Sono trascorsi poco meno di due anni da quando, per la prima volta, oltrepassai i confini della Baviera. La mia conoscenza della Germania era sempre stata limitata a Monaco, alla Franconia, alla Romantische Straße, un po' per interesse, un po' per comodità geografica. Fino al natale del 2013, all'incirca. Il momento in cui avrei superato quel bordo che delimita la Baviera dal "resto della Germania" (i bavaresi, quelli più orgogliosi, potrebbero dire addirittura che quel confine separa la Baviera dalla Germania) sarebbe arrivato presto. Poco dopo, infatti, mi recai ad Erfurt, capitale del Land della Turingia, oltrepassando addirittura due linee: il confine tra Baviera e Turingia e anche la delimitazione tra la Germania Ovest e la Germania Est, quella che storicamente viene ricordata come la "cortina di ferro".
Così si presenta Erfurt ai Weihnachtsmarkt |
Poco meno di due anni dopo, abbiamo scelto nuovamente Erfurt - lo ammetto, un po' per caso - per visitare per la prima volta i Weihnachtsmarkt al di fuori della Baviera.
Nella seconda domenica di Avvento (che per caso corrisponde al simbolico giorno di Nikolaus, il 6 dicembre) saliamo in macchina e partiamo dunque alla volta di Erfurt. Che effettivamente non tradisce le aspettative. La Domplatz che due anni fa mi era sembrata così tremendamente vuota è stavolta un grande catino in festa. La cornice è meravigliosa. All'ombra del Dom e della ruota panoramica (una tradizione degli Erfurter Weihnachtsmarkt), si consuma una festa che rispetto ai mercatini della Baviera risulta essere assolutamente più godibile.
Una comitiva al verde |
La spettacolarità dei mercatini di Erfurt non può certamente essere paragonata a quella dei mercatini di Norimberga. Per la qualità delle merci esposte, per la sublime festa di luci e di colori, per la musica, per la varietà dell'offerta, Norimberga è il top e non vado neanche a cercarlo, un mercatino più bello. Ma Erfurt, grazie al grande spazio offerto dalla Domplatz, permette una visita più "respirata". Tra una fila di bancarelle e l'altra, c'è molto spazio per poter valutare acquisti, o anche solo scherzare sulla bizzarria di certa merce. L'atmosfera è più rilassata: più di una comitiva, anche di gente attempata, si reca ai mercatini con copricapi da Babbo Natale: è proprio vero che a Natale si ritorna tutti quanti un po' più bambini. Ah già, giusto, i bambini. Ad Erfurt se ne vedono decisamente di più: perchè? Ad attrarre le famiglie con prole al seguito, è la presenza di giostre e giostrine. Pensando alla mia infanzia, capisco quanto possa essere noioso vagabondare un giorno intero tra le bancarelle per un bambino di cinque/sei anni.
Dolciumi come se non ci fosse un domani |
L'estetica un po' meno ricercata di bancarelle e oggetti in vendita è comunque compensata dai decori delle casette. Non ve ne è una sola che sul tetto non abbia una fila di palline cangianti, qualche pacco regalo, una slitta, un Babbo Natale o una renna. Tutto ciò fa molto più Natale del telo bianco-rosso delle "scatole in legno" che tappezzano la Hauptmarkt di Norimberga.
Pranzo all'ombra del Dom |
Apprezzata è stata anche la varietà gastronomica. Il Glühwein e il Kinderpunsch, certo. Lebkuchen e Christstollen, certo. La frutta ricoperta di cioccolato, certo, molto buona. Però Erfurt, così come tutta la Turingia, sa vendere molto bene uno dei suoi prodotti tipici, il Thüringer Rostbratwurst. Esso non è il würstel/salsiccia al quale io e Giulia ci siamo abituati in Franconia (il Nürnberger Bratwurst) o quello che gli italiani sono abituati a consumare sulle proprie tavole (il Frankfurter Würstchen). Ogni area della Germania produce insaccati secondo la diversa tradizione del luogo (vedi post). La versione della Turingia innanzitutto ha ben altre dimensioni (la salsiccia e più lunga e massiccia) e la carne non proviene interamente dal maiale. Fino al 2011, le spezie dovevano provenire per almeno il 51% dal territorio della Turingia. L'Unione Europea ha purtroppo annientato questa regola, confermandosi in prima linea nel cercare di distruggere tradizioni consolidate da secoli.
Rostbratwurst in preparazione |
Non c'è però Rostbratwurst che tenga, se servito con il pane è per me impossibile (essendo celiaco) poter pensare anche solo di assaggiarlo. Come dicevo, ad Erfurt la varietà non manca. Ma la domenica in Turingia è stata anche quella dell'illuminazione a due anni di distanza dal primo Weihnachtsmarkt: le Gebrannte Mandeln. Le mandorle tostate sì, mi avevano attratto fortemente, ma non per il loro gusto (mai assaggiate fino ad adesso) bensì per l'aroma che esalta fortemente i recettori olfattivi. Personalmente, ritengo che non esista mercatino degno di tale nome senza l'aroma di mandorle tostate. Dopo due anni, invece, ho messo da parte le mie velleità sui salsicciotti e mi sono fiondato sulle mandorle. Delizia, bontà, piacere, godimento. Che dura purtroppo troppo poco, come tutte le cose belle. Come anche una meravigliosa giornata di mercatini natalizi ad Erfurt.
Bis bald!
Stefano
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