di ori e di medaglie, tant'è che per diversi giorni anche l'Italia è stata davanti alla Germania nel medagliere - e tuttora l'Italia ha conquistato più medaglie della Germania. Sarà per questo motivo che i miei colleghi solitamente più interessati agli sport non parlano molto di medaglie e di podi.
Ne ho parlato un po' invece con il mio capo che tedesco non è, essendo indonesiano. Venerdì scorso, infatti si è consumato nel tiro con l'arco una sfida tra un arciere italiano (Mauro Nespoli) ed uno indonesiano (Riau Ega Agatha), vinta proprio dall'italiano. E raccontando la sfida insolita tra un atleta italiano ed uno indonesiano, ho sentito questa parola... Bogenschießen. Questa parola astrusa significa semplicemente: tiro con l'arco. E allora mi sono chiesto: ma come si chiamano gli sport olimpici in tedesco? Non sono mancate le sorprese.

Lisa Unruh, l'unica medagliata tedesca dal tiro con l'arco, argento nella prova individuale (fonte: allkpop.com)

In alcuni casi lo sport è un verbo sostantivato: la scherma si traduce con Fechten (fechten = tirare di scherma), il sollevamento pesi con Gewichtheben (gewichtheben = alzare pesi), la vela con Segeln (segeln = veleggiare). In altri è rappresentato da una categoria, come il nuoto che si traduce con Schwimmsport (schwimmen = nuotare), o la ginnastica artistica con Turnsport (turn = ginnico). Ma il più nome più spettacolare è la traduzione di uno sport che da noi non ha molto seguito, il pentathlon moderno, sport che si compone di cinque prove in altrettanti sport diversi (scherma, equitazione, corsa campestre, tiro a segno e nuoto). In tedesco è conosciuto come Moderner Fünfkampf: si potrebbe tradurre come "i cinque combattimenti moderni". Può far ridere, ma questo spiega quanto il tedesco sia molto più vicino alla tradizione greca e romana di quanto ci si aspetti: àthlon in greco significa proprio lotta. Ma Bogenschießen appare veramente una parola inascoltabile.
Bis bald!
Stefano

lunedì 6 giugno 2016

Il sarto, il fabbro e il mugnaio

Ciao a tutti!
Se c'è un aspetto molto curioso della cultura tedesca, e molto diverso da quella italiana, questo è la provenienza dei cognomi. Buona parte dei cognomi italiani derivano da un aggettivo (Esposito, Ricci), da un soprannome (Rossi, Bianchi), da una provenienza geografica (Greco, Romano), o da un nome di persona (Martini, Bruno). In Germania invece, tantissimi cognomi  - e soprattutto i più diffusi si identificano con vere e proprie professioni. Più che professioni, bisognerebbe proprio chiamarli mestieri: con l'avvento della tecnologia si sente sempre meno parlare di fabbri e sarti, ad esempio. Scopriamone qualcuno insieme.

