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domenica 27 dicembre 2015

Weihnachtsmarkt, Anno Domini 2015

Sono i mercatini di Natale più belli del mondo.
Sono quelli che ogni anno affollano le piazze della Germania. Sono unici e inimitabili. Ovvero, ci provano, ad imitarli, ma non c'è verso. Il calore e l'atmosfera che le città tedesche sanno trasmettere durante l'Avvento sono assolutamente impareggiabili.
Queste foto che ho scattato durante i mercatini visitati nel 2015, alcuni di questi già visitati negli scorsi anni, vorrebbero essere una sincera testimonianza di ciò che rappresentano i Weihnachtsmarkt in Germania, per tutti coloro che volessero avvicinarsi a questo magico mondo. Quantomeno, ci provo: lasciatevi ispirare dall'Avvento "made in Germany"...
A presto!
Stefano
















































Foto scattate dai Weihnachtsmarkt di Erfurt, Würzburg, Rothenburg ob der Tauber e Schweinfurt.

martedì 8 dicembre 2015

Weihnachtsmarkt 2015 @ Erfurt

Ciao a tutti!
Sono trascorsi poco meno di due anni da quando, per la prima volta, oltrepassai i confini della Baviera. La mia conoscenza della Germania era sempre stata limitata a Monaco, alla Franconia, alla Romantische Straße, un po' per interesse, un po' per comodità geografica. Fino al natale del 2013, all'incirca. Il momento in cui avrei superato quel bordo che delimita la Baviera dal "resto della Germania" (i bavaresi, quelli più orgogliosi, potrebbero dire addirittura che quel confine separa la Baviera dalla Germania) sarebbe arrivato presto. Poco dopo, infatti, mi recai ad Erfurt, capitale del Land della Turingia, oltrepassando addirittura due linee: il confine tra Baviera e Turingia e anche la delimitazione tra la Germania Ovest e la Germania Est, quella che storicamente viene ricordata come la "cortina di ferro".

Così si presenta Erfurt ai Weihnachtsmarkt

Poco meno di due anni dopo, abbiamo scelto nuovamente Erfurt - lo ammetto, un po' per caso - per visitare per la prima volta i Weihnachtsmarkt al di fuori della Baviera.
Nella seconda domenica di Avvento (che per caso corrisponde al simbolico giorno di Nikolaus, il 6 dicembre) saliamo in macchina e partiamo dunque alla volta di Erfurt. Che effettivamente non tradisce le aspettative. La Domplatz che due anni fa mi era sembrata così tremendamente vuota è stavolta un grande catino in festa. La cornice è meravigliosa. All'ombra del Dom e della ruota panoramica (una tradizione degli Erfurter Weihnachtsmarkt), si consuma una festa che rispetto ai mercatini della Baviera risulta essere assolutamente più godibile.

Una comitiva al verde

La spettacolarità dei mercatini di Erfurt non può certamente essere paragonata a quella dei mercatini di Norimberga. Per la qualità delle merci esposte, per la sublime festa di luci e di colori, per la musica, per la varietà dell'offerta, Norimberga è il top e non vado neanche a cercarlo, un mercatino più bello. Ma Erfurt, grazie al grande spazio offerto dalla Domplatz, permette una visita più "respirata". Tra una fila di bancarelle e l'altra, c'è molto spazio per poter valutare acquisti, o anche solo scherzare sulla bizzarria di certa merce. L'atmosfera è più rilassata: più di una comitiva, anche di gente attempata, si reca ai mercatini con copricapi da Babbo Natale: è proprio vero che a Natale si ritorna tutti quanti un po' più bambini. Ah già, giusto, i bambini. Ad Erfurt se ne vedono decisamente di più: perchè? Ad attrarre le famiglie con prole al seguito, è la presenza di giostre e giostrine. Pensando alla mia infanzia, capisco quanto possa essere noioso vagabondare un giorno intero tra le bancarelle per un bambino di cinque/sei anni.

Dolciumi come se non ci fosse un domani

L'estetica un po' meno ricercata di bancarelle e oggetti in vendita è comunque compensata dai decori delle casette. Non ve ne è una sola che sul tetto non abbia una fila di palline cangianti, qualche pacco regalo, una slitta, un Babbo Natale o una renna. Tutto ciò fa molto più Natale del telo bianco-rosso delle "scatole in legno" che tappezzano la Hauptmarkt di Norimberga.

