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martedì 23 luglio 2013

I numeri dell'Alta Via n.3 delle Dolomiti

Ciao a tutti!
Mi capita talvolta (e con ogni diritto) che mi vengano chieste informazioni sull'Alta Via dei Giganti che ho percorso l'anno scorso. Chi ha piacere di provare questa esperienza fa benissimo a chiedermi, anch'io farei altrettanto. Nell'ottica di fornire informazioni a persone che vogliano percorrere i miei stessi percorsi, perché attratti dalla bellezza della montagna o semplicemente per trascorrere una vacanza al 100% immersi nella natura, è mio desiderio pubblicare una serie di dati ed informazioni utili sull'ultimo percorso concluso da poco, l'Alta Via n.3 delle Dolomiti (detta anche "dei Camosci").

Il lago del Sorapiss e il "Dito di Dio" (fonte wloskiedolomity.blogspot.com)
Alcune informazioni le avevo già pubblicate in precedenza, quando avevo ufficializzato l'itinerario che avrei seguito (vedi post del 27 giugno) ma in questo post vorrei entrare meglio nel dettaglio.

Il percorso dell'Alta Via
L'Alta Via dei Camosci parte da Villabassa (Niederdorf) in Val Pusteria e si conclude a Longarone, nella Valle del Piave. Attraversa Trentino-Alto Adige e Veneto nelle province di Bolzano e Belluno e si sviluppa su sentieri tra montagne leggendarie come Picco di Vallandro, Cristallo, Sorapiss, Pelmo, Antelao.
Nell'immagine sotto è presente una cartografia stradale dove vengono evidenziati (in viola) i posti tappa lungo il mio percorso (cliccare sull'immagine per ingrandire).


L'Altimetria dell'Alta Via
Il grafico in basso (cliccare sull'immagine per ingrandire) mostra il corrispondente profilo altimetrico del percorso. Le quote sono tratte da cartografia ufficiale, mentre il chilometraggio è stato registrato con orologio Garmin 310 XT Forerunner. In nero sono evidenziati i tratti in asfalto, in rosso i tratti nei quali ho dovuto (mio malgrado) ricorrere all'autostop.



I Numeri dell'Alta Via (registrati con orologio Garmin 310 XT Forerunner)
Seguono le mappe ed i numeri del percorso (chilometri, dislivelli, tempi di percorrenza), tappa per tappa.

Tappa 1: Villabassa - Rifugio Vallandro
Percorso: 18.9 km
Dislivello in salita: 1678 m
Dislivello in discesa: 840 m
Tempo di percorrenza: 6h 20' (7h 49' pause comprese)




Tappa 2: Rifugio Vallandro - Rifugio Alfonso Vandelli
Percorso: 32.9 km
Dislivello in salita: 1841 m
Dislivello in discesa: 1957 m
Tempo di percorrenza: 8h 29' (9h 58' pause comprese)



Tappa 3: Rifugio Alfonso Vandelli - Borca di Cadore
Percorso: 33.3 km
Dislivello in salita: 1070 m
Dislivello in discesa: 2062 m
Tempo di percorrenza: 8h 42' (10h 16' pause comprese)



Tappa 4: Borca di Cadore - Rifugio Venezia-Alba Maria De Luca
Percorso: 9.5 km
Dislivello in salita: 1025 m
Dislivello in discesa: 21 m
Tempo di percorrenza: 2h 45' (3h 00' pause comprese)



Tappa 5: Rifugio Venezia-Alba Maria De Luca - Rifugio Dolomites
Percorso: 13.6 km
Dislivello in salita: 849 m
Dislivello in discesa: 641 m
Tempo di percorrenza: 4h 05' (5h 19' pause comprese)



Tappa 6: Rifugio Dolomites - Rifugio Casera Bosconero
Percorso: 14.0 km
Dislivello in salita: 587 m
Dislivello in discesa: 1287 m
Tempo di percorrenza: 4h19' (5h21' pause comprese)




Tappa 7: Rifugio Casera Bosconero - Longarone
Percorso: 24.5 km
Dislivello in salita: 1323 m
Dislivello in discesa: 2130 m
Tempo di percorrenza: 5h 27' (6h 01' pause comprese)