1) Müller. È un cognome che ha diffusione totale in Germania, un po' come Rossi in Italia. Müller, cognome ben noto in Italia grazie a due leggende della nazionale tedesca di calcio passata (Gerd) e presente (Thomas) deriva dalla medesima parola che significa mugnaio. Sarò onesto, è un mestiere dal nome così desueto che ho dovuto controllare sul vocabolario a che cosa si riferisse esattamente.
2) Schmidt. Il cognome Schmidt (o Schmitt, nella versione francone), anch'esso largamente diffuso in tutta la Germania, deriva dalla parola Schmied. Che si traduce con un'altra professione, quella del fabbro.
3) Schneider. Altro cognome diffusissimo in tutta la Germania, ma soprattutto in Renania e nel Baden-Württemberg, è legato ad una stella del cinema, la Romy Schneider di Sissi. Ma l'origine è tutt'altro che principesca: Schneider infatti vuol dire sarto.
4) Fischer. È il cognome dei grandi scienziati: sono ben tre i tedeschi insigniti premi Nobel per la chimica che portano questo cognome. Fischer significa pescatore: sarà un caso che è maggiormente diffuso nel sud della Germania, dove i laghi abbondano?
5) Weber. I più identificheranno questo cognome con quello della prominente showgirl Ela Weber (tra l'altro nata a Dettelbach, a pochi chilometri da Schweinfurt). Io invece penso all'omonima unità di misura del flusso magnetico. Molto diffuso in Assia e in Renania Settentrionale-Vestfalia, Weber significa letteralmente tessitore.
6) Meyer. Una vera e propria traduzione di Meyer (che in Baden-Württemberg viene trasformato in Maier o Mayer) non esiste ma ha radici un antico passato rurale. Il Meyer era una sorta di capo all'interno di una fattoria o di una cascina. Da notare l'affinità con la parola inglese mayor (=sindaco)
7) Wagner. Un cognome noto ai più per merito del celebre compositore sassone, Richard Wagner. Presente soprattutto in Assia e in Baden-Württemberg, questo cognome non è altro che la contrazione di Wagener, la cui traduzione è carraio. Altro mestiere perso con l'avvento della motorizzazione su grande scala.
8) Becker. A chi non viene in mente il più grande tedesco, Boris Becker? Forse molti non si immaginano che questo cognome, peculiare della Germania occidentale, deriva dall'evoluzione della parola Bäcker, tradotta in italiano come fornaio. Che sia l'attinenza del suo nome con il pane ad aver convinto Boris Becker a seguire uno stile di alimentazione vegetariano?
9) Schulz. Presente soprattutto nel Brandeburgo, il cognome Schulz ha origini veramente antiche. Esso deriva dallo Schultheiß, che in tempi remoti costituiva un ruolo di funzionario pubblico, simile a quello che è oggi il sindaco. Politica nel nome e politica nella vita, dunque, per il più famoso degli Schulz, Martin, l'attuale presidente del Parlamento europeo.
10) Hofmann. Una vera e propria traduzione letterale non c'è: separando Hofmann nelle parole Hof (= corte, palazzo) e Mann (= uomo), si ottiene poco. Il significato antico della parola è quindi una specie di capomastro.


Mi sono limitato a parlare dei dieci cognomi più diffusi in Germania. Ma molti altri cognomi tedeschi molto noti derivano da altrettanti mestieri. Alcuni esempi sono eclatanti: Schumacher (=calzolaio), Bauer (=contadino), Richter (=giudice), Krüger (=locandiere). Ma gli esempi che si possono fare sono moltissimi. Per un italiano, provare a tradurre i cognomi dei tedeschi può diventare quasi un gioco divertente.
Bis bald!
Stefano

giovedì 14 aprile 2016

Fulmine a ciel sereno

Un utile strumento per imparare nuove parole, per stimolare l'apprendimento del tedesco, è conversare su Whatsapp con un tedesco. meglio ancora, come nel mio caso, se la persona in questione è proprio la mia insegnante di tedesco! L'esercizio è utile perché ti costringe a cercare nuovi vocaboli. E a impararli scrivendoli.
La mia immagine di Alptraum: il famoso La raffigurazione della Primavera di Giovanni Segantini (fonte: arttribune.com)


Beh, qualche giorno fa ho avuto una visione leggermente allucinata quando ho dovuto cercare e digitare la parola incubo in tedesco (per completezza, volevo solamente descrivere le ultime due settimane, a base di influenze e di viaggi di lavoro). Beh, la traduzione di incubo è Alptraum. Ecco, dato che ai tedeschi piace formare vocaboli nuovi unendo due o più parole, ho pensato che Alptraum non fosse altro che l'unione di Alp e di Traum. Traum significa sogno e nella mia mente ha un'accezione positiva. Alp... non posso non collegare questa parola alle Alpi, alle montagne in generale. Collegando le due parole mi sono immerso con la mente in un bucolico paesaggio, fatto di vette innevate e pascoli fioriti. E invece sbagliavo. Perché se è vero che die Alp (femminile), significa malga, alpeggio, va aggiunto che der Alp (maschile) significa angoscia. Alp + Traum = angoscia + sogno = incubo. Semplice, no?
Mai una parola che più idilliaca non poteva apparire si è rivelata invece... traum...atica. Scherzi della lingua tedesca.
Bis bald!
Stefano

domenica 28 febbraio 2016

Una domenica in una pagina

Ciao a tutti!
Stasera decido di aprire il dizionario visuale, per provare ad arricchire il mio malandato lessico in lingua tedesca. Sfogliando, trovo per caso una pagina decisamente "simbolica", di quelle che riassumono una giornata intera, nella fattispecie proprio questa domenica, trascorsa a maneggiare vernici e pennelli. Questa qui...


