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domenica 18 dicembre 2016

Scempio

"Esistono luoghi in questa regione dove non ho incontrato nessuno, come Cime Bianche, che si affaccia sulla valle regalando un panorama mozzafiato. È uno degli ultimi luoghi della regione senza funivie e sono in molti a volerlo tutelare com'è, dalle associazioni ambientaliste a Stefano Unterthiner, che sulla realizzazione di un comprensorio in quella zona mi aveva detto che «andrebbe a rovinare l'ultimo vallone ancora intatto del Monte Rosa. È una valle che non va protetta solo per i valdostani, ma per tutti. Chi fa turismo estivo qui lo fa perché è ancora intatto, è un tipo di turismo che vuole ancora una montagna integra. I politici e gli abitanti dovrebbero capire che la vera capacità di essere vincenti sta nel saper proteggere ciò che ancora abbiamo». Sono parole polemiche ma dettate dalla passione e da un amore incondizionato per la sua terra. Non possiamo però fare una colpa alla Valle d'Aosta se ha scelto di puntare così massicciamente sul turismo di montagna, e su questo è d'accordo anche Stefano. Le funivie sono fondamentali per il turismo valdostano e in generale per quello alpino. In parte è proprio grazie alla realizzazione di chilometri di piste e funivie che la Valle d'Aosta, ma non solo, ha potuto mantenere popolate le terre alte e uno standard di vita medio alto. Ciò che è certo è che possiamo smettere di costruire, come mi ha detto anche Hervè Barmasse: «Per la Valle d'Aosta il turismo è essenziale, e le funivie servono per consentire unadeguato sfruttamento della montagna anche in inverno. Eviterei però di farne altre. Preferirei magari lo smantellamento di alcuni vecchi impianti ormai poco utilizzati».

Sognare una montagna senza più funi

È notizia di due giorni fa: la Regione Valle d’Aosta ha approvato il piano per il supercomprensorio sciistico tra Monte Rosa e Cervino, che dovrebbe collegare in un'immensa rete di piste la Valtournenche, Val d'Ayas, la Valle del Lys e la Val Sesia.
Sarebbe questo il modello turistico sostenibile della Valle d'Aosta? Costruire, abbattere alberi, piantare pali, cementificare? Distruggere la montagna, il primo grande bene di questa terra ineguagliabile, questa sarebbe la via per una crescita economica nel pieno rispetto della natura? La Valle d'Aosta ha già pagato il prezzo salato della cementificazione... Lo deturpamento urbanistico di Cervinia - forse l'opera più disgustosa mai vista in montagna e proprio nel vallone del Breuil, ai piedi del Cervino - per esempio. Oppure le ventiquattro dighe tra Valtournenche, Val d'Ayas e Valle del Lys (verificare sulla pagina della Regione Valle d'Aosta). Non sono sufficienti?
Qui si vuole far morire un territorio in nome del denaro, non valorizzarlo. È triste per me vedere tutto questo scempio.

venerdì 13 luglio 2012

Grand Tournalin

Ciao a tutti!
Ci siamo, la settima tappa è finita e ciò vuol dire che siamo a metà della nostra avventura.
C'è anche da dire che la tappa, conclusasi al Rifugio Grand Tournalin (posto praticamente a cavallo tra Val d'Ayas e Valtournanche) è stata una tappa un pochino interlocutoria, di circa 3 ore e mezza, di breve durata rispetto allo standard consueto.

Il rifugio Grand Tournalin
Domani si lascia la Val d'Ayas per saltare in Valtournanche e per entrare nel cuore della Valle d'Aosta. Per me non è possibile non ricordare (e infatti ci pensavo proprio lungo il sentiero) che fu più di cinque anni fa, il 25 aprile 2007, che qui in Val d'Ayas, ai Piani di Verra, feci il primo trekking in Valle. Ero con la mia ex-fidanzata Giulia, fu lei a farmi innamorare della montagna e della Valle d'Aosta. Qualcosa di buono è rimasto, insomma... Ma questo è il passato, mentre il presente é l'Alta Via e il futuro è... Courmayeur, 21 luglio 2012!
Auguro a tutti una buona serata e un buon weekend!
Stefano

giovedì 12 luglio 2012

Omaggio al Monte Rosa

Mi sembra doveroso omaggiare il gigante che ha caratterizzato il percorso di questi giorni, il Monte Rosa.
A dispetto del nome, esso non è un monte, bensì un massiccio, un sistema di cime. La più alta è la punta Dufour, 4634 m di quota ed è stata scalata (mi pare) per la prima volta nel 1855. Numerose altre cime sono visibili dalle varie vallate (Ayas, Sesia, Anzasca, Gressoney), tra cui il Lyskamm e la Piramide Vincent che sono visibili in foto. Su questo massiccio è anche posto il rifugio più alto d'Europa, la Capanna Margherita.
Un vero gigante della montagna, non c'è che dire!
Buonanotte a tutti,
Stefano

L'imponente massiccio del Monte Rosa domina la visuale lungo il sentiero per il Col Pinter

Resy

Finalmente a Resy, finalmente al rifugio Guide di Frachey! Una delle tappe più lunghe è stata portata a termine. Di nuovo altre dieci ore con 20 kg sulle spalle...che chiedono pietà; fortuna che domani c'è la tappa sulla carta più semplice (sulla carta, perchè dopo quella di oggi non è detto). Sia ben chiaro, non è stato come il massacro di lunedì, lì ero arrivato a Niel trasfigurato. Oggi è solo stanchezza...se il rifugio Vieux Crest fosse stato aperto avrei risparmiato un'ora e un quarto di fatica, mannaggia! Ma tant'è...ora sono in stanza, desideroso di lavarmi e riempire lo stomaco.

Botton d'oro nella Valle del Lys
Di oggi, porterò comunque un bellissimo ricordo con me (a parte i paesaggi pazzeschi di oggi): aver conosciuto una signora originaria di Vigone (per chi non lo sapesse, Vigone è un paese a 2 km da casa,mia) a 2800 m in Valle d'Aosta. Il mondo non è piccolo, è microscopico! HOLD ON!
Stefano

Arrivederci, Gressoney!

Finalmente il Col Pinter è stato conquistato. Ora si va in Val d'Ayas. Ma prima voglio idealmente salutare Gressoney, la sua bellissima valle ed i suoi fantastici abitanti che mi hanno ospitato con tanto calore!
Arrivederci...

Lo spettacolare panorama della Valle del Lys, visto da sopra il borgo di Alpenzù Grande

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