Totale - Alta Via n.3 delle Dolomiti detta "dei Camosci"
Percorso: 146.7 km
Dislivello in salita: 8.37 km
Dislivello in discesa: 8.93 km
Tempo di percorrenza: 40h 07' (47h 44' pause comprese)

Altre informazioni
L'Alta Via parte ufficialmente da Villabassa e si conclude in Longarone. Sono numerose le varianti di percorso percorribili: molte informazioni sono rintracciabili sull'utilissima guida scaricabile da questo link (formato .pdf). Proprio per questo motivo anche i rifugi o le località presso cui pernottare per la notte possono essere più di uno.
Se si sceglie di seguire il più possibile l'itinerario originale, i rifugi Vallandro, Vandelli, Venezia, Dolomites e Casera di Bosconero sono tappe praticamente obbligatorie. Lungo il percorso si incontrano anche i rifugi Prato Piazza, Capanna Tondi, Faloria, Talamini, Remauro, nonchè il bivacco Tovanella. In questa area delle Dolomiti normalmente non vi è il tutto esaurito nel mese di luglio, quindi le prenotazioni potrebbero anche risultre superflue, ma nel mese di agosto esse potrebbero rivelarsi basilari.
Ricettività alberghiera è presente in Val Pusteria (Dobbiaco, Villabassa, Brunico), Misurina, Cortina di Ampezzo, San Vito di Cadore, Borca di Cadore e Longarone.
Contatti (rifugi presso cui ho pernottato)
Rifugio Vallandro (privato): tel. 0474972505, 3466242967; http://www.vallandro.it
Rifugio Alfonso Vandelli (CAI Venezia): tel. 043539015; http://www.rifugiovandelli.com
Rifugio Venezia (CAI Venezia): tel. 04369684; http://www.rifugiovenezia.it
Rifugio Dolomites (privato): tel. 043531315, 34289133766 http://www.rifugiomonterite.it
Rifugio Casera di Bosconero (CAI Forno di Zoldo): tel. 3383713870
Ulteriori informazioni possono essere reperite presso gli uffici IAT di Auronzo di Cadore, di Belluno, di Cortina d'Ampezzo, di Longarone e San Vito di Cadore.
Rifugi e uffici IAT sono fonti preziose anche per conoscere lo stato di salute dei sentieri dell'Alta Via. Esse si sono rivelate fondamentali per la decisione di intraprendere l'Alta Via e la determinazione del percorso da seguire.

Ovviamente rimango sempre a disposizione per ogni informazione si desideri a riguardo: la passione per la montagna e la gioia che provo nello starvi risiede anche nella trasmissione della mia (piccola) conoscenza di questo mondo a tutti coloro che la vogliano scoprire.
A presto,
Stefano

P.S.: cercherò di ripetere un post simile anche per l'Alta Via dei Giganti.

martedì 2 luglio 2013

Il dominio del Vallandro

Ciao a tutti!
La prima tappa dell'Alta Via dei Camosci è stata portata termine con successo, con molto sudore e fatica: sette ore circa di cammino, con 1700 metri di dislivello in salita e altri 800 in discesa.
Inizio il post con la risposta alla domanda di molti: come sto? Stanco, questo è ovvio. A parte questa considerazione ovvia e banale, ho il collo a pezzi, frutto dei ventuno chili sulle spalle. E poi i talloni un po' provati, ma nessuna bolla, o vescica, per ora. Giusto per non farsi mancare nulla, domani c'è la tappa più lunga: previste più di nove ore di cammino. Con la salite alla Sella di Monte Specie, alla Sella Popena e la conclusione al Rifugio Vandelli, questa frazione non può solo considerarsi lunga, ma anche assai faticosa.

Pascoli paradisiaci...