Dunque. Ho steso un Tapetenrolle in cucina, l'ho fissato con l'Abdeckband. Successivamente, ho pennellato una dose di Grund con il Flachpinsel. Ho aperto la Farbdose e ho dato due mani di Farbe per mezzo di un Farbroller. Finito? Ho pulito Flachpinsel e Farbroller con il Verdünnungsmittel e ho tolto l'Abdeckband. E ora? Aspetto che il Meisterwerk sia asciutto!
Bis bald!
Stefano

sabato 7 novembre 2015

Spunti da un sabato di piccolo shopping

Ciao a tutti!
Dopo l'intensa settimana lavorativa appena conclusasi, mi è toccato un sabato di acquisti e compere varie. Detto così, sembra quasi che sia stata un'attività spiacevole; in realtà per me non lo è mai affatto. Se non devo perdere troppo tempo ad aspettare qualcuno che si provi un vestito, solitamente è qualcosa che mi piace e che non mi annoia. Oggi, dopo più di due anni dal mio primo contatto con la vita in Germania, in poche ore ho avuto modo di trovare qualche curioso spunto di riflessione su ciò che ruota attorno al mondo del commercio.

Code al supermercato (fonte: swr.de)

- Le farmacie ti regalano i fazzoletti in omaggio. E non solo se acquisti, come ho fatto io, le pastiglie per la sinusite. Il simpatico dono viene incluso con qualsiasi acquisto venga fatto. Farmacisti, gente che previene.
- La Germania, terra della precisione e della meticolosità, sfugge a questa logica quando si tratta di grandi supermercati. Provate a cercare dei guanti da giardinaggio: li troverete vicino ai prodotti da cucina. Oppure dei fiammiferi: di fianco ai detersivi.
- La gentilezza delle cassiere tedesche non ha pari. Proprio qui, nella terra in cui sono tutti "brutti e cattivi".
- Pure il fotografo al quale ci siamo rivolti per farci fare delle foto biometriche rispetta quanto appena detto. Gentile, cortese, e incline alla battuta, senza trascendere nel volgare o nel banale. Essendo le foto necessarie per il passaporto italiano sono più piccole rispetto a quelle necessarie per il passaporto tedesco, risulta giusta l'equazione "foto più piccole per persone più piccole". Usciti dal negozio con un sorriso.
- E quanto ai sorrisi, la gente nei negozi è tutta molto più sorridente. Eppure sto sempre parlando di quelli che dovrebbero essere tutti "brutti e cattivi". Anche per questo motivo fare shopping in Italia non mi dà altrettanta soddisfazione.
- Se in coda alla cassa, le famiglie di fronte a te hanno carrelli formato XL, e tu numero due oggetti in mano, è garantito che ti viene permesso di scalare qualche posizione. Adoro questa forma di cortesia tedesca, che in Italia è sempre meno conosciuta.
- Se si tratta di acquistare un calendario con le donnine nude, il fattore pudore entra in gioco prepotente. Soprattutto quando i maschietti vedono Giulia alla cassa.
Infine, inglese usato in negozio: ZERO. I miglioramenti (piccoli) nell'uso della complicatissima lingua tedesca, si vedono anche da questo...
Bis bald!
Stefano

giovedì 1 ottobre 2015

Tedesco - Nugget of the day n.10

Che nella lingua tedesca ci siano parole veramente difficili da imparare, pronunciare - e anche solo immaginare - è risaputo. Ce ne sono alcune che però segnano un vero e proprio solco con una bella parte della tradizione linguistica europea, non solo con le lingue romanze ma anche con quelle germaniche (l'inglese, giusto per citarne una). Il magnifico video che ho rivisto per l'ennesima volta oggi, con alcuni colleghi, lo spiega alla perfezione.
La lingua tedesca è in questo video presa in giro ed anche eccessivamente estremizzata nei toni e nella pronuncia, ma posso garantire che rende bene l'idea. Al punto che alcune parole tedesche, io che di memoria non ne ho poi molta, me le ricordo proprio grazie a questo filmato di due minuti circa, del quale consiglio vivamente la visione. Beh, di certo non riesco a ricordare come si dice sesso in tedesco: Geschlechtsverkehr. Una parola che fa passare la voglia di avere rapporti sessuali...