Pranzo all'ombra del Dom

Apprezzata è stata anche la varietà gastronomica. Il Glühwein e il Kinderpunsch, certo. Lebkuchen e Christstollen, certo. La frutta ricoperta di cioccolato, certo, molto buona. Però Erfurt, così come tutta la Turingia, sa vendere molto bene uno dei suoi prodotti tipici, il Thüringer Rostbratwurst. Esso non è il würstel/salsiccia al quale io e Giulia ci siamo abituati in Franconia (il Nürnberger Bratwurst) o quello che gli italiani sono abituati a consumare sulle proprie tavole (il Frankfurter Würstchen). Ogni area della Germania produce insaccati secondo la diversa tradizione del luogo (vedi post). La versione della Turingia innanzitutto ha ben altre dimensioni (la salsiccia e più lunga e massiccia) e la carne non proviene interamente dal maiale. Fino al 2011, le spezie dovevano provenire per almeno il 51% dal territorio della Turingia. L'Unione Europea ha purtroppo annientato questa regola, confermandosi in prima linea nel cercare di distruggere tradizioni consolidate da secoli.

Rostbratwurst in preparazione

Non c'è però Rostbratwurst che tenga, se servito con il pane è per me impossibile (essendo celiaco) poter pensare anche solo di assaggiarlo. Come dicevo, ad Erfurt la varietà non manca. Ma la domenica in Turingia è stata anche quella dell'illuminazione a due anni di distanza dal primo Weihnachtsmarkt: le Gebrannte Mandeln. Le mandorle tostate sì, mi avevano attratto fortemente, ma non per il loro gusto (mai assaggiate fino ad adesso) bensì per l'aroma che esalta fortemente i recettori olfattivi. Personalmente, ritengo che non esista mercatino degno di tale nome senza l'aroma di mandorle tostate. Dopo due anni, invece, ho messo da parte le mie velleità sui salsicciotti e mi sono fiondato sulle mandorle.  Delizia, bontà, piacere, godimento. Che dura purtroppo troppo poco, come tutte le cose belle. Come anche una meravigliosa giornata di mercatini natalizi ad Erfurt.
Bis bald!
Stefano

lunedì 20 gennaio 2014

Erfurt, viaggio al centro della Germania

Ciao a tutti!
La Germania non è solo la Baviera. Per una volta esco dai suoi confini e mi addentro nel Land che si trova a nord, la Turingia. Il viaggio in Germania continua proprio da Erfurt, la capitale di questo Land.
Il titolo del post non è casuale: Erfurt è da considerarsi esattamente il centro geografico del paese. Provate a tracciare un rettangolo che circoscrive il perimetro nazionale tedesco; determinate il suo centro, ed esso cadrà a brevissima distanza da Erfurt. Il cuore della Germania è proprio qui.

Il Krämerbrücke, simbolo di Erfurt

Entrare in Turingia significa anche superare la "cortina di ferro", quel confine che separava l'Europa in due aree, quella occidentale ad influenza statunitense e quella orientale ad influenza sovietica. O detto in altri modi, il confine tra la Germania Ovest e la Germania Est. I segni della DDR si vedono eccome ad Erfurt. A parte l'inquietante urbanistica della periferia, ci si accorge in fretta che si è un altra Germania quando scopri che una delle arterie principali del traffico di Erfurt è intitolata a Juri Gagarin, il famoso astronauta russo, nonché primo uomo lanciato nello spazio. Nella Germania Ovest qualcosa di simile non credo sia facile da rintracciare.

La Domplatz con le sagome inconfondibili del Dom (a sinistra) e della Severikirche (a destra)

Arrivare ad Erfurt significa entrare in un piccolo micromondo completamente diverso dal resto della Germania. La poco frequentata A71 che collega Schweinfurt a Sangerhausen attraversa la Thüringer Wald, la foresta della Turingia, ed alcune alture che sfiorano i mille metri di altitudine. Proprio per questo motivo l'autostrada non è lineare come al solito ma è ricca di curve, saliscendi e soprattutto gallerie (e si deve viaggiare a 80 km/h). Però è un'occasione per godersi dall'abitacolo della propria vettura un paesaggio diverso dal solito, in cui colline e dolci pendii boscosi la fanno da padrone.

La Grüne Apotheke  e la Haus zur Hohen Lilie, due delle case più affascinanti di Domplatz

Erfurt è probabilmente una delle città tedesche più legate alla figura di Martin Lutero. Nonostante la fama del teologo sassone sia storicamente legata alla città di Wittenberg, dove diede vita al movimento protestante che porta il suo nome, è ad Erfurt che Lutero coltivò le fondamenta del suo pensiero. Qui frequentò l'università, ai tempi una delle più grandi e rinomate di Germania. Proprio nelle chiese di Erfurt, in particolare nella Augustinerkirche e della Michaeliskirche, Martin Lutero cominciò a predicare.