La mia mente è già proiettata a domani, com'è giusto che sia, considerando la sua difficoltà. Ma è doveroso fare un passo indietro ad oggi, alla prima frazione. Un lungo viaggio tra le Dolomiti più sconosciute per me, si potrebbe definirlo: Picco di Vallandro, Croda Rossa, Cristallo, Val Pusteria, Val di Braies.
Si comincia da Villabassa con una lunghissima salita, a tratti veramente devastante: non basta un fitto lariceto per attenuare il caldo di oggi e la pendenza micidiale del sentiero. Sul finale del sentiero che porta al primo scollinamento, la Forcella Serla, le pendenze si addolciscono. Anche la fatica sembra che se ne vada: forse le svariate pause per immortalare i panorami della Val Pusteria mi danno una mano. Il panorama cambia completamente da quel momento, ed è totalmente dominato dal Picco di Vallandro, monte che aggirerò per il resto del giorno, fino all'arrivo al rifugio che dallo stesso prende il nome. Il Picco di Vallandro: monte finora a me sconosciuto, mi ha regalato pregevoli scorci di ambiente alpino: da una parte la calma che viene infusa da pascoli incontaminati, dall'altra la severità delle pareti nordoccidentali. Severità che stride con la dolcezza del versante meridionale: idea per una prossima vacanza in Dolomiti.

Tramonto sul Cristallo

La Forcella Serla è solo la prima di una lunga serie di salite: ne seguono altre quattro: Passo Serla, Forcella Flodighe, Forcella Vallettina e Forcella della Chiesa. Nessuna di questa è terribile, la quota è sempre all'incirca uguale. A logorare è il continuo saliscendi che caratterizza questo tratto di sentiero. Senza dimenticare la difficoltà tecnica del percorso, con i ghiaioni dolomitici non si scherza, vanno sempre affrontati con la massima attenzione.

Tramonto anche sui pascoli di Prato Piazza

Aggirare il Picco di Vallandro vuol anche significare una ricca scelta di ampie visuali: la Croda Rossa, il Cristallo, i Cadini di Misurina. E sembrano sempre lì a due passi da te. Potere della verticalità dolomitica... E, superata la Forcella Flodighe, anche le Tre Cime di Lavaredo. Quando meno te lo aspetti, loro compaiono all'improvviso, con tutto il loro potere magnetico. Nel camminare le cerchi, e riprendi il tuo percorso con un certo piglio solo quando sei conscio che non le avrai più davanti a te per un po'.

Finalmente arriva il primo meritato riposo, al Rifugio Vallandro. Sullo sfondo il gruppo del Cristallo

Arrivare al Rifugio Vallandro è comunque una liberazione... Terminati i ghiaioni sul lato occidentale del Picco di Vallandro, impegnativi perché richiedono concentrazione. Si entra nei pascoli di Prato Piazza e quindi in quelli dell'Alpe di Vallandro. Il gruppo del Cristallo ancora notevolmente innevato è una gioiosa cornice. Per gli occhi, non per le gambe. Le dune erbose sembrano non avere fine. Poi inizia ad intravedersi il rifugio, e lì comincia un'altra storia, quella del riposo, della serenità del rifugio. E anche di una buona cena.
E la neve? Non pervenuta, quasi. Il segnale premonitore me l'ha fornito lo stato dei torrenti minori della Val Pusteria. Poca acqua nei loro alvei, sinonimo della poca neve che deve ancora sciogliersi. Ed infatti, la neve incontrata è stata proprio pochina ed era concentrata in alcuni sparuti nevai, peraltro già calpestati, tra la Forcella Flodighe e la Forcella della Chiesa.

Prati in fiore all'ombra del Picco di Vallandro

E ora, tempo di relax. Per le gambe, basta il letto della camerata. Per la mente, il tramonto favoloso di questa giornata. Quello che solo la montagna sa regalare...
Buonanotte a tutti,
Stefano

Niederdorf, tempo di partenza!

Buongiorno a tutti!
Sono dunque giunto a Villabassa (in ladino Niederdorf): qui ha ufficialmente inizio l'Alta Via n.3 delle Dolomiti, con una prima tappa già lunga. Saranno circa sette le ore di cammino, con un dislivello complessivo di 1200 metri circa, per arrivare al Rifugio Vallandro, posto nell'omonima alpe.
Il tempo è stupendo e fa anche decisamente caldo; ci sono tutti i presupposti per iniziare al meglio questo trekking!

Il primo segnavia "3" dell'Alta Via dei Camosci

A presto, e buona giornata a tutti!
Stefano

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