lunedì 30 marzo 2015

Tedesco - Nugget of the day n.9

Trattasi di una storia vera.
Decido di recarmi all'unico negozio di Schweinfurt nel quale so di poter trovare delle calze per la corsa. È da qualche giorno, infatti, che mi ritrovo con delle piccole vesciche sulla pianta del piede. Urge sostituirle. Entro in negozio, studio un attimino la zona delle calzature e faccio dunque la mia scelta.
Sto per presentarmi alla cassa quando una curiosa ragazza dal viso acuminato e dalla voce androgina punta me e Giulia e ci rivolge a noi: «fsdfäsd ßdgäüc xvsdim apüas dcöqnq ven ryaeßvd fzen». Io ho lo sguardo letteralmente perso nel vuoto e non ho il tempo di provare la replica che mi anticipa Giulia: «zakßs dfvqpw oeirutzalsk djäfg müßcbn übersetzen» (übersetzen significa tradurre). Sostanzialmente mi voleva proporre un'offerta 3x2. Ma io punto dritto alla cassa, pronto a pagare, deciso a scappare al più presto da questo negozio. Sembra filare tutto liscio, quando la commessa, con tono decisamente più ammaliante, mi chiede «Eine Tüte?».

Milioni di tute... (fonte: bastelmoewenshop.com)

Secondo momento di panico totale. Dunque, io sono entrato qui per comprarmi delle calze. Perché questa qui mi vuole propinare un capo di abbigliamento di cui non ho affatto bisogno? Ma soprattutto, perché lo fa dopo il mio pagamento? C'è qualcosa di maledettamente complicato che non torna. A risvegliarmi dal brutto sogno è ancora una volta Giulia: «Ti chiede se vuoi una borsa». Per un paio di calze? No, no, per l'amor del cielo, andiamocene solo.
All'uscita, scoppiamo a ridere: die Tüte significa sacchetto. E io ovviamente, cosa potevo aver capito se non tuta? (oh, amici tedeschi e germanofili, non condannatemi: essendo in un negozio di abbigliamento sportivo, credo che il dubbio fosse lecito)
Bis bald!
Stefano

martedì 3 febbraio 2015

Tedesco - Nugget of the day n.8

Che confusione, questo tedesco.
Uno dei motivi che aumentano la confusione è la presenza di parole, spesso lunghe e spesso così simili tra loro. Io ho una tripletta micidiale di termini che proprio... non c'è niente da fare: le confondo continuamente. die Geschäfte, die Geschenke, die Geschichte: i negozi, i regali, la storia. Ce ne sarebbero altre, ma questi sono personalmente i più eclatanti.
Concetti diversi, tanta somiglianza. Il mio apprendimento del tedesco passa anche dall'abbattere queste asperità...

Disperazione sui libri (fonte: univrtellers.files.wordpress.com)

giovedì 15 gennaio 2015

I consigli di Seehofer

Ciao a tutti!
In questi giorni di grande tensione internazionale dopo l'attacco terroristico a Parigi, in ogni paese europeo c'è chi fa a gara per chi le spara più grosse. Lo schema è sempre il solito: aizzare con le parole la folla più inferocita, parlando alla pancia della gente. Lo sa bene l'italico Salvini, altrettanto la transalpina Le Pen, lo stanno capendo i teutonici sostenitori di Pegida, un neonato movimento "contro l'islamizzazione della Germania".

Se lo dice Horst... (fonte: stern.de)

Qualche strano esemplare c'è anche in Baviera. Non razzisti come Salvini o Le Pen, ma in grado di coprirsi di grottesco con boutade degne dei migliori politicanti italiani. Mi riferisco a Horst Seehofer, leeder della CSU (partito della coalizione di governo) e primo ministro del land bavarese, che a dicembre ha affermato che "chi vuole vivere in Germania deve parlare tedesco anche a casa". Certo, io mi ci vedo già. Arrivo a casa dopo la mia onesta giornata di lavoro e mi rivolgo a Giulia così: "Hallo meine Liebe! Wie geht es dir?" e così via. Sarei più ridicolo del veramente ridicolo Seehofer. Uno, che tra l'altro, ha proposto di sospendere gli accordi di Schengen per limitare l'afflusso di immigrati provenienti dall'Italia. E che è riuscito anche a partorire l'idea di imporre un pedaggio autostradale ai soli stranieri, probabilmente inconscio del fatto che le autostrade gratis sono uno dei principali volani del sempre più forte turismo tedesco.
Personalmente credo che queste uscite siano tutta una montatura "elettorale". In fondo, gli stranieri, quelli più colpiti dalle sue dichiarazioni, mica lo possono votare Seehofer. Siccome di questi tempi, ci sono affermazioni ben più pesanti ed offensive, raccolgo l'uscita del "nostro" primo ministro come un consiglio. Lo studio, il tedesco. Ma lo studio per me, caro Horst, non per le tue assurde uscite.
Bis bald!
Stefano

martedì 23 dicembre 2014

Risposte a domande

"È mia opinione che si possano creare dei personaggi solamente dopo aver studiato molto gli uomini, così come non si può parlare una lingua se non a condizione di averla imparata veramente."
Alexandre Dumas, La signora delle camelie