Domplatz

Il connubio tra la religione ed Erfurt trova l'esito più spettacolare in Domplatz, la piazza del duomo cittadino. Questa spianata, enorme, a tratti sconfinato, è una tra le più spettacolari piazze finora viste in Germania. A ovest, le sagome del Dom e della Severikirche fanno da contraltare al profano lato orientale, fatto di case dalle facciate rinascimentali o dalla classica struttura a graticcio (tra tutte la Grüne Apotheke e la Haus zur Hohen Lilie).
Il duomo è meraviglia per gli appassionati d'arte. L'ingresso, chiamato non a caso "Triangel", è quanto di più strano abbia mai visto in un edificio religioso: è fatto da un doppio portale posto su due lati di un triangolo isoscele. Quello che dà verso la piazza è l'ingresso "laico", per i fedeli; quello posteriore è l'ingresso "sacro", per i sacerdoti. La struttura interna è decisamente influenzata dalla storia costruttiva dell'edificio, fatta di un cuore romanico poi ampliato in stile tardogotico nei secoli successivi. Colpisce la ricchezza dell'altare barocco e delle vetrate che lo circondano.

Il "Triangel" di ingresso al Dom di Erfurt

La meraviglia del Dom, il suo altare barocco con le vetrate sullo sfondo

Se il Dom con la Domplatz rappresenta di certo un'immagine significativa della città, non bisogna dimenticare che questa città veniva definita la "Roma della Turingia", per la presenza di numerosi edifici religiosi. In poco più di un chilometro quadrato (l'estensione del centro storico), si contano ben diciotto chiese: alcune chiuse, altre aperte, altre diroccate. La più affascinante, per la notevole attrattiva che fornisce al visitatore, è la già citata Augustinerkirche, cuore dell'antico monastero agostiniano.

Haus zum breiten Herd

Erfurt non è solo religione ed edifici ad essa connessi. Proprio dietro l'area del Dom sorge infatti sulla collina del Petersberg, la cittadella militare barocca eretta da un'architetto italiano, Antonio Petrini. Un italiano che qui in Germania ha lasciato il segno: non a caso, lo avevamo già "incontrato" a Würzburg, dove ha edificato lo Juliusspital ed alcune chiese. Da qui si domina l'intera città di Erfurt, ma sinceramente un po' stride quel contrasto tra monotoni grattacieli e aguzze sagome di torri e campanili, che qui pullulano come lumache dopo un temporale estivo.

Dom e Severikirche visti dal Petersberg

L'edificio che più di altri rimane però simbolo di Erfurt è il ponte sul Gera, il Krämerbrücke. Questo ponte non è un ponte come tutti gli altri. Esso è infatti "coperto" da numerosi edifici (un po' come Ponte Vecchio a Firenze) dalla solita facciata a graticcio che risalgono al XVII secolo. Essi sono tuttora abitati e qui trovano ancora spazio piccole botteghe e negozi di specialità tipiche della zona (come la Thüringer Bratwurst, il salsicciotto locale già menzionato in un post di dicembre). Il ponte detiene un record insolito, quello di essere il ponte abitato più lungo d'Europa. Questo edificio, risparmiato dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale - che tutto sommato non infierirono su Erfurt - è oggi il cuore pulsante della festa principale della città, la Krämerbrückenfest.

Saluti da Erfurt!

Esattamente come sul Krämerbrücke, anche il centro storico è riccamente cosparso di edifici a graticcio. Se ne trovano ovunque, e questo anche grazie ai pochi danni subiti dalla città durante il secondo conflitto mondiale. Si trovano anche alcuni palazzi dalla decoratissima facciata rinascimentale, la Haus zum breiten Hard e la Haus zum roten Ochsen, entrambe rivolte su Fischmarkt, la piazza presso la quale teneva banco l'antico mercato del pesce.
Un vero piacere, passeggiare per le vie di Erfurt: ponti, canali, piccole piazze e numerose botteghe, piccoli flash di atmosfere a volte antiche. La notevole vivacità, sia nel centro storico che nella zona più esterna, mi ha decisamente stupito, soprattutto pensando ad altre città più famose di Erfurt che ho avuto modo di visitare in Baviera. Beh, se non è questo il cuore della Germania...
Bis bald!
Stefano

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