sabato 15 aprile 2017

Tre ore a Torino

Ciao a tutti!
Quando scendo in Italia, per un weekend o per una settimana, ho sempre voglia di trascorrere un giorno o anche solo qualche ora a Torino. Non è la città dove sono nato, ma è laddove sono cresciuto e diventato uomo. È normale, quasi naturale, sentirne la mancanza. Dopo oltre due anni e mezzo dal mio trasferimento in pianta stabile in Franconia, i sentimenti nostalgici iniziano a martellare duro sul cuore e sulla psiche. Ad ogni ritorno in patria, un po' di tempo nei "luoghi del cuore" mi è necessario. Torino appartiene sicuramente ad uno di questi luoghi.
Nelle poche ore trascorse a Torino, durante la giornata di oggi, ho potuto riscoprire la bellezza della capitale sabauda ma anche trovarmi in poco tempo a vederne un po' di ogni genere. Nel bene e nel male.

A ritrovare la grandezza antica di Torino

Il fancazzismo. In procinto di salire sulla linea 4 del tram che mi porta dritto in centro, chiedo al tranviere dove posso acquistare un biglietto nei pressi della fermata - vedo che ogni bar ed edicola è chiusa. Lui mi liquida con un boh alquanto superficiale. Entro ugualmente sul tram e noto che a bordo c'è una macchinetta che, con un piccolo sovrapprezzo, eroga biglietti per i mezzi pubblici. Dirmelo, no?
Torino è bellissima e lo sanno anche i tedeschi. E così, davanti alle Porte Palatine mi ritrovo a fare una foto ad una coppia di tedeschi (da Lorrach, Baden-Württemberg) in visita nel Nord Italia. Poi, snocciolando un po' di tedesco (altro evento eccezionale, soprattutto perché stando in Italia il mio già precario tedesco tende sempre ad arrugginirsi), racconto tutta la bellezza di Torino e li metto in guardia. Stavano dirigendosi verso Porta Palazzo...
Certe infezioni sono dure a morire. Mi trovo dentro il santuario della Consolata, che volevo visitare dopo anni in cui ci sono passato davanti e mai, mai mi sono fermato a contemplare la sua mirabolante ricchezza. Mentre leggo i cartelli all'interno della chiesa, una gentilissima guida volontaria si avvicina per chiedermi se volevo notizie sul santuario: è una proposta che non si può rifiutare, perché le guide volontarie di Torino sono bravissime; ricordo ancora con piacere quella della Real Chiesa di San Lorenzo. Dopo pochi minuti veniamo avvicinati da una fantomatica "fedele" che ci impone di parlare piano (la guida non stava affatto parlando forte) perché a due passi si trovava il cuore della Consolata (wtf???), perché stavamo disturbando la preghiera. La guida le fa notare che nel santuario c'è una zona dedicata esclusivamente alla preghiera, ma la fanatica nella quale ci siamo imbattuti replica «ma oggi è sabato santo». Ricordo bene gli occhi alzati al cielo da parte della guida...

Tranvieri svogliati, turisti a bocca aperta e fanatiche ecclesiastiche. Ce n'è per tutti i gusti in un pomeriggio torinese.
A presto!
Stefano

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