Keep calm! (fonte: www.keepcalm-o-matic.co.uk)

Ecco, questa è la risposta a tutti coloro che in questi giorni mi chiedono come procede l'apprendimento della lingua tedesca. E a coloro che si stupiscono che io ancora non la stia parlando.
A presto!
Stefano

domenica 14 dicembre 2014

Tedesco - Nugget of the day n.7

E poi, nell'edicola della stazione ferroviaria di Schweinfurt trovi questo.
Amorevole, no?
Va beh, mica è colpa mia se "gatto" si dice Katze.


Bis bald!
Stefano

venerdì 5 dicembre 2014

Tedesco - Nugget of the day n.6

Sono tanti i motivi per cui gli italiani sono così refrattari alla lingua tedesca. Parole lunghe come una maratona, forme verbali articolate, pronuncia articolata.
Alcuni appartengono a quest'ultima categoria, quella della pronuncia impossibile. L'ho visto con i miei genitori, in visita in occasione dell'apertura dei mercatini di Natale... Per loro Glühwein (/'gly¦vaɪn/, il vin brulé) diventa "Glüghein", Lebkuchen (/'le¦bku¦xən/, i tipici dolci natalizi) diventa "Lebruchen" e Schinken (/'ʃɪŋkən/, il prosciutto) diventa "Skinken".
Speriamo che non in troppi abbiano sentito.


Però anche i tedeschi non scherzano. Mi è toccato di sentire la parola tacchino trasformata in "taccino"...
Bis bald!
Stefano

lunedì 1 dicembre 2014

Tedesco - Nugget of the day n.5

Ciao a tutti!
A due passi da casa nostra si trova una delle aree verdi più estese all'interno del centro di Schweinfurt. Si chiama Motherwell Park ed è situato sulla zona più alta del centro storico, dove un tempo sorgevano le mura cittadine. Ogni volta che ci rechiamo là dove solitamente parcheggio la macchina camminiamo a fianco di questo parco, che è attraversato da un vicolo dal nome bizzarro: Philosophengang. Dunque, la traduzione istintiva è "la gang dei filosofi". Ma così non è.
Si, ci sono parole che possono essere facilmente mistificate, per strane assonanze linguistiche o gergali. Una di queste è proprio Gang. Si è abituati, noi italiani, a pensare che la gang sia un gruppo di persone con fini criminali. Beh, in tedesco der Gang significa "passaggio", "corridoio".

A due passi da casa...

Philosophengang, il passaggio dei filosofi. Dovrò stamparmelo velocemente in testa, per non rischiare di pensare veramente che in questo posto ci sia un manipolo di filosofi che non aspetta altro di puntare un coltello e scipparti...
Bis bald!

martedì 25 novembre 2014

Tedesco - Nugget of the day n.4

Ciao a tutti!
C'è chi dice che le prime parole che debbano essere tassativamente imparate in una lingua siano le parolacce. Ecco, questo mi è capitato con il francese e con l'inglese, ma non con il tedesco. Senti i tedeschi parlare e sorge spontaneo che ogni termine possa essere una parolaccia, talmente il suono e la cadenza possono risultare aggressivi. In più di un anno dal mio primo giorno in Germania, posso dire di aver catalogato una sola parolaccia: "Scheiße" (o Scheisse, a piacimento).
All'inizio era una parola come tante. Quanti termini iniziano per Sch- in tedesco? Innumerevoli. Però questo era "speciale". Il collega dietro la mia scrivania ogni tanto pronunciare, con tono silenzioso ma intenso... «mmmh... Scheiße...». E io a chiedermi che diamine volesse dire. Poi l'ho scoperto, finalmente: ora è un tormentone. Riconoscerei questa parola e le sue declinazioni fra migliaia, lo uso tutti i giorni in casa quando c'è qualcosa che non funziona, lo utilizzo addirittura come intercalare. Che parola fantastica.

