Walter Bonatti, I giorni grandi
Un capolavoro introvabile e forse per questo motivo intramontabile: questo è I giorni grandi, il secondo libro di Walter Bonatti, pubblicato nel 1972. Non scherzo quando dico che è introvabile. Si può acquistare solamente usato, e a peso d'oro, su eBay. Oppure procurarselo per vie traverse - come ho fatto io. Per non perdersi questo capolavoro della letteratura di montagna.
Su Bonatti si è detto e scritto molto. La mia ammirazione per l'alpinista-Bonatti ma soprattutto per l'uomo-Bonatti è sconfinata. Ma con I giorni grandi, si vanno a toccare non solo vette come il Cervino o Grandes Jorasses, ma si raggiunge l'apice della filosofia dell'alpinismo. Come sempre, nell'opera di Bonatti, la trama non è un elenco delle sue più grandi avventure. Dal racconto dalla tragedia del Frêney, tanto drammatico quanto lucido, all'impresa sulla nord del Cervino, concentrato di sensazioni indescrivibili, la mera cronaca alpinistica si miscela con le considerazioni etiche e morali sull'alpinismo di ieri, sull'alpinismo dell'epoca di Bonatti e addirittura attuale. Con I giorni grandi Bonatti si erge come sulla cima di una montagna e osserva, scruta, capisce quale futuro toccherà all'alpinismo. E da attento ed acuto osservatore della realtà che lo circonda, non lo risparmia da critiche.
Essenziale e scarno, come la sua filosofia di vita, I giorni grandi entra di diritto nella storia della letteratura di montagna, anche grazie alla dedica che Bonatti rivolge a Messner, definendolo «giovane e ultima speranza di un alpinismo tradizionale» e alla prefazione firmata dall'illustre firma di Dino Buzzati, che descriverà questo libro come «privo assolutamente di retorica… di scarna efficacia e di serrato ritmo nelle pagine più drammatiche». Un must.
Bis bald!
Stefano
Giudizio: 10/10 ■■■■■■■■■■
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