Walter Bonatti, I miei ricordi - Scalate al limite del possibile
Ciao a tutti!
Nonostante non sia riuscito a completare la lettura dei libri di Walter Bonatti, credo che I miei ricordi possa essere l'opera più introspettivo di colui che, a mio parere, è il più grande alpinista che l'Italia abbia avuto. I miei ricordi sono un viaggio introspettivo, dove, a stessa di detta di Bonatti, i monti da lui scalati sono un "mezzo per" e mai "un fine", una cornice dietro ai sentimenti e alle emozioni che lo hanno accompagnato lungo i diciassette anni di alpinismo sempre al limite.
Bonatti racconta le sue imprese più belle, Dru, Cervino, Grand Capucin, Pilier d'Angle, Gasherbrum IV, non dimenticandosi di tramandare l'etica alpinistica che lo ha contraddistinto fin dagli esordi in Grigna. I miei ricordi non è una cronistoria delle salite che hanno reso famoso Bonatti, ma qualcosa che assomiglia di più ad un'eredità morale, un lascito ai futuri alpinisti. Questa è la sensazione che traspare già nella prima parte del libro, più dedito alla gioventù, ma si conferma in maniera via via maggiore nella seconda parte, quando emerge il Bonatti maturo, cresciuto nella fatica della montagna e plasmato nell'animo dall'esperienza del K2, un episodio che condizionerà per sempre i suoi scritti e la sua visione dell'umanità. Questa vicenda trova ampio spazio in I miei ricordi, ennesimo segno di una forza incrollabile (come già in parete) nel volere portare alla luce la verità storica della conquista italiana della seconda vetta del pianeta.
Bis bald!
Stefano
Giudizio: 8/10 ««««««««««
Giudizio: 8/10 ««««««««««
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