Perché tutto il resto è... (fonte: labkultur.tv)

Ah, comunque Scheiße vuol dire merda.
Bis bald!
Stefano

giovedì 20 novembre 2014

Das Wörterbuch

Ciao a tutti!
La sorpresa del giorno è un libro dalla copertina ingiallita, con la rilegatura in tela e i caratteri che paiono stampati a macchina.
Il mio amico Andreas mi porta nel suo ufficio per consegnarmi questo volume. Arriva direttamente da quella che lui chiama "la sua libreria tecnica personale". È un dizionario tecnico tedesco-italiano appositamente studiato per chi come me lavora per un'azienda che produce cuscinetti. Ed è un regalo. Beh, se la guerra contro il tedesco deve continuare - perché deve continuare - allora ci vanno le armi giuste. Questa è una di esse. L'unica pecca, ad essere precisi, è che è stato stampato dalla concorrenza (Schweinfurt è la capitale tedesca del cuscinetto...) e non dall'azienda per cui lavoro.

Metallurgisti, gente dura

Nel pomeriggio, tra un'analisi e l'altra sfoglio un poco questo dizionario speciale e posso finalmente conoscere il significato di alcune parole tedesche che ho incontrato nel mio ultimo anno lavorativo, tra e-mail, manuali o etichette. O al Bauhaus, laddove mi rifornisco di utensileria e componentistica per i lavoretti di casa. Come "die Kennzeichnung", "der Durchmesser", "der Grundriß". Ora il panorama lavorativo in lingua tedesca non dovrà più avere segreti...
E detto ciò non mi rimane che ringraziare... Danke Andreas!

La carta degli anni '70, love

Bis bald!
Stefano

martedì 11 novembre 2014

Tedesco - Nugget of the day n.3

Ciao a tutti!
All'aeroporto di Francoforte i ristoranti degni di essere chiamati tali sono davvero pochi, la maggior parte è lasciata in mano ai soliti maledetti fast food e a qualche paninaro. Ne troviamo uno, un po' per caso, che serve per la maggiore piatti di cucina tedesca. Come da buona tradizione teutonica, ci sono quindi würstel, patate e birra. Mi lascio attrarre da una pubblicità "da tavolo" proprio di una birra. C'è una frase che ha del curioso: manchmal weiss man erst, was man sucht, wenn man es gefunden hat. Qualche parola la conosco: manchmal vuol dire qualche volta, sucht sta per cercare e gefunden per trovare. Penso tra me e me che qui dietro ci sta qualche citazione filosofica propinata al fine di vendere qualche birra in più. Mi scervello alla ricerca di una traduzione valida, senza successo.
Ricorro quindi a Google Translator: in alcuni casi è l'unica degna soluzione per comprendere questa lingua matta. Il risultato è: a volte si conosce solo quello che stai cercando quando l'hai trovato. Se questa massima, questa verità di vita, si traduce in manchmal weiss man erst, was man sucht, wenn man es gefunden hat, non voglio sapere con quali parole astruse un uomo si potrebbe mai dichiarare ad una donna...


Bis bald!
Stefano

mercoledì 22 ottobre 2014

Tedesco - Nugget of the day n.2

Ciao a tutti!
Scervellandomi alla ricerca di un modo per riutilizzare la cera delle nostre candele anti-insetti (100% made in Ikea), Giulia interviene "a gamba tesa" con una fragorosa risata. Mi domando il perché di tanta ilarità e mi risponde: «immagino te che giri nei negozi tedeschi e vai a chiedere "Haben Sie Stoppinen?"...»
Si, Giulia, certo. Si dice Docht... Docht!

Sinnlig

Bis bald!
Stefano

giovedì 26 giugno 2014

Un corso memorabile

Ciao a tutti!
Quando, poco più di due settimane fa, cominciai con Giulia il corso superintensivo di tedesco al Goethe Institut (vedi post), non credevo di trovarmi a vivere due settimane così, allo stesso tempo intense e divertenti. Trentacinque ore di corso, in orario serale, sono dure. Soprattutto con il caldo afoso della prima settimana, quando le temperature sono arrivate a toccare anche i 36°C. Svegliati-vai a lavoro-esci-vai a Torino-metropolitana-corso di tedesco-gelato-torna a casa-dormire: non è proprio il massimo della vita un programma giornaliero simile. Eppure, al termine del corso, tutti quanti eravamo dispiaciuti di concludere queste due settimane di "insana" immersione nella lingua tedesca.

