giovedì 27 ottobre 2016

Come se fosse antani

- Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?
- Prego?
- No, mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribàcchi confaldina? Come antifurto, per esempio.
- Ma che antifurto, mi faccia il piacere! Questi signori qui stavano sonando loro. 'Un s'intrometta!
- No, aspetti, mi porga l'indice; ecco lo alzi così... guardi, guardi, guardi. Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura anche? Ma allora io le potrei dire, anche con il rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce?
- Vicesindaco? Basta 'osì, mi seguano al commissariato, prego!
- No, no, no, attenzione! Noo! Pàstene soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura...
- ...senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco.
(la "supercazzola" di) Ugo Tognazzi in Amici miei

Un fotogramma della supercazzola da Amici miei (1975) di Mario Monicelli (fonte: teladoiofirenze.it)

Era il 27 ottobre del 1990 quando ci lasciava Ugo Tognazzi. La sua carriera di attore è sterminata di grandi successi, ma se bisogna identificarlo con un film o con una performance attoriale, beh, credo che nel 95% nei casi lo ricordino con la supercazzola in Amici miei di Mario Monicelli.
Quella della supercazzola - parola inserita l'anno scorso nello Zingarelli con la definizione di "parola o frase senza senso, pronunciata con serietà per sbalordire e confondere l'interlocutore" - è una delle scene della commedia italiana a cui sono più legato. Perché fa ridere, innanzitutto. Perché fa ridere senza utilizzare la volgarità, anzi (qualche studioso afferma che le origini della supercazzola siano da ritrovare nel Decamerone di Boccaccio). Perché è un mito dell'umorismo italiano. Perché è senza tempo, perché è apprezzata anche dai giovani di oggi. Ma perché, da italiano all'estero, mi rendo ancora più conto che è una meravigliosa immagine dell'italianità: la supercazzola - soprattutto nella scena in cui il conte Mascetti, interpretato da Tognazzi, si burla del malcapitato vigile umano - è l'espressione dell'autorità derisa e fuorviata. È il giro di parole senza senso, il tutto fumo niente arrosto che a volte ci contraddistingue.
Se uno straniero mi chiedesse cosa siamo noi italiani (molto spesso, non sempre eh), farei vedere lui la supercazzola di Tognazzi. Ecco, noi siamo così. Con simpatia.


Bis bald!
Stefano

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