Prossime sfide per Giulia: Thomas Mann in tedesco!

Sicuramente è stato merito di un piccolo ma giovane e compatto gruppo, molto motivato e con tanta voglia di imparare. Io e Giulia siamo partiti con grosse motivazioni alle spalle, in quanto a fine settembre ci trasferiremo in Baviera (vedi post), e abbiamo trovato persone che hanno condiviso con noi la stessa volontà di poter assimilare il più possibile. Chi per passione, chi per necessità. Buona parte del merito è anche delle nostre due insegnanti, Deniz ed Elisabeth. Non è facile insegnare una lingua partendo dallo zero assoluto e a mantenere alta l'attenzione di persone che si trovavano lì, alla sera, con tutta la fatica e lo stress di una giornata di lavoro. Ho dovuto far ricorso a 6/7 caffè al giorno, non di certo una cosa molto salutare in quanto la caffeina per quanto leggera è pur sempre una droga, ma le nostre Lehrerinnen sono state semplicemente perfette nel rendere divertenti ed appetibili argomenti che storicamente possono sembrare noiosi. Confesso, a me la grammatica non è mai piaciuta.

Con Deniz alla Deutsche Vita

Le attività svolte sono state alternative ma proprio per questo intriganti. Come il gioco propostoci da Elisabeth, le parole di tedesco da azzeccare per "segnare" un goal svolto il giorno della cerimonia d'apertura del Mondiale di calcio, o il fumetto - rigorosamente in tedesco - che Deniz ci ha fatto creare in team, quasi da zero. Attività al contempo divertenti e importanti per l'apprendimento, perché ti costringono, con la scusa del divertimento, a esercitarti e ad usare gli strumenti della lingua tedesca.

Esercitazioni in corso

Da non dimenticare è sicuramente la spesa alla Lidl di Via Carlo Alberto - per chi non lo sapesse è una catena di supermercati tedesca - in cui andare a ricercare come si dice in tedesco "sardine" o "terriccio da giardino", o sapere quanto costa die Schokolade. Ovviamente, tra gli sguardi perplessi dei barboni all'ingresso, della vigilanza e dei clienti. Ma chissenefrega, noi siam qui per imparare il tedesco!

L'espertone dei "trennbare Verben"

Per non parlare degli ultimi due giorni di corso, semplicemente memorabili! L'ultimo giovedì di corso ci siamo recati con Deniz in zona Quadrilatero a "La Deutsche Vita", un locale in cui si mangia rigorosamente tedesco e presso il quale ci siamo esercitati con l'uso della lingua con i camerieri. E ovviamente, abbiamo cenato a base di "Würste, Kartoffeln und Bier", piaceri che avevo dimenticato da poco ma che fa piacere riscoprire (e che da settembre riscopriremo... tutti i giorni). Venerdì sera invece, una piacevolissima sorpresa al nostro arrivo al Goethe Institut. La lezione non si terrà nella rovente aula E, ma in biblioteca. C'è un maxischermo e ci sono gli azzurri che cantano a squarciagola l'inno di Mameli, c'è Italia contro Costa Rica. Come è andata lo sappiamo (vedi post), noi intanto abbiamo visto due ore di televisione tedesca e goduto nel vedere tedeschi che sostenevano la nostra nazionale. Nonostante il risultato negativo e la pessima figura, nulla ci ha negato di brindare con due bottiglie di birra che ho portato dalla Germania e che mi era avanzata.

Questa è vita tedesca a Torino

Al termine di questo corso, c'era in tutti noi un mix di felicità e delusione. Delusione, perché non era facile salutarsi e lasciare un gruppo così bello. Felicità, perché eravamo tutti consci di aver imparato molto. Per quanto mi riguarda, credo di aver eliminato molti mattoni dal muro che mi impediva anche solo di provare la comunicazione in tedesco. Ora so di poter provare a parlare in tedesco con i miei colleghi. Che non vuol dire necessariamente che parlerò con loro nella loro lingua, ma almeno ci proverò, senza paura. E nel mentre, imparerò, a parlare, e speriamo anche, a capire.
Felicità, perché alla fine ci siamo divertiti tutti quanti, studenti ed insegnanti.

Affogare i dispiaceri (della Nazionale) con l'alcol

Quindi non posso (o meglio possiamo, penso che Giulia condivida in pieno il mio pensiero) far altro che ringraziare i nostri compagni di avventura, Francesca, Margherita, Salvatore e Yuliya, siete stati compagni di corso come raramente se ne trovano. Nonostante sia sempre possibile rivivere una simile esperienza, ma in maniera diversamente bella, non sarà semplice frequentare nuovamente un corso così vivace, intenso e produttivo. Speriamo di re-incontrarvi tutti quanti in Germania, e condividere insieme a voi un po' di esperienza germanica.

Ultima lezione con Elisabeth

Quanto alle nostre insegnanti, Deniz ed Elisabeth, il nostro grazie va fatto rigorosamente in tedesco - almeno, ci provo, a scriverlo in tedesco...
(Korrekturen sind wilkommen!) Wir wollen Deniz und Elisabeth für diese zwei Wochen des Kurses danke. Wir können nie Ihre Lektionen und angenehme Momente mit dir verbraucht nicht vergessen. Danke und... bis bald!
Stefano (& Giulia)

venerdì 20 giugno 2014

Ce lo dicono in tedesco

Ciao a tutti!
Come molti sapranno, l'Italia ha steccato la seconda ai Mondiali brasiliani. Si, incredibilmente abbiamo perso la partita sulla carta più facile, contro la Costa Rica. Meritatamente, anche. È uno 0-1 che brucia, è un risultato che dimostra la nostra abilità, un arte quasi, nel complicarci la vita. I tedeschi, acerrimi nemici nel calcio, ce lo fanno notare...

Figuraccia in mondovisione (grazie Margherita per la foto)

Eh, già. Nonostante sia solito seguire queste partite a casa o al bar con amici, stavolta la location è stata decisamente insolita. Ho un impegno importante, in questi giorni: il corso superintensivo di tedesco al Goethe Institut. Oggi era anche l'ultima lezione, quella del test e quella dei saluti: non potevamo mancare. Alle 18, ora di inizio del corso (e della partita) noi ci siamo. E voilà la sorpresa: niente lezione nell'aula solita bensì in biblioteca, dove ci aspetta un gran maxischermo che proietta le immagini della ERD. E di Italia-Costa Rica...spettacolo! Seguire una partita della nazionale - durante una lezione in cui ho imparato come si dice calcio di rigore in tedesco -proprio nella tana del nemico è veramente strano. Ma spesso i nemici gufano...
Non posso dirlo, questa volta: la nostra insegnante Elisabeth era palesemente a favore della nostra Nazionale (ben più di Giulia, alla quale il calcio interessa zero), e inoltre, intorno alle 19.30, succede l'inaspettato. La biblioteca inizia a riempirsi di persone, penso fossero tutte ragazze tra l'altro, le quali sono incuriosite. Vogliono sapere che succede a Recife. Tra le quali, alcune sono chiaramente tedesche, ma tifano più di noi per la nostra rappresentativa. Pazzesco, sono basito. Come è andata la partita lo sappiamo, e i media tedeschi ci van giù pesante: la nostra è una "technische Fehler". L'atmosfera è comunque rilassata. Ho anche portato due bottiglie di birra direttamente da Schweinfurt, che mi erano avanzate: erano per festeggiare, le useremo per affogare il piccolo dispiacere nell'alcol.
E nonostante la sconfitta, è tutto molto bello. Al termine, si ricomincia con il dativo e l'accusativo, prima dei reciproci saluti finali. Due settimane durissime ma indimenticabili, alle quali voglio rendere onore più in là con un post dedicato. Per ora, lascio per iscritto il ricordo di una partita di Coppa del Mondo che rimarrà impressa a lungo nella mia mente.
A presto!
Stefano

giovedì 19 giugno 2014

Correnti di pensiero

"Le lingue sono sempre il termometro de' costumi, delle opinioni, delle nazioni e de' tempi, e seguono per natura l'andamento di questi."
Giacomo Leopardi, Zibaldone

La vita tedesca a Torino!

...e quando ci si trova a confrontare per due settimane, tutti i giorni, la tua lingua e una della quale non sei padrone, lo capisci molto bene. Questo è uno dei primi insegnamenti di due settimane indimenticabili, seppur faticose, di tedesco al Goethe-Institut.
A presto!
Stefano

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...